La Villa di Poggio a Caiano è una delle Ville Medicee più famose e si trova, appunto, a Poggio a Caiano, in provincia di Prato. Oggi è di proprietà dello Stato ed ospita due percorsi museali. Il primo inerente agli appartamenti storici (pieno terra e 1° piano); il secondo riguarda il Museo della Natura Morta (2° Piano). Si può visitare in orari prefissati (sul sito ci sono gli orari di apertura e i contatti) con un accompagnatore/trice che però non farà da guida. Dal 2013 è un Bene UNESCO. La Villa fu commissionata intorno al 1480 da Cosimo il Magnifico a Giuliano da Sangallo. Lorenzo de' Medici, subentrato al padre Cosimo nel progetto, acquistò un podere da Giovanni Ruccellai posto su un poggio, ultima propaggine del Montalbano, in posizione strategica e protesa verso il fiume Ombrone e la piana che da Firenze porta a Pistoia. Come edificio privato qui furono sviluppati elementi che in seguito fecero da modello per le Ville di Campagna di un certo tipo ed è, nel suo genere, il miglior esempio pervenuto a noi. Giuliano da Sangallo concepì una dimora agreste in cui il territorio veniva ordinato e plasmato secondo le esigenze dell'armonia ... tramontava così l'idea di Villa Fortezza in auge al tempo. Questa nuova concezione fu possibile grazie al periodo di pace e di stabilità raggiunta dalle politiche dei de' Medici, in questo caso Lorenzo, e alle idee filosofiche (l'Umanesimo) che vedeva l'Uomo modificare l'ambiente alla ricerca del bello e l'equilibrio in qualità di "demiurgo platonico". Tra le innovazioni il porticato a piano terra e il frontone classico al piano nobile e la mancanza di un cortile interno come d'uso nelle precedente concezione di Villa Fortezza. Gradualmente la Villa, che si chiamò Villa di Poggio a Caiano, si arricchì di opere d'arte in un "continuum" fra architettura, pittura e scultura. Risalgono al quel periodo gli affreschi di Filippino Lippi e il frontone in maiolica attribuito ad Andrea Sansovino. La Villa, a seguito prima della morte di Lorenzo nel 1492 poi della "cacciata" da Firenze dei Medici, tra il 1495 e il 1513, subì un vero e proprio arresto che si interruppe solo con il rientro dei Medici. Tra il 1513 e il 1520, con Giovanni, nel frattempo salito al soglio pontificio con il nome di Leone X, i lavori furono completati nonostante, era il 1516, la morte di Giuliano da Sangallo rispettando il progetto originario. Venne realizzato al Piano Nobile il Salone di Leone X, una vera sfida per le dimensioni, sotto la direzione di Andre di Cosimo Feltrini e Francibigio. Gli affreschi furono realizzati dai maggiori protagonisti del tempo quali: Pontormo, Andrea del Sarto, lo stesso Francibigio e, 50 anni dopo, da Alessandro Allori. Con Cosimo I si conclusero i lavori che riguardarono anche il Parco, affidato a il Tribolo e Davide Fortini. La Villa, oltre ad essere residenza estiva e autunnale fu teatro di importanti eventi per la dinastia Medici e destinata ad accogliere importanti personalità del tempo. Fu sede delle future spose straniere destinate ai membri di famiglia, che qui ricevevano l'omaggio dalla nobiltà fiorentina (è il caso di Giovanna d'Austria, prima moglie di Francesco I, e di Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I). Qui si celebrarono i matrimoni tra Alessandro de' Medici e Margherita d'Austria (1536); tra Cosimo I ed Eleonora di Toledo (1539) ed infine tra Francesco I e Bianca Capello, già sua amante (1579). In questa dimora proprio Bianca e Francesco trovarono la morte per cause mai del tutto chiarite ... con il sospetto si trattasse di avvelenamento. Qui fu "rilegata" Margherita Luisa d'Orléans, moglie di Cosimo III, sopraffatta dalla pesante ombra che Vittoria della Rovere, Granduchessa Madre, le imponeva. Fu, infine, la dimora preferita del Principe Ferdinando, che ne fece un centro culturale. Con l'estinzione dei Medici la Villa passo prima agli Asburgo - Lorena poi, con l'avvento di Napoleone, a Elisa Baciocchi ed infine, con l'Unità d'Italia, ai Savoia che, con Firenze Capitale, ne fece la...
Read moreLuogo rilassante e facilmente usufruibile. La villa dichiarata dall'UNESCO Patrimonio mondiale dell'Umanità nel 2013, fu progettata da Giuliano da Sangallo per Lorenzo il Magnifico, come esempio di architettura rinascimentale che fondesse la lezione dei classici (in particolare Vitruvio) con elementi caratteristici dell’architettura rurale toscana. In essa è evidente la lezione di Leon Battista Alberti, sia per la scelta del luogo su cui la Villa sorge, sia per ricerca di simmetria e armonia delle proporzioni. Posta sulla cima del poggio e rialzata dalla piattaforma del portico che ne accentua l’emergenza, la villa protesa verso il paesaggio si erge come simbolo dell’opera ordinatrice dell’uomo sulla natura.
La costruzione iniziò alla metà del nono decennio del XV secolo e proseguì senza sosta fino alla morte del Magnifico nel 1492. I lavori ripresero nel 1512 sotto la guida del figlio Giovanni, diventato nel frattempo papa Leone X, e terminarono verso la fine del secondo decennio del XVI secolo. Le decorazioni della facciata e del portico sono classiche: il frontone reca in alto lo stemma mediceo sopra il fregio, in cui l’inserimento della terracotta invetriata policroma costituisce un elemento di continuità con la tradizione quattrocentesca toscana.
L’edificio non ha visto solo il passaggio della famiglia Medici: dopo l’intermezzo dei Lorena, nell’Ottocento fu la residenza di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte, e nello stesso secolo, durante il periodo in cui Firenze fu capitale del Regno d’Italia (1865-1871), venne rinnovata da Vittorio Emanuele II di Savoia che la designò come una delle sue residenze di campagna. L’interno reca testimonianze di particolare interesse lasciate dalle importanti personalità che contribuirono alla costruzione e alla decorazione della villa. Sorprendente è in particolare, al piano nobile, la maestosa Sala di Leone X, nella quale si preserva pressoché integralmente uno dei più rilevanti cicli di affreschi toscani del Cinquecento, realizzato da Pontormo, Andrea del Sarto, Franciabigio e Alessandro Allori. Al secondo piano, nel Museo della Natura Morta, sono esposti circa 200 dipinti per lo più appartenenti alle collezioni medicee. Infine all’esterno della Villa si estendono il giardino e il parco, dominati, oltre che dalla mole della villa, dalla grande limonaia ottocentesca, ai piedi della quale sorgono le monumentali scuderie...
Read moreLa stupenda Villa Medicea di Poggio a Caiano progettata da Giuliano da Sangallo nel 1480 per volere di Lorenzo il Magnifico. Sicuramente una delle più belle ville medicee inserita nel patrimonio dell'UNESCO che ha fatto da modello a moltissimi palazzi successivi. Stupenda la doppia scalinata d'ingresso, progettata dal Poccianti ad inizio XIX secolo, dalla quale si accede al portone principale sormontato da un fregio ( in copia l'originale è dentro la villa) in cui sono evidenti i richiami all'architettura classica di cui Lorenzo era appassionato. Sotto il loggiato completamente e finemente decorato campeggia lo stemma mediceo , così 3 frontone, ed altre simbologie medicee. Nel loggiato inferiore è invece decorato ad arabesque con simbologia dei Savoia che acquisito o la villa con l'annessione del Granducato all' Italia. Si notano i simboli di Casa Savoia e di Aosta. Internamente non passa inosservato il Teatro di Margherita ' D' Orleans. Fu infatti Marguerite Louise d’Orléans, moglie di Cosimo III, a volere un ambiente dedicato all’arte scenica e alla musica. Dal 1672 la nobildonna francese, a causa del cattivo rapporto con il marito, preferì passare il proprio tempo a Poggio a Caiano anziché a Palazzo Pitti. Per allietarsi nelle oziose giornate trascorse nella villa, fece quindi allestire il cosiddetto “Teatro delle commedie”, dove gli artisti si potevano esibire per lei ed i suoi ospiti Il teatro venne restaurato nel 1772 da Pietro Leopoldo e negli anni utilizzato anche da Elisa Baciocchi sorella di Napoleone che fece dipingere il sipario affrescato da Luigi Catani con Apollo e Minerva. Da vedere gli appartamenti di Bianca Cappello che qui trovvó la morte con Francesco I il 20 ottobre 1587. Nel suo appartamento si può apprezzare una splendida pala del Vasari nonché la scalinata che conduce agli appartamenti del marito( sempre del Vasari) ed uno splendido camino con i due telamoni progettati dal Buontalenti. Il pezzo forte arriva al piano superiore con la sala Leone X, figlio del Magnifico, con un sofftto finemente decorato con il suo stemma papale ed altre simbologie medicee come il gioco che rappresenta sempre Giovanni di Lorenzo de Medici. Le decorazioni sono sempre di Giuliano da Sangallo e del Franciabigio ( secondo Vasari). La sala è finemente affrescata da Alessandro Allorin, Andrea del Sarto, e dal Franciabigio . Stupenda...
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