Il Museo del giocattolo di Zagarolo, nel territorio della città metropolitana di Roma, è allestito all'interno del cinquecentesco Palazzo Rospigliosi. È, se non il più grande, uno dei più grandi musei del giocattolo in Italia[1] e in Europa, sia per il numero di oggetti posseduti che per l’ampiezza degli spazi espositivi. Il Museo Demoantropologico regionale del Giocattolo di Zagarolo nacque formalmente con una delibera comunale, la n.17 del 1998[2]. Il progetto museale presentato nel settore demoantropologico è stato approvato e finanziato dalla Comunità Europea. Inizialmente l’Amministrazione Comunale acquisì alcuni pezzi dai collezionisti Luisa Dellanzo, Marina Caprai e Sabrina Alfonsi. Successivamente rilevò parte della collezione di Nella Crestetto Oppo, acquisendo dagli eredi nel 2002 circa 70 pezzi, una tipologia di giocattoli molto varia e con bambole rare di raffinata fattura. La collezione acquistata era corredata da accessori minuti quali vestiti, stoviglie, servizi di porcellana, e mobili vari. Della collezione fanno anche parte giochi didattici come il Götischer Baustyl, fabbricato in Germania negli anni trenta nonché una dettagliata drogheria in miniatura fabbricata in italia negli anni quaranta. A questa dotazione iniziale si aggiunsero poi alcuni teatrini della collezione di Maria Signorelli, scenografa e costumista, che era stata ereditata dai suoi tre figli. La raccolta museale ha raggiunto nel 2005 l'ordine di grandezza della sua attuale configurazione (2018) grazie all'acquisto della collezione di Lisa Billig e Franco Palmieri[3]. Nel 1979 la coppia aveva ereditato la collezione di Fritz Billig, padre di Lisa, di nazionalità austriaca che, durante il nazismo, per le persecuzioni razziali, fuggì a New York riuscendo a portare con sé molti giocattoli della Lehman e della Tippco, aziende di famiglia che furono requisite dalla Germania di Hitler. Finita la guerra Billig, aveva continuato a collezionare giocattoli da tutto il mondo[4] . La collezione acquisita è costituita da 800 giocattoli prodotti tra il 1900 e il 1960 estremamente vari per tipologia, luogo e modalità di fabbricazione. Successivamente fu integrata con la collezione di bambole di Marzia Peretz[5]. Donazioni di privati come quella di Franco Settimi del 2017, costituita da alcuni modellini navali costruiti dal padre, continuano ad incrementare la dotazione del museo [6]. Il Museo Demoantropologico regionale del Giocattolo di Zagarolo ebbe la sua prima presentazione il 22 dicembre del 2000; questa dette il via ad una serie di iniziative propedeutiche all’inaugurazione ufficiale, celebrata il 18 marzo 2005[2]. All'inizio del 2008 risulta direttore del museo Giovanni Pescatori[7] che è anche autore di un libro in tema. Da Wikipedia,...
Read moreIl museo permette un tuffo nel passato mettendo a confronto giochi di ieri è di oggi.si possono trovare reperti dalla fine dell 800 ai giochi multimediali. Se prenotata per tempo si può usufruire della visita guidata è in alcune occasioni, anche dei laboratori per realizzare giocattoli con materiali di riciclo. Inoltre il museo è ospitato in uno splendido Palazzo del 1100 ,ex residenza Colonna ,ancora in parte affrescato. Consigliato alle famiglie e anche a singoli visitatori in zona...
Read moreLe foto si riferiscono alla parte del palazzo occupata dal museo del giocattolo. Con il modellino della ferrovia più grande al mondo, dal punto di vista storico, perfettamente funzionante e le vetrine ricche di esempi di giocattoli che vanno dalla fine del XIX sec. la mante fa un gradevolissimo ed avvincente viaggio nel passato lasciando il visitatore affascinato da un passato dove i dettagli del giocattolo facevano la vera differenza! Bellissimo ed...
Read more