Io amo la Storia e Villa Genoese Zerbi é la Storia. In uno stile eclettico-veneziano si presenta come un gigante inginocchiato, no, atterrato, nel convulso dedalo di strade ed edifici , in stile liberty della city reggina. Quasi dormiente, mostra la sua innegabile bellezza trascurata: e spezza il cuore. Lo spezza a me, nata in questa cittá e rientrata, dopo la nascita, una decina d' anni dopo da una città estremamente civile, grande, pulita e curata : Cagliari. Per me, questa Villa, rappresenta uno dei monumenti più belli di Reggio e vorrei che le autorità cittadine, se ne prendessero cura. Vorrei: condizionale presente del verbo volere. Ma io vorrei... Conoscendo bene, anche, la storia politica, di questa Reggio italiota, nella Terra regionale, Italia e poi calcidese, nella Magna Grecia, ritengo che, salendo su una macchina del tempo e andando a ritroso...forse, la si potrebbe far ritornare al suo originario splendore. Basterebbe contattare Fidia e se acconsentirá, [ con denaro] l' amico Pericle, la Villa sarà eretta, in modo da sfidare eventi sismici e alluvioni. Ah sì...oppure sempre a ritroso, si potrebbero sequestrare le precedenti amministrazioni cittadine, deportandole verso il Nord: a Bologna o a Verona. E in questo caso anche una buona parte della popolazione cittadina, doc e dop, consentitemelo. Perché [ é civile sbarazzarsi dell' umido non usando i mastelli? É normale lavare la facciata del proprio condominio, smantelllando un nido di rondini e facendolo precipitare sul tetto di un' auto? Ed é da cives di Reggio centro, utilizzare sedie oppure impedire il parcheggio, con non autorizzati divieti, che disattesi, da chi osservi le leggi e il codice stradale, comportino graffi e danneggiamenti alle proprie auto? ] ..il restauro lo affiderei alle maestranze arabo-bizantine-normanne di Sicilia. Per fortuna Villa Zerbi si specchia sul lungomare cittadino, se solo sorgesse, infatti, nelle campagne limitrofe, conterrebbe ceppi come sgabelli, per pastori e cacciatori infreddoliti, sementi, trattori, teli di plastica, tettoie di ethernit, galline. Sì, scusatemi, certo anche voi... [ i topi si sono offesi, rivendicando la loro nobile e antica discendenza e...
Read moreAppartenne alla famiglia del "Governatore" Genoese Zerbi, il teorico della "Grande Reggio" che nel 1927 accorpò alla città quattordici comuni della periferia. Il palazzo risale al 1925, e fu costruito sull'area dove sorgeva l'antica villa della famiglia Zerbi prima del 1860, sui modelli veneziani del sec. XIV, con archi in stile gotico. Di signorile e straordinaria bellezza, è divenuta location permanente di eventi d’alto spessore artistico e culturale, ospitando prestigiose esposizioni d’arte contemporanea, oltre ad apprezzate sezioni della Biennale di Venezia.
L’architettonico della Villa richiama le forme e gli stilemi del medioevo veneziano, con accenni allo stile rinascimentale e ottocentesco. Un’ardita commistione di stili quindi, resa ancor più interessante da un’accurata ricercatezza e ricchezza di particolari sia degli esterni che degli interni dell’edificio.
La facciata è definita da contrasti cromatici abbastanza accesi e da giochi di luci e ombre ottenuti attraverso superfici che alternano l’intonaco ai mattoni a vista, ampie logge, archi a sesto acuto di stile tipicamente gotico, elementi a torre e colonnine adoperate per le balaustre; l’ampio terrazzo è invece sovrastato da una merlatura tipica dei castelli e delle fortezze di età medievale. Lo stile veneziano, in un ambiente urbano estraneo a queste forme, si spiega probabilmente con la diffusione dell’opera di Viollet Le Duc, Pietre di Venezia, e dei disegni di John Ruskin, che ripropongono, secondo una singolare interpretazione, le campiture cromatiche e le geometrie adoperate nei palazzi della città lagunare, e non solo. Una volta era una sede espositiva di prestigio, ora giace nel degrado... Spero che presto torni agli...
Read moreRecensione della Villa Genoese Zerbi
Siamo stati in tre alla Villa Genoese Zerbi e la nostra esperienza è stata deludente. Abbiamo ordinato due insalate César, un'insalata mista e spaghetti alle vongole. Purtroppo, il servizio è stato assolutamente insoddisfacente: c'era poco personale e abbiamo dovuto aspettare a lungo. Quando finalmente sono arrivate le pietanze, mancava una delle insalate César, che è arrivata dopo mezz'ora senza nemmeno una scusa da parte del cameriere. Così abbiamo dovuto aspettare, mangiando gli spaghetti freddi.
Per quanto riguarda gli spaghetti alle vongole, le vongole erano congelate e il piatto si riduceva a una semplice pasta aglio e olio con vongole surgelate, eccessivamente unte. Le insalate erano altrettanto deludenti: la lattuga era già marcia, e anche la rucola nell'insalata mista non era fresca. Aggiungiamo che i bicchieri dell'acqua erano già usati e, quando abbiamo richiesto una bottiglia d'acqua, ci è stato detto di portare bicchieri puliti.
Inoltre, avevamo chiesto dei waffle, ma ci è stato detto che la macchina era rotta, il che è difficile da credere. Abbiamo quindi ordinato crêpes e gelato, ma ci sono state portate senza posate. Il servizio era caotico, con tanta gente e pochi camerieri, che sembravano più studenti che personale esperto.
Infine, i bagni erano non solo brutti, ma anche sporchi e privi di carta igienica e sapone. In sintesi, questa è stata la prima e ultima volta che visitiamo la Villa Genoese Zerbi. Non la...
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