Il castello fu costruito ex novo da Ebalo II di Challant nel 1343, al termine di complicate questioni ereditarie che coinvolsero la famiglia Challant alla morte di Ebalo Magno. Alla sua morte nel 1323 infatti Ebalo Magno nominò eredi i suoi quattro figli Pietro, Giacomo, Bonifacio e Giovanni e i due figli del suo primogenito Goffredo, morto in precedenza, con l'obbligo che ai nipoti Ebalo II e Aimone fosse lasciato metà di tutto l'asse ereditario. Si giunse ad un accordo solo nel 1337, quando i figli di Ebalo Magno riconobbero al nipote Aimone il feudo di Fénis e ad Ebalo i feudi di Saint-Marcel e Ussel. Ad Ebalo venne riconosciuto il diritto di costruire ad Ussel un castello, ma non prima che fossero trascorsi sei anni dall'accordo, cioè a partire dal 1343. Nei secoli successivi il castello subì la stessa sorte di molti altri manieri della Valle: nel 1470 alla morte di Francesco di Challant, ultimo signore di Ussel, il castello venne adibito a prigione e caserma, ed in seguito abbandonato. Nel 1846 con l'estinzione dalla famiglia Challant il castello e gli altri possedimenti della zona passarono alla famiglia Passerin d'Entrèves, che lo donò infine alla Regione nel 1983. I lavori di restauro iniziarono cinque anni dopo e terminarono nel 1999, grazie ai finanziamenti del Barone Bich, industriale originario di Châtillon famoso in tutto il mondo per le sue celebri penne a sfera Bic. Per volontà dello stesso barone oggi il museo è sede espositiva della cultura e dell'arte valdostana ed ospita pregevoli mostre temporanee durante il periodo estivo, unici mesi in cui il castello...
Read moreDa Chatillon, passata la stazione ferroviaria, si sale verso la frazione di Ussel dove sorge un bel castello fortificato, che risale alla metà del 1300. Il primo castello della Valle d'Aosta con queste caratteristiche a cui è seguita, nella seconda metà del 1300, la costruzione dell'attuale castello di Verres. Il castello è chiuso in inverno perché privo di riscaldamento. Fin dal 1500 ha progressivamente perso importanza strategica e all' inizio del 1900 era ormai un rudere. Grazie al signor Bich, originario di Chatillon, che fece fortuna all' estero con la produzione delle penne a sfera Bic ed anche dei rasoi usa e getta e degli accendini, il castello fu restaurato e donato alla Regione Valle d'Aosta . Lasciata l'auto in un misero parcheggio, percorsa una mulattiera in salita per una decina di minuti, si giunge alle soglie del castello, in un luogo ventoso ma splendidamente panoramico. La visita è breve ma interessante, normalmente arricchita da una o più mostre esposte nel salone al piano superiore del castello, ben illuminato da un lucernario. Sono in corso lavori di restauro per rendere visitabile anche la sommità dell' edificio, da cui si gode una bellissima vista sulla valle centrale ed in particolare su Chatillon, la Valtournenche e...
Read moreE' un castello dalla forma particolare......praticamente è un unico edificio, monoblocco, con delle torrette lungo i suoi margini superiori. Visibile da lontano, a picco sopra la valle, il castello sembra inaccessibile, ma in realtà, lo è solo su 3 lati, mentre dall'altro lato, lo si raggiunge molto facilmente ( il sentiero è un po' ripido nella parte finale, ma il percorso è molto breve...) in una decina di minuti, partendo dal posteggio situato nei pressi di un ristorante, vicino al villaggio omonimo. È molto antico, e come tanti dei castelli valdostani, è stato costruiti dai nobili Challant. È stato, in tempi più recenti, di proprietà della famiglia Bic, (proprio quelli delle famose penne a sfera..) che lo hanno "salvato" dell'abbandono e lo hanno regalato alla regione. E' visitabile nel periodo estivo durante il sabato e la domenica ( dal 12 agosto, fino al 27 agosto, tutti i giorni..). Le visite sono guidate, durano circa 45 minuti e vanno prenotate prima ( l'ingresso costa 5 euro). All' interno ci sono poche sale ( il castello era principalmente ad uso difensivo..) ma vale comunque la pena per la bella posizione e per la passione con cui le guide vi raccontano...
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