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Santuario Diocesano di Maria Santissima Mater Domini — Attraction in Laterza

Name
Santuario Diocesano di Maria Santissima Mater Domini
Description
Nearby attractions
Palazzo Marchesale
Piazza Plebiscito, 52, 74014 Laterza TA, Italy
Museo della Maiolica di Laterza - MuMa
Piazza Plebiscito, 74014 Laterza TA, Italy
Nearby restaurants
Il Vecchio Frantoio
Via Concerie, 108, 74014 Laterza TA, Italy
Natana. La cicchetteria
Via Verdazzi, 11, 74014 Laterza TA, Italy
Da Donato
Via Giardino, 14, 74014 Laterza TA, Italy
Fontana Fanelli
Via Concerie, 74014 Laterza TA, Italy
Pizzeria Trattoria del Purgatorio
Via Concerie, 38, 74014 Laterza TA, Italy
Blizard
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I Tre Sapori
Via Cristoforo Colombo, 152, 74014 Laterza TA, Italy
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Rosa&Wanda
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Bed & Breakfast Mater Domini
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Casa Sant'Agata
Via Lama, 55, 74014 Laterza TA, Italy
Il rifugio di Laerte
Via de Deo, 100, 74014 Laterza TA, Italy
Il Vecchio Frantoio Affittacamere
Via Cristoforo Colombo, 74014 Laterza TA, Italy
IL BELVEDERE, CASA VACANZE
Via Architetto Michele Giannico, 74014 Laterza TA, Italy
L'orchidea
Via Brescia, 8, 74014 Laterza TA, Italy
San Leonardo - Casa Vacanze
Via Mesola, 36, 74014 Laterza TA, Italy
Casa Vacanze Anthea
Via Asilo, 38, 74014 Laterza TA, Italy
L'angolo del Marchese
Via Orologio, 1, 74014 Laterza TA, Italy
Vico Marina
Via Marina, 18, 74014 Laterza TA, Italy
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Santuario Diocesano di Maria Santissima Mater Domini
ItalyApuliaLaterzaSantuario Diocesano di Maria Santissima Mater Domini

Basic Info

Santuario Diocesano di Maria Santissima Mater Domini

Via Aborigeni, 101, 74014 Laterza TA, Italy
4.9(61)
Closed
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: Palazzo Marchesale, Museo della Maiolica di Laterza - MuMa, restaurants: Il Vecchio Frantoio, Natana. La cicchetteria, Da Donato, Fontana Fanelli, Pizzeria Trattoria del Purgatorio, Blizard, I Tre Sapori, GourVÈ, Rosa&Wanda
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Sistemi di monitoraggio, cybersecurity e servizi IT
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Via Giovanni Agnelli, 75100 Matera
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Natana. La cicchetteria

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Blizard

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4.6

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Natana. La cicchetteria

Natana. La cicchetteria

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Da Donato

Da Donato

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Mattia AlbaneseMattia Albanese
CHIESA La chiesa santuario della Mater Domini fu costruita tra il 1736 e il 1754 per volontà di Papa Urbano VIII e presenta un pianta a forma di croce latina a tre navate e dal punto di vista architettonico e decorativo richiama lo stile neoclassico con lievi influenze barocche. La facciata, a due ordini, è scandita da lesene e e arricchita nei raccordi da piccole volute, pinnacoli e due nicchie a calotta a conchiglia con due statue in pietra tenera: Sant'Irene e l'Immacolata. La cupola del campanile, l'unica concessione alla sinuosità delle curve del barocco dell'intera costruzione, si intravede sin da sotto il ponte. La chiesa appare gradatamente man mano che si avanza sulla strada costeggiata da cantine e giardini. Oltre l'inferriata, fatta nel 1876 ed ampliata nel '900, sei arcate a tutto sesto fornite di sedili invitano il pellegrino stanco e accaldato al momentaneo riposo prima della visita al Santuario. Il prospetto è riposante nella sua semplicità e non indulge alla sfarzosità propria del barocco. E' suddiviso in altezza in tre parti da sporgenti cornici. Quella inferiore accoglie il portone d'ingresso e due nicchie laterali in cui trovano posto due statue in pietra leccese. L'interno del Santuario ha la forma di una grande croce latina con volta a vela divisa in tre parti. Ciascuna parte poggia su finte colonne scanalate e terminanti con capitello smontato a sua volta da una serie di cornici aggettanti. Nei muri esterni delle zone unghiate di ciascuna piccola volta, sulle cappelle, vi sono delle aperture coperte da vetrate policrome. L'abside è coperta da una semicupola decorata da otto serie di ottagoni in fuga verso l'alto. Tra le colonne, ai due lati della navata, si aprono sei cappelle con arco a tutto sesto e con volta a vela. Entrando, si possono ammirare nelle nicchie dietro la facciata, due statue in cartapesta policroma rappresentanti Sant'Anna con la Madonna e S. Gioacchino. Al centro del muro, sulla porta, vi è una bella tela, «La fuga in Egitto», del pittore Capocelli, datata 1835. Nella seconda cappella vi è un crocifìsso in legno in cui lo scultore ha mirabilmente fuso le capacità tecniche, l'armonia delle forme e il senso tragico del martirio. Sull'altare maggiore trova posto la tela della apparizione al pastore Paolo Tria, un'opera ottocentesca di buona fattura eseguita a Roma dal pittore Nicola Nisio nel 1861. Nella sagrestia si conserva il - «Sacro quadro» - che il 18 maggio è portato in processione sulla cassarmonica, dove rimane esposto fino alla chiusura della festa, la domenica successiva. CRIPTA Nella parte inferiore del Santuario, vi è la cripta dell’apparizione scavata integralmente nella roccia, a cui si accede dal sagrato o dalla navata laterale della chiesa superiore. La cripta consiste nell'antica chiesa di Santa Domenica, riadattata planimetricamente ed esteticamente più volte. Caratterizzata da tre navate, presenta diversi altari della fine del XVII secolo: uno eretto davanti all'immagine della Mater Domini; l'altro davanti all'affresco dell'incoronazione della Vergine, con le anime del Purgatorio; l'altro ai piedi dell'immagine di san Girolamo in penitenza. Veri tesori d'arte bizantina, sono i due preziosi affreschi della Mater Domini e di Santa Domenica o Ciriaca. Quest'ultimo dipinto, dopo i recenti restauri, è stato datato alla fine del Duecento. L’affresco della Madonna presenta l’iconografia della Vergine “che guida” (dal greco odigitria) ed è stilisticamente riconducibile alla cerchia del pittore Rinaldo da Taranto.
Antonio PerroneAntonio Perrone
Santuario diocesano dedicato a Maria SS Mater Domini, patrona della città di Laterza
Saverio De MicheleSaverio De Michele
Una bella chiesa, molto interessante la Cripta.
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CHIESA La chiesa santuario della Mater Domini fu costruita tra il 1736 e il 1754 per volontà di Papa Urbano VIII e presenta un pianta a forma di croce latina a tre navate e dal punto di vista architettonico e decorativo richiama lo stile neoclassico con lievi influenze barocche. La facciata, a due ordini, è scandita da lesene e e arricchita nei raccordi da piccole volute, pinnacoli e due nicchie a calotta a conchiglia con due statue in pietra tenera: Sant'Irene e l'Immacolata. La cupola del campanile, l'unica concessione alla sinuosità delle curve del barocco dell'intera costruzione, si intravede sin da sotto il ponte. La chiesa appare gradatamente man mano che si avanza sulla strada costeggiata da cantine e giardini. Oltre l'inferriata, fatta nel 1876 ed ampliata nel '900, sei arcate a tutto sesto fornite di sedili invitano il pellegrino stanco e accaldato al momentaneo riposo prima della visita al Santuario. Il prospetto è riposante nella sua semplicità e non indulge alla sfarzosità propria del barocco. E' suddiviso in altezza in tre parti da sporgenti cornici. Quella inferiore accoglie il portone d'ingresso e due nicchie laterali in cui trovano posto due statue in pietra leccese. L'interno del Santuario ha la forma di una grande croce latina con volta a vela divisa in tre parti. Ciascuna parte poggia su finte colonne scanalate e terminanti con capitello smontato a sua volta da una serie di cornici aggettanti. Nei muri esterni delle zone unghiate di ciascuna piccola volta, sulle cappelle, vi sono delle aperture coperte da vetrate policrome. L'abside è coperta da una semicupola decorata da otto serie di ottagoni in fuga verso l'alto. Tra le colonne, ai due lati della navata, si aprono sei cappelle con arco a tutto sesto e con volta a vela. Entrando, si possono ammirare nelle nicchie dietro la facciata, due statue in cartapesta policroma rappresentanti Sant'Anna con la Madonna e S. Gioacchino. Al centro del muro, sulla porta, vi è una bella tela, «La fuga in Egitto», del pittore Capocelli, datata 1835. Nella seconda cappella vi è un crocifìsso in legno in cui lo scultore ha mirabilmente fuso le capacità tecniche, l'armonia delle forme e il senso tragico del martirio. Sull'altare maggiore trova posto la tela della apparizione al pastore Paolo Tria, un'opera ottocentesca di buona fattura eseguita a Roma dal pittore Nicola Nisio nel 1861. Nella sagrestia si conserva il - «Sacro quadro» - che il 18 maggio è portato in processione sulla cassarmonica, dove rimane esposto fino alla chiusura della festa, la domenica successiva. CRIPTA Nella parte inferiore del Santuario, vi è la cripta dell’apparizione scavata integralmente nella roccia, a cui si accede dal sagrato o dalla navata laterale della chiesa superiore. La cripta consiste nell'antica chiesa di Santa Domenica, riadattata planimetricamente ed esteticamente più volte. Caratterizzata da tre navate, presenta diversi altari della fine del XVII secolo: uno eretto davanti all'immagine della Mater Domini; l'altro davanti all'affresco dell'incoronazione della Vergine, con le anime del Purgatorio; l'altro ai piedi dell'immagine di san Girolamo in penitenza. Veri tesori d'arte bizantina, sono i due preziosi affreschi della Mater Domini e di Santa Domenica o Ciriaca. Quest'ultimo dipinto, dopo i recenti restauri, è stato datato alla fine del Duecento. L’affresco della Madonna presenta l’iconografia della Vergine “che guida” (dal greco odigitria) ed è stilisticamente riconducibile alla cerchia del pittore Rinaldo da Taranto.
Mattia Albanese

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Santuario diocesano dedicato a Maria SS Mater Domini, patrona della città di Laterza
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Una bella chiesa, molto interessante la Cripta.
Saverio De Michele

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CHIESA La chiesa santuario della Mater Domini fu costruita tra il 1736 e il 1754 per volontà di Papa Urbano VIII e presenta un pianta a forma di croce latina a tre navate e dal punto di vista architettonico e decorativo richiama lo stile neoclassico con lievi influenze barocche. La facciata, a due ordini, è scandita da lesene e e arricchita nei raccordi da piccole volute, pinnacoli e due nicchie a calotta a conchiglia con due statue in pietra tenera: Sant'Irene e l'Immacolata.

La cupola del campanile, l'unica concessione alla sinuosità delle curve del barocco dell'intera costruzione, si intravede sin da sotto il ponte. La chiesa appare gradatamente man mano che si avanza sulla strada costeggiata da cantine e giardini. Oltre l'inferriata, fatta nel 1876 ed ampliata nel '900, sei arcate a tutto sesto fornite di sedili invitano il pellegrino stanco e accaldato al momentaneo riposo prima della visita al Santuario.

Il prospetto è riposante nella sua semplicità e non indulge alla sfarzosità propria del barocco. E' suddiviso in altezza in tre parti da sporgenti cornici. Quella inferiore accoglie il portone d'ingresso e due nicchie laterali in cui trovano posto due statue in pietra leccese.

L'interno del Santuario ha la forma di una grande croce latina con volta a vela divisa in tre parti. Ciascuna parte poggia su finte colonne scanalate e terminanti con capitello smontato a sua volta da una serie di cornici aggettanti. Nei muri esterni delle zone unghiate di ciascuna piccola volta, sulle cappelle, vi sono delle aperture coperte da vetrate policrome. L'abside è coperta da una semicupola decorata da otto serie di ottagoni in fuga verso l'alto. Tra le colonne, ai due lati della navata, si aprono sei cappelle con arco a tutto sesto e con volta a vela. Entrando, si possono ammirare nelle nicchie dietro la facciata, due statue in cartapesta policroma rappresentanti Sant'Anna con la Madonna e S. Gioacchino. Al centro del muro, sulla porta, vi è una bella tela, «La fuga in Egitto», del pittore Capocelli, datata 1835. Nella seconda cappella vi è un crocifìsso in legno in cui lo scultore ha mirabilmente fuso le capacità tecniche, l'armonia delle forme e il senso tragico del martirio.

Sull'altare maggiore trova posto la tela della apparizione al pastore Paolo Tria, un'opera ottocentesca di buona fattura eseguita a Roma dal pittore Nicola Nisio nel 1861.

Nella sagrestia si conserva il - «Sacro quadro» - che il 18 maggio è portato in processione sulla cassarmonica, dove rimane esposto fino alla chiusura della festa, la domenica successiva.

CRIPTA Nella parte inferiore del Santuario, vi è la cripta dell’apparizione scavata integralmente nella roccia, a cui si accede dal sagrato o dalla navata laterale della chiesa superiore. La cripta consiste nell'antica chiesa di Santa Domenica, riadattata planimetricamente ed esteticamente più volte. Caratterizzata da tre navate, presenta diversi altari della fine del XVII secolo: uno eretto davanti all'immagine della Mater Domini; l'altro davanti all'affresco dell'incoronazione della Vergine, con le anime del Purgatorio; l'altro ai piedi dell'immagine di san Girolamo in penitenza. Veri tesori d'arte bizantina, sono i due preziosi affreschi della Mater Domini e di Santa Domenica o Ciriaca. Quest'ultimo dipinto, dopo i recenti restauri, è stato datato alla fine del Duecento. L’affresco della Madonna presenta l’iconografia della Vergine “che guida” (dal greco odigitria) ed è stilisticamente riconducibile alla cerchia del pittore...

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3y

Il Santuario fu edificato verso la metà del diciassettesimo secolo accanto alla preesistente grotta di Santa Domenica dove nel 1650 ,secondo fonti storiche ,vi fu l'apparizione della vergine ad un pastore. Della precedente chiesa rupestre, si conservano nel santuario, una Madonna con bambino e una Santa Domenica. Il santuario è impreziosito da uno splendido altare in marmo policromo...

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6y

Bel santuario situato nella zona sud di Laterza, zona molto bassa (200m s.l.m.), circondata da un panorama suggestivo. Ci sono stato d'estate, e fuori faceva davvero molto caldo, dentro invece si stà abbastanza freschi dato il materiale di cui...

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