Discovered accidentally in 1932, the mysterious trapezoidal galleries are believed to be the setting of Virgil’s legend of Aeneid (book 6).
There is another cave of the Sibyl in Pozzuoli (coincidentally near another temple of Apollo) but this location is an actual tourist site whereas the other is not open for tours. Close proximity of two sites may be due to the popularity of the cult of Apollo, which is said to have declined after publication of Petronius’ “Satyricon” in the second century after the main character, Trimalchio, saw Sibyl’s remains dangling in a jar which was strung to the ceiling of the cave.
During classical times, being an ancient oracle provided a profitable living. The Cumean Sibyl was one of the most respected oracles. This site is similar to Delphi. Once you enter the cave, the air becomes cooler and damp. Follow the path to the end of the cave where the two benches sit. This is believed to be the location of sacred tripod that the Sibyls would lean over to inhale the fumes while chewing laurel leaves before entering a trance state and spewing prophecies.
Roman King Taquin visited the Cumean Sibyl to buy nine of her books of prophecy. Arguments ensued over price. Sibyl threw 3 into the fire and told Tarquin he could have the remaining 6 for the same price. Tarquin protested. Sibyl threw 3 more books onto the fire. Tarquin walked away with the remaining three Sibylline Books for the original price and used the books to guide Rome until they were destroyed in the fire of 82 B.C.
From the Cave of the Cumean Sibyl, one can follow the trails around the park and see the remains of the Temple of Apollo and the Temple of Jupiter. Both are believed to be from the age of Augustan.
Recommended time allotted to the park: 2-3 hours minimum. 4-5 hours if you read book 6 of Virgil’s Aeneid to your companions...
Read moreBello il sito ma migliorabile la sezione informativa e l'accoglienza. Giunti nel piccolo parcheggio, fortunatamente libero, ma con parcheggiatore abusivo, ho visitato il sito acquistando il biglietto cumulativo del Circuito flegreo (8€ per 4 siti del parco invece che 4€ a sito) valido per due giorni, consente l’ingresso a 4 siti del Parco:
Non vi è ancora certezza sulla data dell’impianto: tra il X ed il VI o addirittura al XIII secolo avanti Cristo. È da supporre anche in questo caso che un luogo sacro sia stato più volte utilizzato in epoche diverse. Probabilmente la grotta originale, di cui la zona è particolarmente ricca è stata ampliata e rimaneggiata in epoche successive. Certo è che i due interventi più importanti sono stati quelli dell’abbassamento del piano di calpestio durante il periodo imperiale e l’incuria in epoca recentissima. Il primo intervento ha avuto come conseguenza la trasformazione della sezione del lungo dromos da trapezoidale a rettangolare con soffitto a trapezio, il secondo ha invece avuto come tragica conseguenza dell’ignoranza e stupidità, quella di veder crollare parte dell’antro in cui la Sibilla faceva oracoli rendendola impraticabile. Fino a metà degli anni sessanta era ancora visitabile la caverna più importante, ove posta su un piedestallo in pietra la Sibilla attendeva di essere improvvisamente illuminata da un fascio di luce proveniente da un’apertura sul soffitto. L’apparizione destava lo sgomento sufficiente e necessario per poter fare un vaticinio con aurea di mistero. Famosa è rimasta la formula di quello per i militari in partenza per la guerra: la frase ” ibis, redibis, non morieris in bello” a seconda della posizione della virgola, se prima o dopo il non, affermava le possibilità di sopravvivenza o meno del questuante. In poche parole: "Andrai, ritornerai e non morirai in guerra", piuttosto che "Andrai, non ritornerai e morirai in guerra". Ovviamente ponendo la Sibilla aldilà di ogni critica per questo responso per l'appunto “sibillino”. Sul dosso sovrastante ci sono delle rovine romane ancora in buono stato di conservazione, certo non grazie alle opere di manutenzione della Sopraintendenza. È triste vedere lo stato di degrado del sito, l’ho frequentato più volte da ragazzo negli anni 60 ed è stato uno delle molle per il mio amore per l’archeologia e la storia, vederlo così ridotto fa...
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