All'indomani del catastrofico terremoto del 1908, inizia la ricostruzione di uno dei musei più ricchi d'italia. Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria infatti, è stato riconosciuto tra gli istituti museali archeologici più prestigiosi d’Italia con l’istituzione delle autonomie operata dalla Riforma del MiBACT del 2014.
Il Palazzo che lo ospita è tra i primi, in Italia, ad essere progettato al fine esclusivo dell’esposizione museale, intitolato a Marcello Piacentini, uno dei massimi esponenti dell’architettura del primo Novecento, che lo concepì in chiave moderna, dopo aver visitato i principali musei d’Europa. Collocato nel cuore della città, il Museo è un elemento importante del paesaggio e della vita dei reggini. Si affaccia, da un lato, sulla centralissima e bella Piazza De Nava oggetto di restyling, dall’altro, sull'incantevole lungomare Falcomatà, definito da Gabriele d’Annunzio come “il più bel chilometro d’Italia“: per la splendida vista sullo Stretto ed il misterioso e suggestivo effetto della Fata Morgana. Il nucleo principale era costituito dai materiali provenienti dalle numerose e prodigiose campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza calabrese e dallo stesso Orsi nei principali siti archeologici della regione. Il nuovo allestimento permanente, scaturito dalla riqualificazione dell’edificio realizzata a partire dal 2009, conta ben 220 vetrine e si sviluppa su quattro livelli, che raccontano la storia del popolamento umano in Calabria dalla preistoria ala romanizzazione, secondo un criterio cronologico/tematico. La visita inizia al secondo piano (livello A – Preistoria e protostoria; età dei metalli), continua al primo piano (livello B – Città e santuari della Magna Grecia), al mezzanino (livello C – Necropoli e vita quotidiana della Magna Grecia: Sibari, Crotone, Hipponion, Kaulonia, Cirò e Laos; lucani e brettii) e si conclude al piano terreno (livello D – Reggio), dove è collocata la sala dei Bronzi di Riace e di Porticello, in un ambiente dotato di una idonea climatizzazione e di un sistema antisismico, al quale si accede dopo una breve sosta nella sala video e nell’area filtro anti-inquinamento. Il piano seminterrato (livello E) è riservato alle esposizioni temporanee; vi si trova anche il lapidario e una piccola area archeologica relativa a un lembo della necropoli rinvenuta nel 1932, durante lo scavo per le fondazioni dell’edificio. Nel 1981, è stata allestita la sezione destinata ad accogliere le due statue scoperte nel 1972 nei fondali di Riace Marina (Reggio Calabria), i famosi Bronzi, insieme alla scultura bronzea denominata Testa del Filosofo, recuperata nel mare dello Stretto di Messina, a Porticello, presso Villa San Giovanni, insieme alla cosiddetta Testa di Basilea. Sono questi i reperti più conosciuti nel mondo, che non sono però gli unici preziosi esemplari della storia calabrese. Noto, infatti, come il Museo dei Bronzi, vi sono custoditi ed esposti reperti relativi a un ampio arco cronologico, dalla preistoria all’età romana, alcuni dei quali unici per bellezza, maestosità o stato di conservazione. Al MArRC si trovano addirittura tracce della prima presenza di Homo erectus nella nostra penisola, circa un milione di anni fa. Dall’importante giacimento archeologico della Grotta del Romito di Papasidero, provengono due scheletri sepolti insieme, risalenti al paleolitico. Non lontano, nella stessa Grotta, è stato ritrovato un masso con una incisione del Bos taurus primigenius (datato 12.000 anni fa), uno dei pochi e più antichi lasciti di arte rupestre in Italia, il cui calco è esposto al Museo. Dal neolitico sono giunti fino a noi meravigliosi attrezzi di vita quotidiana, come asce e coltelli usati nell’attività agricola, oppure oggetti di bellezza femminile, come unguentari e splendide trousse per il trucco, che ancora contengono resti di ciprie e ombretti (fino a 4.000 anni fa). Gioielli e strumenti di lavoro femminile nell’età del bronzo e del ferro (dal II millennio al 700 a. C.), insieme a ceramiche e vari oggetti di metallo, arricchiscono la collezione...
Read moreFirst problem is to find the entrance! Signage in Calabria is very poor. In this case, a major museum on the seafront has NO signs pointing to it that I could see! The entrance is on the other side of the building from the beach and none of the other sides display its name.
They're is fascinating background information with photos and illustrations about the various archaeological sites in Calabria from where the funds come to put them in context.
There are explanations of the exhibits in Italian and for most of them also translations into English. The Riace bronzes are exceptional and worth a trip to Calabria to see by themselves. Why we had to sit in an air- filtering room before viewing them when they've been under the sea for 3000 years, I do not understand! They are in almost perfect condition.
The building is impressive on the inside. There are lifts or stairs between floors, starting a chronologically-organised route with arrows on the floors to guide visitors. I found most staff efficient but unsmiling.
There are few places to sit which is hard if you have...
Read moreIn all honesty I’m not normally a museum person. But we visited The National Museum of Magna Graecia and can genuinely say it was a cultural gem and one not to be missed.
We visited at 1pm on a Sunday in really warm weather, there was no queue to enter the museum and the staff were very helpful at every opportunity.
The museum houses the iconic Riace Bronzes, two life-size bronze statues considered among the finest examples of Greek sculpture.
I felt the measures you have to go through to enter the room they are in is a little extreme, but I’m not the expert, so I’m happy to do what ever is needed to preserve the sculptures.
We paid the extra €3 to see the San Casciano Bronzes too and their story is equally if not more interesting too.
Beyond the bronzes, the museum boasts a diverse collection of artifacts that provide insights into the daily life and beliefs of the ancient Greeks. I must have read a good 75% of the write ups on the artifacts and whilst I may not retain the information long term, I did find it pleasantly satisfying and interesting...
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