I found the place very beautiful and I'll tell you why.
Good things about it:
-clean and tidy, not one corner of it was showing any hygiene flaw
-Cosy and well done, the inside is very well decorated with warm lights, warm paint, much furniture made out of wood and much display of wine bottles
-food was really delicious and I'm Italian so I know when Italian food is good.
-The master chef and founder of the place came to say hello!
-there's a balcony straight out on the lake's waterfront
-very interesting options from the menu.
-located on a beautiful Lake called Lago maggiore and in a small beautiful town called Arona. A must if you've never seen it.
-see-through lit glass panels to get to the toilet and black marble alternated with plain mirrors in the toilet. Great cool look
-they bake their own bread other than everything else. They have very interesting recipes of it.
-customer service was very good and polite.
Things I didn't really like:
quite on the expensive side. One wine is around 8 euros per glass. One first course is around 15 euros average. We didn't check the rest cause we weren't very hungry but it was way more expensive. Desserts are around 8 euro average. Service charge 3.5 euros. Expensive. Not for young people depending from their parents more for families or important events.
The floor tiles on the balcony looked a bit outdated and not of a great color. I think they'd need a changing. But that's my personal opinion.
-The waiter knew little about the wine characteristics.
Conclusion:
Great place, great food and great views. I recommend it. But be prepared for a minimum spend of 25-30 euros for a wine and a first...
Read moreSu 5 stelle ne salvo 2:
-1. Il primo punto che non mi è piaciuto è il fatto che, se non si sceglie un menu già composto e si ordina alla carta si è obbligati ad ordinare due portate escluso il dolce. Questo è segnalato sul menu in modo chiaro, ma l'ho scoperto una volta seduta ed è la prima volta che mi capita, onestamente, considerato che sono vegetariana (quindi ho una scelta estremamente limitata) e che due portate faccio fatica a mangiarle, mi sono sentita forzata e non tornerei mai in un posto che impone un obbligo simile, per quanto possa essere legittimo.
-2. Quando il cameriere si presenta per prendere l'ordine elenca anche i piatti fuori menu, ne scegliamo tre. La sorpresa in questo caso arriva con il conto, quando scopriamo che i fuori menu hanno un prezzo di molto superiore rispetto alle portate presenti sul menu stampato. Capisco che si trattasse di tagliatelle ai funghi e al tartufo, ma 30€ e 45€ li trovo davvero eccessivi. Il conto è stato pagato senza problemi, ma la sorpresa ritenuta sgradita elimina una stella. Evidentemente non era il posto più indicato per le nostre tasche.
-3. Come antipasto ho preso la caponata con cacao che, a mio gusto, dopo averne mangiata metà ne ero disgustata. Mi sono forzata a mangiarla solo per il costo e l'obbligo per ordinare questa portata (io avrei ordinato solo un primo e il dolce, che naturalmente è saltato essendo già sazia), il sapore era molto particolare e intenso, in questo caso mi sento di consigliare una riduzione di porzione.
+1. Primo punto a favore è che tutto il personale è stato molto accogliente e gentile.
+2. Secondo punto a favore è la location e la vista lago, l'atmosfera ha salvato...
Read moreSulle rive del Lago Maggiore, ad Arona, spadella ed inventa lo chef Michele Commisso. Sapori di terra prossima, con ottimi gnocchi alla castagna e funghi, un foie gras dégraissé, che il Gianni Mura si regalava nelle pause del Tour. Ma qui l’oca viene da terre vicine, tra Vigevano e Mortara. L’ombrina alla salsa Mornay evoca sapori lontani, e fa dimenticare la voglia di lavarello. Si immaginano ancora gli agoni essiccati nella « mansio romana » ed ex emporio lacuale di Arona. Lo zabaione ai frutti di bosco, al fornello flambe’, vale il viaggio. Cosi come la cantina, che Michele potrebbe spingere ancora di piu’ verso i Ghemme e i Bramaterra oltre che all’ottimo Nebbiolo Cinzia Travaglini gustato al bicchiere. La cantina si apre timidamente agli spumanti piemontesi(ottimo il Valsellera Brut, sempre al bicchiere). Michele racconta di scoperte di champagnes minori che si spingono gia’ nell’Aube e spiazzano i Dom e i Ruinart. Torneremo per assaggiarli. Ma ci aspettiamo anche un « gaglioppo » calabro di Strongoli memore del Ceraudo e un Ciro’ in piu’. Ce lo promette, uscendo. Distilla per omaggio, al viandante che lascia mesto la splendida vista del luogo, un’ottima grappa Francone, assiepata tra Nonino d’autore, Maroldo e Berta(l’eccellenza della distillazione italiana). Non sfugge la bottiglia di Rochelt Weiselt(amarene distillate in Stiria…). Ce la promette alla prossima volta. Uscendo, l’aria é umida di tabarri e cappellacci, nitido l’orizzonte dove illumina la rocca d’Angera. Il Borromeo signoreggio’ e si santifico’ qui, terra di spagnoli, austriaci...
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