Se siete alla ricerca di qualcosa di più di un bellissimo parco botanico, allora quello di Villa Durazzo Pallavicini a Pegli (Genova) è il posto giusto. Realizzato tra il 1840 e il 1846 per volere del Marchese Ignazio Alessandro Pallavicini su progetto dell’architetto, decoratore e scenografo Michele Canzio, il Parco Durazzo Pallavicini è una realtà davvero unica e originale: esteso su 8 ettari dirimpetto al mare, si sviluppa in sentieri, laghi, piazzali ed edifici stupefacenti ed unisce un ricco apparato botanico a un vero e proprio percorso iniziatico aperto a tutti i visitatori in grado di avventurarsi nel labirinto di simbologie esoteriche, allusioni mitologiche e riflessioni letterarie.
Tra teatralità ed esoterismo
Lunghi studi hanno infatti permesso agli architetti Fabio Calvi e Silvana Ghigino – dell’Associazione (ATI) Villa Durazzo Pallavicini a cui il Parco è affidato in concessione - non solo di portare avanti, dal 2010 al 2016, un restauro filologico e capillare ma soprattutto di rinvenire le antiche motivazioni che stanno alla base della realizzazione di questa grande opera, ideata come uno spazio onirico che è al tempo stesso luogo di ludiche passeggiate e di iniziazione esoterica e massonica. Concepita dal marchese Ignazio Alessandro Pallavicini e dal suo architetto, Michele Canzio, entrambi presumibilmente esoteristi e massoni, la struttura di questa fantastica rappresentazione è una organizzazione teatrale-scenografica che nel Parco si concretizza e sviluppa in un racconto in tre Atti, ognuno composto da quattro scene, precedute da un Prologo e un Antefatto, e concluso con un Esodo. Ogni scenografia è composta da una vegetazione particolare, da acque, arredi e architetture negli stili più vari - neogotico, neoclassico, esotico, chinoiserie, rustico - il tutto coordinato da una progettazione sapiente che accosta i saperi dello scenografo a quelli del grande architetto e artista volitivo. In questa rappresentazione paesaggistica e teatrale il visitatore consapevole diventa, dunque, oltre che un turista, anche l’attore di questa commedia mirata alla ricerca del proprio Sé, in una sorta di melodramma che lo trascina ad incontrare la Natura, la Storia ed infine il Futuro personificato dal Paradiso Terrestre dedicato alla dea Flora.
La storia del Parco Durazzo Pallavicini
Realizzato tra il 1840 e il 1846 per volere del marchese Ignazio Alessandro Pallavicini su progetto dell’architetto, decoratore e scenografo Michele Canzio, si estende su una superficie di circa otto ettari
Informazioni pratiche e visite
Il Parco è aperto tutti i giorni, escluso il lunedì, dall’inizio di marzo all’inizio di novembre. Aperture straordinarie sono previste per l’inizio della fioritura delle camelie negli ultimi due weekend di febbraio. Nei weekend di luglio e agosto sono previste aperture dei giochi d’acqua dell’Esodo. È possibile visitare il parco con l’ausilio di audio guida o con guida cartacea o partecipare alle visite guidate di tipo scenografico, botanico o agli Incontri con il Direttore durante i quali si rivive il percorso esoterico-massonico. Dai due ultimi weekend di febbraio al primo di aprile è possibile partecipare alla visita guidata “Il camelieto, le sue particolarità e la sua storia” accompagnati dal direttore. Nei weekend è aperto...
Read moreGorgeous garden - easily accessible from Genoa via frequent trains, well maintained, clear path to follow and in perfect condition. Make sure to wear proper walking shoes.
Wonderful idea to have garden and buildings weaved into a theatrical story. We visited on a weekday afternoon and literally saw only 4 other visitors so pretty much had the whole path to ourselves. The garden itself deserves 5 stars but I had to remove 1 star as for half the path, the noice from the nearby highway was an unavoidable distraction and ruined the otherwise beautiful experience. It’s such a shame whoever built the highway and some of the surrounding buildings didn’t consider the garden; the garden felt like one that should be shared with the public and preserved from noise and other pollution given how...
Read morePersonalmente ritengo che le descrizioni esageratamente amplificate e ricamate contenute nel sito ufficiale e nel depliant che viene consegnato all'ingresso di questo parchetto (anche la definizione "parco" non è verosimile) siano state volutamente esasperate, utilizzando un linguaggio ed una farcitura che creano aspettative altissime nel visitatore che poi vengono fortemente disattese. Ho potuto unicamente effettuare la visita in autonomia poichè le visite guidate sono programmate solo in alcune date ed, ancor più, le visite massonico-esoteriche che si svolgono in 2 sole date al mese. Ho rilevato inoltre, fiancheggiata da numerose famiglie, che per i bambini risulta di una noia mortale e passeggini e carrozzine sono fortemente ostacolati dal ciottolato del suolo e dallo sterrato che costituiscono integralmente il percorso. Oltre a ciò ho trovato particolarmente insistenti, fastidiosi ed anche innervosenti i numerosissimi cartelli di cui è disseminato il parco con avvisi, inviti, divieti e raccomandazioni di ogni genere, malcelati da una stessa frase finale che solo fintamente sembra essere di amichevole richiesta di collaborazione per la miglior tenuta e conservazione del parco. L'unico punto bar-ristoro interno dove si possa consumare qualcosa era chiuso senza avvisi e senza alcun cartello di orari e poichè è tassativamente proibito consumare cibo lungo il percorso, durando la visita alcune ore anche questo aspetto può rappresentare una negatività. Non ho rilevato alcuna fauna animale, nonostante ripetuti cartelli ne segnalassero la presenza unitamente al divieto assoluto di dare cibo ... c'erano solo alcuni pesci rossi piuttosto grandi che si aggiravano nelle acque salmastre di alcune vasche. Infine, ma non per ultimo, poichè quando fu ideato e costruito il Parco ovviamente non esistevano le vie di comunicazione attuali, per la totale durata della visita, ovunque vi troverete, sarete perennemente accompagnati dal frastuono continuo ed assordante del passaggio dei treni nonchè dell'autostrada proprio a ridosso (praticamente vi passerà sui piedi) facendovi perdere anche l'incanto di trovarvi immersi in una ricostruzione di parco (poichè di tale si tratta in quanto è un parco totalmente costruito e non naturale). Dulcis in fundo ... anche le tanto strombazzate grotte nei giorni feriali NON sono...
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