Oggi sono in trasferta ad Alessandria con moglie, figlia e suocera. Dopo aver risolto le nostre commissioni mattutine, ci siamo avvicinati al locale scelto per il pranzo. Il ristorante si chiama “La Piola”, non lo conoscevo, ma sono rimasto attratto ed incuriosito da ciò che ho visto sul loro sito e dai commenti in rete. Proviamo. La struttura si trova appena fuori il centro storico (tra l’altro molto bello) di Alessandria, in una via molto tranquilla. La zona parcheggio non sembra prevista, ma proprio per il fatto di non essere in pieno centro, si trova facilmente nelle vie adiacenti. Da alcune foto mi è sembrato di capire che, in estate, siano previsti anche un paio di piccoli dehor posti ai lati dell’ingresso, direttamente sulla strada, non così trafficata, ma comunque non proprio il massimo. L’interno è molto invitante, con uno stile moderno, curato e colorato. L’atmosfera è decisamente piacevole e coinvolgente. Come già detto siamo in quattro, ci fanno accomodare ed il locale si riempie in brevissimo tempo. Innanzitutto un paio di bottiglie di acqua naturale denaturalizzata ed un buon cestino del pane con grissini artigianali. Da bere decidiamo per un Langhe Nebbiolo DOC dell’Azienda agricola Malvirà – Canale d’Alba (CN). Ottimo. Si comincia con la nostra pargola, per lei un Risotto al gorgonzola DOP e castagne arrosto. Scelta azzardata, piatto dal sapore molto forte per una bimba, ma che alla fine l’ha convinta del tutto. Noi tre partiamo con un antipasto. Un paio di Flan di zucca su crema di raschera accompagnato da castagne sbollentate e miele. Molto buono. Poi la Carne cruda di fassone piemontese e qui si percepisce chiaramente la qualità della materia prima e l’abilità nel saperla lavorare. Tutto procede a meraviglia. Il servizio è molto giovane, ma non per questo meno efficiente, anzi. Il nostro pranzo prosegue con il Bollito misto per mia suocera. Piatto che comprende 5 dei 7 tagli classici del bollito piemontese ed un paio di coppette con “bagnett verd” e “bagnett ross”. Non rientra proprio tra i miei piatti preferiti, ma questo non vuol dire nulla perché sembra che mia suocera gradisca molto. Mia moglie sceglie i Cardi gratinati con uova fritte, abbinati ad una coppetta con una crema di raschera. Particolari e molto, ma molto buoni. Io, invece, decido per lo Spezzatino di cinghiale e salsiccia di Bra, un tripudio di carne cotta perfettamente, ottima la pregiata salsiccia di Bra e, come contorno, della polenta taragna. Per chiudure in bellezza il nostro pranzo, ordiniamo tre dolci. Un classico Bunet con ciuffetti di panna, un Soffice di gianduia con crema di marroni ed un Sorbetto al limone corretto vodka. Bunet non entusiasmante mentre ho trovato la mousse al gianduia veramente squisita. Chiediamo tre caffè ed il conto. La spesa complessiva è pari a 100 euro con questo dettaglio: quattro coperti 4 euro (peccato); il Nebbiolo 17 euro (un ottimo rapporto Q/P); il risotto 9 euro; i tre antipasti 24 euro; i tre secondi 30 euro; i due dolci 10 euro; il sorbetto 3 euro ed i tre caffè 3 euro. Che dire? Un pranzo di livello notevole con un rapporto Q/P complessivo più che ottimo. Si percepisce l’intenzione della cucina di attingere soprattutto dal territorio e dalla tradizione. Tradizione si, ma comunque con una certa dose di creatività e con una particolare attenzione alla presentazione dei piatti. Alla base è evidente l’utilizzo di materie prime freschissime con un occhio di riguardo al naturale ritmo delle stagioni. Una piacevolissima scoperta, peccato essere...
Read moreCercate una trattoria o meglio, una "piola"? Questo non è il posto che fa per voi! Non lasciatevi ingannare da ciò che vedete scritto sull'insegna perché di trattoria non troverete nulla, né tantomeno di "piola"! Le mie due stelle vanno ad onorare i criteri di ordine, pulizia ed igiene che innegabilmente vengono rispettati nel locale, e, per il poco che ho assaggiato, la qualità del cibo che, sebbene non sia quella che forse vorrebbe farci credere il ristoratore, si può dire discreta. Concesse le attenuanti per le normative anti-covid, c'è però da dire che l'atmosfera che si respira è veramente sterile e l'approccio con i clienti da parte del gestore e degli addetti al servizio è più di tipo medico/infermieristico che da ristorazione... E infatti sono uscito dal locale con sensazioni simili a quelle post visita specialistica anziché di un dopocena... Le attenzioni ricevute avevano tutta l'aria di essere dovute all'indottrinamento e non a una reale passione per la ristorazione. Il menù presenta piatti che poi però deludono un po', anche per le "dosi" che sono evidentemente supercalcolate, tutt'altro che generose. Impiattamenti e porzioni che hanno pretese (tralaltro infondate) da ristorante stellato, non giovano e deludono le aspettative di chi entra pensando di gustare i piatti tipici della tradizione piemontese/alessandrina. Anche il servizio, seppur attento, cordiale e gentile sia il personale, al quale si può perdonare qualche mancanza di esperienza dovuta alla giovane età, non ha saputo soddisfare semplici richieste come quella di sapere se il pane fosse fresco o decongelato, avendolo trovato molle e bagnato al suo interno... (di giovedì i panettieri lavorano)! Grande lista di vini in bottiglia, anche troppo grande, dove si possono trovare bottiglie fino a oltre 200 euro!!! ma... Nemmeno un vino sfuso... (?)! Per le birre la lista è molto più ridotta ma potrete trovare sotto la voce "artigianali" l'ottima e "artigianalissima" Heineken! Riassumendo: più apparenza che sostanza, pretenzioso. Più umiltà, calore e passione da sostituirsi a troppa vanità non...
Read moreTrattoria La Piola, forse un po' nascosta rispetto ad altri ristoranti, ma se provate questo locale sicuramente ritornerete soprattutto la qualità delle pietanze e per la presentazione dei piatti, aspetto quest'ultimo che spesso non viene considerato. Un'ottima esposizione a parete di vini pregiati dando al cliente stesso la possibilità di scegliere al momento della comanda. Ottimo il menù, non vasto, ma tutte proposte di qualità. Nell'occasione è stato ordinato: Carne cruda di pura Fassona Piemontese, Timballo di riso Carnaroli al delicato, gorgonzola di Novara con spolverata di nocciole d'Alba tostate con riduzione di barbera in uscita, un primo piatto assolutamente da provare, saltimbocca della piola con raschera e guanciale, accompagnate da patate rosolate al forno. Superlativi i dolci: Fagottino al lampone , crumble al pistacchio di bronte e gelato artigianale alla crema e tiramisu in coppa con savoiardo artigianale e lingue di gatto al caffè, Lingotto croccante alla nocciola e salsa al cioccolato. Ad accompagnare le pietanze si è optato per un Barbera d'Asti RATTI, vendemmia 2020 mentre per il dolce la scelta è caduta sul Dolcetto delle Langhe, Vendemmia 2017, RENATO RATTI. Il servizio in sala è risultato eccellente ed attento. I tavoli, ampiamente distanziati, rispettano appieno le normative anticovid e tutto il personale in sala è munito di mascherine. Gel a disposizione della clientela all'ingresso e controllo della certificazione verde. Nonostante non vi sia una piazza nelle immediate vicinanze, è abbastanza facile trovare parcheggio per l'auto. Musica in sottofondo piacevole da ascoltare...
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