Varcare la soglia di questo piccolo borgo padano,dalle fattezze esagonali irregolari, vuol dire soprattutto Teatro all'antica o, come dir si voglia, Teatro Olimpico. Il merito lo si deve al Duca Vespasiano Gonzaga che commissionò l'opera; non solo, Vespasiano fu capace, in un trentennio, di trasformare un borgo rurale in un gioiello urbanistico, fondendo elementi classici con il moderno, e tanto da meritarsi appellativi come "città ideale" o "piccola Atene".
L'esempio più evidente di tale influenza classicheggiante è data proprio dalla struttura e fattezze di tale Teatro. Inconfondibile lo stile palladiano che si intravede grazie al lavoro dell'architetto Vincenzo Scamozzi, suo degno discepolo e che progettò l'opera in periodo tardo rinascimentale. Non a caso - a dispetto delle dimensioni - molti sono gli elementi che accomunano gli anfiteatri di Vicenza e di Sabbioneta: dalla pianta stabile alla presenza del colonnato in stile corinzio, dalla presenze di nicchie ed annessi busti alla balconata di statue delle divinità greche/romane che si ergono sulla sommità della zona platea e che pare facciano da silenti ma interessati spettatori, dall'effetto prospettico del proscenio - seppur dai toni certamente minori - alla presenza di affreschi (qui sulle pareti, nell' Anfiteatro di Vicenza sul soffitto, del Tiepolo). Sono solo alcuni dei tanti elementi che possono essere estrapolati in visita. Di certo non mancano omaggi al Duca attraverso iconografie in busti degli imperatori greci e romani, su tutte Alessandro magno e scene di Tito Flavio Vespasiano.
Sito meritevole di una escursione e percorribile in 2/3 h. Un piccolo concentrato di arte, storia e cultura. Da non perdere a pochi passi Porta Vittoria (foto) e il modello di fortificazioni e cinte murarie vespasiane. Personale cortese. Da rivedere le politiche sui costi dei tickets: overboard sia per il cumulativo (18,00) sia per le singole (10,00). La valutazione ne...
Read moreCi troviamo a Sabbioneta, sogno urbanistico di Vespasiano Gonzaga che da piccolo principe volle costruire una città intera ex novo, dotandola di un edificio adibito a teatro. Questo è il primo teatro nella storia dell'occidente, dopo quelli greco-latini (quello di Vicenza di Andrea Palladio è un teatro all'antica inserito in un edificio esistente). Sulla facciata esterna si legge "Roma quanta fuit ipsa ruina docet", ossia è la stessa sua rovina che spiega quanto fu l'importanza di Roma e del mondo antico. Il progetto fu affidato allo Scamozzi, erede del Palladio anche nella scena del teatro antico di Vicenza. Qui si ricostruisce l'idea di un teatro romano inserendolo però in un edificio appositamente creato, con una decorazione ad affresco sulle facciate interne che dà l'impressione di essere all'interno di una città antica. Le colonne in stucco bianco sorreggono una trabeazione ad emiciclo che riporta una teoria di statue classiche. Il proscenio attuale è la ricostruzione fatta sulla base dei disegni dello Scamozzi. Ai lati del proscenio si trovano affrescate delle architetture in cui trovano spazio virtuali spettatori come ad anticipare lo sviluppo delle logge e delle gallerie del teatro all'italiana. In alto poi, sono disegnate delle balaustre sulle quali si appoggiano altri spettatori come a indicare il successivo sviluppo dei loggioni. Sul palco poi si può notare il cannocchiale prospettico, tipico della quinta teatrale. Eppure l'opera non c'è ancora, si tratta di teatro, ma questo edificio precorre il linguaggio che verrà adottato un secolo dopo dal...
Read moreTeatro Olimpico ..il cosidetto Teatro Olimpico fu realizzato tra il 1588 e il 1590 su progetto dell'architetto vicentino Vincenzo Scamozzi . Committente dell'opera fu Vespasiano Gonzaga , Duca della piccola e sontuosa cittadina padana assai legato agli Asburgo di Spagna .Vespasiano Gonzaga conobbe l'architetto Vincenzo Scamozzi allievo del Palladio nel 1587 durante il soggiorno a Venezia per ricevere il titolo di Patrizio Veneto . Scamozzi accetto' l'invito del Duca di recarsi a Sabbioneta con il progetto del teatro di corte . IL 10 maggio 1588 larchitetto consegnò il disegno di uno spazio legato alla concezione antica con importanti innovazioni che piacquero al committente . Tornato a Venezia lo Scamozzi fu presente nuovamente a Sabbioneta nel 1589 per seguire i lavori costruzione , portando con sé lo stuccatore Bernardino Quadri , artefice del loggiato corinzio interno , e alcuni pittori che affrescarono le pareti con due archi di trionfo all'antica, un finto loggiato con personaggi dell'epoca e una serie di imperatori romani dipinti a monocromo .Fece costruire la scena fissa traendo ispirazione dal trattato di Sebastiano Serlio 1475..1554 . IL teatro fu terminato nel 1590 lo Scamozzi affermò che aveva realizzato uno spazio in grado di contenere un buon numero di spettatori . IN più i camerini , per gli attori ..la zona dei musici , una gradinata per la nobiltà, la loggia per le gentil donne ,...
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