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Ponte Nomentano — Attraction in Rome

Name
Ponte Nomentano
Description
The Ponte Nomentano is a Roman bridge in Rome, Italy, which carried the Via Nomentana over the Aniene. Having lain outside the city limits for most of its history, the picturesque bridge is noted for its medieval bridge tower, which served to protect this important northern approach to Rome.
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Ponte Nomentano things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Ponte Nomentano
ItalyLazioRomePonte Nomentano

Basic Info

Ponte Nomentano

Via Nomentana, 414, 00141 Roma RM, Italy
4.5(301)
Open until 12:00 AM
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spot

Ratings & Description

Info

The Ponte Nomentano is a Roman bridge in Rome, Italy, which carried the Via Nomentana over the Aniene. Having lain outside the city limits for most of its history, the picturesque bridge is noted for its medieval bridge tower, which served to protect this important northern approach to Rome.

Cultural
Scenic
attractions: Parco Simón Bolívar (La pinetina), Wunderkammer Roma Artificialia, Luna Park Cittá Di Roma - Ponte delle Valli, Parco delle Valli, restaurants: Quieto - Locanda e Giardino, C1B0, Mosy - Grill House & Cocktail Temple, Deriva Aniene - Restaurant, Cocktail bar, Jungle Garden, Città Giardino, Barrito, Riverside - Food Sounds Good, Metrō Burger, Dondolo, Hostaria Menenio Agrippa
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Reviews of Ponte Nomentano

4.5
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5.0
2y

Il Ponte fu eretto nel punto in cui la via Nomentana superava il fiume Aniene ai piedi della collina del Monte Sacro, luogo attraversato dal passaggio delle mandrie transumanti sin dall’antichità. Oggi si presenta con un grande arco di travertino, sormontato da una fortificazione merlata medievale, e due archetti di rampa laterali su ciascun versante. Originariamente il ponte scavalcava il fiume Aniene con una duplice arcata, della quale si conserva solo quella sul versante del Monte Sacro. Più volte distrutto e restaurato nel corso dei secoli, è caratterizzato da una varietà di materiali e tecniche costruttive che si estendono lungo un ampio arco cronologico, dall’età antica a quella medievale e moderna. Gli studi hanno evidenziato che, per i materiali impiegati, il ponte originario è databile tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. La struttura presenta massicci interventi di rifacimento: al VIII secolo sono attribuibili gli archetti laterali costruiti in opera cementizia con materiale di spoglio (marmo, laterizio, selce, blocchi in tufo); la struttura merlata a castello è invece pertinente ai lavori eseguiti sotto il papa Niccolò V (1447-1455), dei quali rimane lo stemma papale sulla fronte di accesso sul versante a valle. Il pontefice ne infatti ordinò il restauro dopo i danni subiti al tempo dei Goti e dei Bizantini. Solo una delle torri merlate destinata ai corpi di guardia sul versante a valle, che proteggevano le porte di accesso al ponte, si conserva ancora oggi. La tradizione vuole che su questo ponte il pontefice Leone III incontrò Carlo Magno, disceso a Roma per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero, nell’800 d.C. A ridosso del Ponte Nomentano presso la collina del Monte Sacro inoltre, ebbe luogo la ribellione della plebe (345 a.C.), sedata dal famoso apologo di Menenio Agrippa e dalla concessione del Tribunato. Di recente è stato eseguito un intervento di consolidamento e di restauro conservativo di tutta la struttura, a cura...

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4y

Insieme al ponte Milvio e a ponte Salario era, nell'antica Roma, uno dei ponti extraurbani più importanti.

In origine fu costruito con blocchi squadrati di tufo, eccetto gli archivolti in travertino, ed era a 3 arcate: la centrale, più grande delle altre 2, sovrastava l'affluente del Tevere.

Nell'VIII secolo, sotto il pontificato di Adriano I, il ponte venne fortificato con due torri, a loro volta rinforzate con muri nel XII-XIII secolo e innalzate sotto Niccolò V.

La prima costruzione risale all'età repubblicana e il ponte fu ricostruito dopo l'invasione barbarica di Totila.

Una tradizione locale vuole un incontro su questo ponte nell'800 tra Carlo Magno e Leone III.

Nel X secolo fu del monastero di San Silvestro in Capite, poi, dal 1205, fu pertinenza della chiesa di San Lorenzo in Lucina, poi del convento di San Pietro in Vincoli insieme alla chiesa di Sant'Agnese fuori le mura. Nel 1433 il ponte fu occupato da Niccolò Fortebraccio della Stella e da Antonio conte di Pontedera, mentre nel 1485 il ponte fu conquistato da Paolo Orsini. In seguito dovette subire restauri e vari aggiustamenti.

Al periodo della Congiura dei Pazzi il ponte fu detto "Iuxta Casale de' Pazzis" e compreso come possedimento di questa famiglia.

Indi subì vari passaggi di proprietà fino a quando divenne dogana di città nel 1532, prima di subire nuovi interventi di restauro e di modifica.

Nel 1849 durante l'invasione francese subì distruzioni. Sette anni più tardi, tali distruzioni vennero riparate.

Fino al 1924, anno della costruzione del vicino ponte Tazio (che unisce via Nomentana Nuova con corso Sempione), costituì via di collegamento obbligata tra Roma e le zone a nord della città. Nel 1997, nel timore di lesioni alla struttura, il ponte venne chiuso al traffico automobilistico diventando, da allora, un percorso esclusivamente pedonale. Restaurato nel 2002, è occasionalmente aperto al pubblico, che può così visitarne le...

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8y

Che te devo di' del Ponte vecchio? Io ce so nata! Che è più bello de quello di Firenze? Mentirei. Ma mica più de tanto... Nun ce credi? Vieni a vedello e ppoi me lo dirai!

Il ponte Nomentano, o ponte Vecchio per gli abitanti del quartiere, insieme a ponte Milvio era, nell'antica Roma, uno dei ponti extraurbani più importanti. La prima costruzione risale all'età repubblicana e il ponte fu ricostruito dopo l'invasione barbarica di Totila. Una tradizione locale vuole un incontro su questo ponte nell'800 tra Carlo Magno e Leone III. Divenne DOGANA di città nel 1532, prima di subire interventi di restauro e di modifica. Nel 1849 durante l'invasione francese subì distruzioni che 7 anni più tardi vennero riparate. Fino al 1924, anno della costruzione del vicino ponte Tazio (che unisce via Nomentana Nuova con corso Sempione), costituì via di collegamento obbligata tra Roma e le zone a nord della città. Nel 1997, nel timore di lesioni alla struttura, il ponte venne CHIUSO al traffico automobilistico diventando, da allora, un percorso ESCLUSIVAMENTE pedonale. Restaurato nel 2002, è occasionalmente aperto al pubblico, che può così visitarne le strutture interne. Il ponte sovrasta il fiume Aniene con una monumentale arcata a tutto sesto.

Il Ponte Nomentano è stato sempre meta di pittori ed artisti attratti dal paesaggio bucolico in cui era immerso (un esempio? niente popò di meno che Gabriele D'Annunzio, che si ispirò al Ponte Vecchio per scrivere una parte del suo romanzo "il Piacere": ...il ponte era da presso, rossastro, nell'illuminazione...

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LauraLaura
Il Ponte fu eretto nel punto in cui la via Nomentana superava il fiume Aniene ai piedi della collina del Monte Sacro, luogo attraversato dal passaggio delle mandrie transumanti sin dall’antichità. Oggi si presenta con un grande arco di travertino, sormontato da una fortificazione merlata medievale, e due archetti di rampa laterali su ciascun versante. Originariamente il ponte scavalcava il fiume Aniene con una duplice arcata, della quale si conserva solo quella sul versante del Monte Sacro. Più volte distrutto e restaurato nel corso dei secoli, è caratterizzato da una varietà di materiali e tecniche costruttive che si estendono lungo un ampio arco cronologico, dall’età antica a quella medievale e moderna. Gli studi hanno evidenziato che, per i materiali impiegati, il ponte originario è databile tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. La struttura presenta massicci interventi di rifacimento: al VIII secolo sono attribuibili gli archetti laterali costruiti in opera cementizia con materiale di spoglio (marmo, laterizio, selce, blocchi in tufo); la struttura merlata a castello è invece pertinente ai lavori eseguiti sotto il papa Niccolò V (1447-1455), dei quali rimane lo stemma papale sulla fronte di accesso sul versante a valle. Il pontefice ne infatti ordinò il restauro dopo i danni subiti al tempo dei Goti e dei Bizantini. Solo una delle torri merlate destinata ai corpi di guardia sul versante a valle, che proteggevano le porte di accesso al ponte, si conserva ancora oggi. La tradizione vuole che su questo ponte il pontefice Leone III incontrò Carlo Magno, disceso a Roma per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero, nell’800 d.C. A ridosso del Ponte Nomentano presso la collina del Monte Sacro inoltre, ebbe luogo la ribellione della plebe (345 a.C.), sedata dal famoso apologo di Menenio Agrippa e dalla concessione del Tribunato. Di recente è stato eseguito un intervento di consolidamento e di restauro conservativo di tutta la struttura, a cura dell’Amministrazione Comunale.
Lara AngelLara Angel
Che te devo di' del Ponte vecchio? Io ce so nata! Che è più bello de quello di Firenze? Mentirei. Ma mica più de tanto... Nun ce credi? Vieni a vedello e ppoi me lo dirai! Il ponte Nomentano, o ponte Vecchio per gli abitanti del quartiere, insieme a ponte Milvio era, nell'antica Roma, uno dei ponti extraurbani più importanti. La prima costruzione risale all'età repubblicana e il ponte fu ricostruito dopo l'invasione barbarica di Totila. Una tradizione locale vuole un incontro su questo ponte nell'800 tra Carlo Magno e Leone III. Divenne DOGANA di città nel 1532, prima di subire interventi di restauro e di modifica. Nel 1849 durante l'invasione francese subì distruzioni che 7 anni più tardi vennero riparate. Fino al 1924, anno della costruzione del vicino ponte Tazio (che unisce via Nomentana Nuova con corso Sempione), costituì via di collegamento obbligata tra Roma e le zone a nord della città. Nel 1997, nel timore di lesioni alla struttura, il ponte venne CHIUSO al traffico automobilistico diventando, da allora, un percorso ESCLUSIVAMENTE pedonale. Restaurato nel 2002, è occasionalmente aperto al pubblico, che può così visitarne le strutture interne. Il ponte sovrasta il fiume Aniene con una monumentale arcata a tutto sesto. Il Ponte Nomentano è stato sempre meta di pittori ed artisti attratti dal paesaggio bucolico in cui era immerso (un esempio? niente popò di meno che Gabriele D'Annunzio, che si ispirò al Ponte Vecchio per scrivere una parte del suo romanzo "il Piacere": ...il ponte era da presso, rossastro, nell'illuminazione del sole..).
Roberto CecchiniRoberto Cecchini
Confermo quanto già detto: ovvero che, per quanto mi riguarda (non me ne voglia Ponte Mollo), è il ponte più suggestivo di Roma antica.... Uno dei tre ponti extraurbani più importanti (e sopravvissuti) con il succitato ponte Milvio e ponte Salario, ha ora un aspetto completamente diverso rispetto l'origine e ciò si deve ai vari rifacimenti e restauri avuti nel tempo, quando oltre le mandrie cominciarono a volerci passare anche i nemici della capitale e si rese necessario fortificarlo... Prima con due torri, poi con delle mura, poi con dei contrafforti e poi con un camminamento tra le torri (una sola ne resta), il tutto abbellito con merlature ghibelline (rare a Roma, terra di papi). Le alterne tecniche costruttive usate sono spesso visibili a occhio nudo anche se una guida esperta vi potrà aiutare. Curioso elemento aggiunto nel tempo è una latrina pensile posta sulla muratura esterna della parte verso il monte sacro (distrutta venne ricostruita maldestramente rimontando una delle due mense di sostegno in travertino al contrario). Il posizionamento in una piccola valle verdeggiante sul tracciato della Nomentana antica e sopra quel che resta dell'aniene rendono la visita molto suggestiva, quasi un salto nel medioevo. Qui si dice che passò pure Carlo magno quando andò a farsi incoronare. Guardate le foto che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile lasciate un like
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Il Ponte fu eretto nel punto in cui la via Nomentana superava il fiume Aniene ai piedi della collina del Monte Sacro, luogo attraversato dal passaggio delle mandrie transumanti sin dall’antichità. Oggi si presenta con un grande arco di travertino, sormontato da una fortificazione merlata medievale, e due archetti di rampa laterali su ciascun versante. Originariamente il ponte scavalcava il fiume Aniene con una duplice arcata, della quale si conserva solo quella sul versante del Monte Sacro. Più volte distrutto e restaurato nel corso dei secoli, è caratterizzato da una varietà di materiali e tecniche costruttive che si estendono lungo un ampio arco cronologico, dall’età antica a quella medievale e moderna. Gli studi hanno evidenziato che, per i materiali impiegati, il ponte originario è databile tra la fine del II e l’inizio del I secolo a.C. La struttura presenta massicci interventi di rifacimento: al VIII secolo sono attribuibili gli archetti laterali costruiti in opera cementizia con materiale di spoglio (marmo, laterizio, selce, blocchi in tufo); la struttura merlata a castello è invece pertinente ai lavori eseguiti sotto il papa Niccolò V (1447-1455), dei quali rimane lo stemma papale sulla fronte di accesso sul versante a valle. Il pontefice ne infatti ordinò il restauro dopo i danni subiti al tempo dei Goti e dei Bizantini. Solo una delle torri merlate destinata ai corpi di guardia sul versante a valle, che proteggevano le porte di accesso al ponte, si conserva ancora oggi. La tradizione vuole che su questo ponte il pontefice Leone III incontrò Carlo Magno, disceso a Roma per essere incoronato imperatore del Sacro Romano Impero, nell’800 d.C. A ridosso del Ponte Nomentano presso la collina del Monte Sacro inoltre, ebbe luogo la ribellione della plebe (345 a.C.), sedata dal famoso apologo di Menenio Agrippa e dalla concessione del Tribunato. Di recente è stato eseguito un intervento di consolidamento e di restauro conservativo di tutta la struttura, a cura dell’Amministrazione Comunale.
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Confermo quanto già detto: ovvero che, per quanto mi riguarda (non me ne voglia Ponte Mollo), è il ponte più suggestivo di Roma antica.... Uno dei tre ponti extraurbani più importanti (e sopravvissuti) con il succitato ponte Milvio e ponte Salario, ha ora un aspetto completamente diverso rispetto l'origine e ciò si deve ai vari rifacimenti e restauri avuti nel tempo, quando oltre le mandrie cominciarono a volerci passare anche i nemici della capitale e si rese necessario fortificarlo... Prima con due torri, poi con delle mura, poi con dei contrafforti e poi con un camminamento tra le torri (una sola ne resta), il tutto abbellito con merlature ghibelline (rare a Roma, terra di papi). Le alterne tecniche costruttive usate sono spesso visibili a occhio nudo anche se una guida esperta vi potrà aiutare. Curioso elemento aggiunto nel tempo è una latrina pensile posta sulla muratura esterna della parte verso il monte sacro (distrutta venne ricostruita maldestramente rimontando una delle due mense di sostegno in travertino al contrario). Il posizionamento in una piccola valle verdeggiante sul tracciato della Nomentana antica e sopra quel che resta dell'aniene rendono la visita molto suggestiva, quasi un salto nel medioevo. Qui si dice che passò pure Carlo magno quando andò a farsi incoronare. Guardate le foto che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile lasciate un like
Roberto Cecchini

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