È una visita effettuata nelle giornate FAI di autunno del '22. Né avevo parlato come Educandato Statale SS. Annunziata, che presso la Villa di Poggio Imperiale ha la sua Sede, perché la visita, nel programma del FAI, ebbe come "Ciceroni" proprio i ragazzi/e che lì studiano. Oggi voglio completare la recensione sia con informazioni riguardo la storia della Villa che con foto di quella giornata. La Villa Medicea si trova sul Colle di Arcetri e in origine era conosciuta come Villa di Poggio Baroncelli, appunto di proprietà dei Baroncelli. Il luogo è passato alla Storia per un fatto "d'arme" ... la sfida tra Ludovico Martelli e Giovanni Bandini. Il primo, Martelli, accusò il Bandini di tradimento al tempo dell'assedio alla Repubblica di Firenze, nel 1529/30 (pare invece che la contesa riguardasse "fatti di cuore" ... la bella Marietta de' Ricci). Ebbe la meglio il Bandini, che ridusse in fin di vita il Martelli. In seguito, nel 1548, la Villa fu venduta ai Salviati ma, a causa della opposizione al potere dei Medici, Cosimo I la confiscò donandola alla figlia Isabella e al marito di lei, Paolo Giordano Orsini. Nel 1618 passò a Maria Maddalena d'Austria, che aveva sposato, nel 1608, il futuro Granduca Cosimo II. La villa fu ristrutturata, ampliando il corpo principale con una nuova facciata ed "dotandola" di nuovi terreni. Dalle ali si dipartiva un emiciclo con una balaustra ornata di statue (oggi rimangono solo le due statue d'ingresso, Giove Saettante, di Felice Parma, e Ercole che sorregge il Cielo, di Vincenzo de' Rossi). La Villa fu raccordata alla Città da un lungo viale che raggiungeva San Pier Gattolino, l'attuale Porta Romana, ed era delimitato da file di cipressi e peschiere, poi nel tempo rimosse. Nel 1624 la Villa prese il nome di Poggio Imperiale in onore della Granduchessa Maria Maddalena. L'interno fu decorato da Matteo Rosselli con temi legati alla Casata austriaca e alle eroine bibliche. Nel 1659 passò a Vittoria della Rovere, moglie di Ferdinando II, che fece apportare migliorie da Giacinto Maria Marmi. In seguito arrivarono i Lorena, e Pietro Leopoldo ordinò ulteriori lavori. Creò cortili interni, rimaneggiò parte delle sale, con decori e stucchi realizzati da Grato e Giocondo Albertolli; vedute marine di Antonio Cioci; scene galanti di Gesualdo Francesco ed altre pitture di Filippo Tarchiani. Furono importate tappezzerie dall'Oriente, carte e stoffe cinesi che ancor oggi danno un tocco esotico ad alcune stanze. Qui, nel suo Studio, Pietro Leopoldo firmò l'abolizione della tortura e della pena di morte. Qui, il 2 aprile 1770, Wolfgang Amadeus Mozart tenne l'unico concerto, con il violinista Pietro Nardini, a Firenze. Suonò in una piccola stanza, oggi non visitabile, chiamata in seguito Sala di Mozart con un clavicembalo, anch'esso non visibile per garantirne la sicurezza. Nel 1807 Elisa Baciocchi Bonaparte fece eseguire ulteriori lavori. La facciata, invece, risale a Maria Luisa di Borbone-Spagna secondo il progetto di Pasquale Poccianti, che gli ha conferito l'attuale aspetto neoclassico, ma terminata con Ferdinando III intorno al 1820. Il Portico centrale fu ampliato da una loggia a 5 archi e un timpano con orologio e, al lati, eretti due avancorpi con i portici. Fu creata la Cappella della SS. Annunziata (che non ho visitato) a tre navate e una tribuna semicircolare. Il Cortile Quadrato, interno, è la parte più antica e risale al tempo dei Baroncelli. Attorno quattro corridoi decorati con busti antichi inseriti in cornici, nicchie e volute del '700. La collezione fu portata a Firenze da Vittoria della Rovere, ultima erede dei Duchi di Urbino. Al Piano Terra l'App.to di Pietro Leopoldo, affrescato, tra l'altro, da Tirabassi. Il Salone del Refettorio, con affreschi di Francesco Corallo (in origine era la Sala delle Udienze). Al Primo Piano (non visitato) il Salone delle Feste e il Quartiere Cinese, con quattro stanze decorate con carte cinesi decorate a mano. Dal 1865, come ho già detto, fu un Educandato femminile. Oggi è aperto ad entrambi i sessi ed è diventato un Istituto di I e...
Read moreIl nome di "Poggio Baroncelli" deriva dal nome dei primi proprietari della villa, i Baroncelli. Posta fuori dalle mura, tra ampi poderi, ebbe qui luogo il duello tra Ludovico Martelli e Giovanni Bandini: all'epoca dell'assedio di Firenze (1529-30) il primo accusò infatti di tradimento il Bandini, che aveva preso la parte degli assedianti, ma pare che il vero motivo di fondo fosse l'amore conteso per l'avvenente Marietta de' Ricci. Lo scontro avvenne il 5 marzo 1530[1], e vide accanto a ciascun sfidante un accompagnatore: Dante da Castiglione per il Martelli (che pare sellasse il formidabile cavallo dell'ambasciatore veneto, morto poco tempo dopo per una palla di cannone e ricordato da una targa ancora esistente in piazza dei Giudici), e Bertino Aldobrandini per il Bandini. I quattro si sfidarono in vesti leggere, senza corazza, né scudo, né elmo. L'amico del Bandini morì per le ferite inflittegli dal Da Castiglione, ma il Bandini si vendicò riducendo in fin di vita il Martelli[2]. La villa fu venduta ai Salviati nel 1548. Cosimo I la confiscò ad Alessandro Salviati nel 1565 per via della sua opposizione al potere mediceo. Cosimo la donò alla figlia Isabella e al marito Paolo Giordano I Orsini. Isabella ebbe una triste sorte, uccisa dal marito nella villa di Cerreto Guidi nel 1576, e la villa passò al figlio della coppia...
Read moreMany people concentrate in the center of Florence to do their sightseeing, which is fine of course. Villa Medicea del Poggio Imperiale is one of the attractions that unfortunately don't get the number of tourists that it deserves, but if you have time and access to a car/taxi it's one of the places that deserves a visit while...
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