Stelvio Pass, often hailed as the Mecca for motorcyclists, is a ride that every biker should experience at least once in their lifetime. This iconic road, with its hairpin turns and jaw-dropping views, offers an adrenaline rush like no other. The ascent is a test of skill and nerve, with 48 switchbacks that will have you leaning into every curve, your heart racing with every twist and turn.
However, be prepared for the crowds. Stelvio is no secret, and on a sunny day, you might find yourself in a procession of bikes, cars, and the occasional cyclist. The summit, while breathtaking, can feel a bit anticlimactic with its bustling cafes and souvenir shops. It’s more about the journey than the destination here.
Interesting tidbit: Stelvio Pass has been featured in the legendary Giro d’Italia cycling race, challenging even the fittest athletes with its steep inclines. Another fun fact – during World War I, this pass was a strategic military route, adding a touch of historical significance to your ride.
Despite the crowds and the commercial vibe at the top, Stelvio Pass remains a must-visit. The sheer thrill of navigating one of the highest paved roads in the Alps is worth every moment. Just make sure to bring your camera, because the views are out of this world, and you’ll want to relive this epic journey...
Read moreLa strada statale omonima che lo attraversa collega Bormio (valle del Braulio, Valtellina) con Prato allo Stelvio (valle di Trafoi, val Venosta), è asfaltata, a due corsie e carrozzabile, e conta ben ottantotto tornanti, di cui quarantotto sul versante altoatesino e quaranta su quello lombardo. Sul versante lombardo, a quota circa 2.500 m, la strada si collega col vicino Giogo di Santa Maria, valico che conduce in territorio svizzero (Cantone dei Grigioni; sebbene la strada attraversi effettivamente un confine internazionale, non è presente alcuna dogana). Su tutti e tre i versanti, i due italiani e quello svizzero, il passo rimane chiuso stagionalmente tra novembre e maggio.
Dalla sommità del passo si diramano diversi percorsi escursionistici, tra cui il sentiero per la Cima Garibaldi (2.843 m s.l.m.) e la strada sterrata che raggiunge il rifugio Pirovano (3.028 m s.l.m.).
Storia Una diligenza presso il passo nel 1881
All'inizio dell'Ottocento si era manifestata la necessità di realizzare una nuova strada, in sostituzione del preesistente sentiero, per collegare la Val Venosta direttamente con Milano (allora territorio austriaco) attraverso la Valtellina.
Il primo progetto fu proposto nel 1812 dall’ingegner Ferranti,che ipotizzò una strada larga 2,7 metri. Nel pieno delle guerre napoleoniche, la proposta non ebbe seguito.
Nel 1818 l'imperatore Francesco II d'Asburgo affidò l'incarico all'ingegnere capo della provincia di Sondrio, Carlo Donegani, esperto d'ingegneria stradale d'alta montagna e già progettista della strada del passo dello Spluga.
I lavori durarono 63 mesi, occupando fino a 2500 persone, e terminarono nel 1825 con una spesa complessiva di circa 2.901.000 fiorini. All'inaugurazione presenziò anche l'imperatore austriaco, e all'ingegner Donegani furono conferite diverse onorificenze.
Il valico era percorso durante tutto l'anno da un servizio di diligenze, rimasto operativo fino al 1915. Nei mesi invernali era necessario un grande lavoro da parte degli spalatori che sgomberavano la strada dalla neve.
Nel 1859, con l'annessione della Lombardia al regno sabaudo, il valico divenne territorio di confine. Gli austriaci costruirono pertanto tre fortificazioni in vari punti della salita dal versante orientale: il forte Gomagoi, il forte Kleinboden e il forte Weisser Knott, facenti parte dello sbarramento Gomagoi. Nei pressi del passo fu eretta invece la fortificazione Goldsee, di cui oggi rimangono solo i resti.
All'epoca, il versante occidentale era percorso dalla strada nazionale 18.
Durante la prima guerra mondiale il passo fu teatro di aspri scontri tra la fanteria austriaca e quella italiana. Terminato il conflitto entrambi i versanti divennero italiani.
Il valico perse gran parte del suo significato strategico di collegamento e ne fu quindi decisa la chiusura invernale.
Nel 1928, con la realizzazione della SS 38 dello Stelvio, l'intero tracciato venne consolidato, ampliato e asfaltato, realizzando una strada carrozzabile a doppio senso di marcia. Al valico è presente un museo sul tema della costruzione della strada. In anni recenti è stata più volte presa in considerazione l'ipotesi di introdurre un pedaggio al fine di investirne i ricavi per valorizzare il territorio, ma la proposta non è stata...
Read moreStelvio, without doubt the most famous pass across all of the Alps due Top Gear featuring it in 2008.
It is beautiful and is a must do, tick the box bucket list item!
Many people moan or put the Stelvio down, don't be put off!! Find out for yourself and follow my tip below.
It has two sides! The side everyone takes a photo of which looks cool but is actually quite tight, and then the otherside which is actually better to ride or drive.
My advice and this goes for all famous popular passes and particularly the Stelvio is; stay close the night before get up early and be there early! Otherwise you will get stuck behind many cars, cyclists, camper vans and coaches that you cannot overtake. I got there early and had the road to myself, so much so I went up and a couple of times before...
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