UNA STELLA PERCHÈ ZERO NON SI PUÓ
Il 2 giugno alle ore 18:30 mi sono imbattuto, con una decina di amici, nella sciagurata -ma intrigante- avventura che sto per raccontarvi. Abbiamo chiesto di fare aperitivo, nulla di più semplice. Facile immaginare uno schema tipico: un tagliere, uno spritz oppure un calice di vino, una spesa dai ai 15 € a persona. Invece no, merenda sinoira. Vabbè, ci sta travestirsi da piemontesi per un giorno (ai turisti sarebbe piaciuto, sicuramente; peccato che non lo siamo). Dopo venti minuti di attesa per unire due tavoli che ci consentissero di sederci (a locale praticamente vuoto, ndr), ci siamo imbattuti in questo simpatico omino -spero vivamente non il titolare- che probabilmente pensava di essere in un musical anni '90: dopo una presentazione degna dell'imbarazzo nostro e dei due tavoli vicini a noi (gli unici occupati) ci ha proposto 20€ a testa di merenda sinoira, più il bere. Per il bere cosa intendete, un calice di vino? No! La risposta è stata: ''dai ragazzi, andate a caraffe non a calici''. Mi attanaglia un dubbio: ci voleva alcolizzare per farci ritirare le patenti oppure stava svolgendo una becera attività commerciale? Non saprei. Arrivati a questo punto, senza la possibilità di prendere un semplice tagliere e senza la possibilità di prendere un calice, rifiutiamo la merenda sinoira. Per il prezzo? Non solo, anche per le merende sinoire del tavolo affianco: veramente poco invitanti. A questo punto, per ''fare una cosa veloce'', decidiamo di ordinare un paio di caraffe, fare un brindisi e dire addio per sempre a questo strano posto. Ora viene il bello, alla richiesta delle famose caraffe, la risposta è stata: ''eh no, senza merenda non vi lascio il tavolo''. Ci penso, realizzo e capisco, il commerciante voleva monetizzare poiché tutto il locale pieno più la coda fuori. Anzi no, mi sono confuso, il locale era vuoto....Beh, allora capisco, si trattava di un 3 stelle michelin. No, cavolo, era una trattoria... Aaaaah si, ora ho capito perché l'ha fatto! Peccato non si possa dire in una recensione.
Per tornare al giudizio dell'esperienza (e non dello strano personaggio che meriterebbe attento approfondimento), se non si fosse capito, sconsigliamo vivamente di avvicinarvi a questa finta trattoria: per i modi, i tempi, i costi, la simpatia e tutto ciò che vi abbiamo già spiegato. A pochi minuti, in quella zona, ci sono posti favolosi...privi di...
Read moreCondivido la nostra esperienza, o meglio, la nostra non esperienza presso questa trattoria. Dopo aver chiamato una settimana prima per prenotare un tavolo, arriviamo da Genova alle ore 13 per pranzare. Il titolare ci accoglie sprezzante dicendoci che il nostro tavolo era prenotato per le 12 30 e che ormai a causa del nostro ritardo era stato dato via. A nulla è servito tentare di spiegare che la persona con cui avevamo parlato al telefono ci aveva detto che il tavolo sarebbe stato disponibile alle 13 e in caso di ritardo avremmo di certo chiamato per avvisare, anzi: a questa nostra obiezione in modo maleducato ha risposto che non era possibile, mettendo dunque in dubbio la nostra parola, per poi dirci che loro coi tavoli ci lavorano, dandoci quindi anche la colpa per un loro errore. È poi tornato a servire i clienti come se nulla fosse senza nemmeno offrirci una soluzione alternativa. A noi, ribadisco partiti da Genova, non è restato che cercare un altro posto dove poter mangiare. Non torneremo mai più, e invitiamo in futuro ad avere più attenzione e garbo verso il cliente, senza il quale un servizio di ristorazione non può andare avanti. NB Caro Nico, Nella sua replica ignora ancora una volta il fatto che la persona con cui abbiamo parlato al telefono aveva detto che il tavolo sarebbe stato disponibile alle 13, orario del nostro arrivo. Non pretendevamo nulla di ciò che lei ha scritto e torniamo a dire che non ci ha offerto un'alternativa: se ci avesse detto che un tavolo sarebbe stato disponibile anche dopo l'attesa lo avremmo volentieri occupato. Ribadiamo che avremmo avvisato in caso di ritardo e sottolineiamo il fatto che è la PRIMA volta ci capita qualcosa del genere. Speravamo in delle scuse, ma invece vuole avere ragione. Allora le lasciamo la ragione che secondo lei è dalla sua parte: noi però a questo punto manteniamo questa recensione negativa, negativa come la...
Read moreSiamo una famiglia di viaggiatori nomadi e ogni anno, tra un continente e l’altro, torniamo a Torino che è la mia città natale, qui vivono ancora mia madre, mia sorella e alcuni amici di cuore. E ogni volta c’è un appuntamento fisso: UNA CENA DA CONSERVA – TRATTORIA SUPERGA, per ritrovare Nico Brizzi, che conosciamo da quando era giovanissimo. Non ci ha mai deluso, in nessun contesto. Abbiamo avuto il privilegio di vederlo cucinare nei resort più esclusivi così come su cassette di pomodori in spazi minuscoli, e ogni volta, davvero ogni volta ha creato qualcosa di magico per il palato. Oggi, con Conserva, ha dato vita a un luogo che riflette pienamente il suo spirito, accogliente, autentico, dove ci si sente davvero a casa. Ad accoglierci, oltre al suo sorriso che è sempre lo stesso, un team di camerieri gentili, attenti e appassionati. Una rarità, ormai. Il menù è vario e sorprendente, sempre in evoluzione. Abbiamo assaggiato antipasti, primi e secondi (salvando solo il dolce per mancanza di spazio!). Ma anche lì Nico non ha resistito a farci provare qualcosa. C’è poesia nei suoi piatti, come nel film Ratatouille hanno quella capacità di evocare emozioni con ogni boccone, di nutrire non solo il corpo ma anche il cuore. Abbiamo mangiato all’aperto, i nostri due bimbi di 5 e 9 anni si sono divertiti tantissimo, e la serata è volata finendo più tardi del previsto am sempre con il sorriso sulle labbra. Consigliamo Conserva a chi cerca una cucina sincera, curata, che osa ma non tradisce mai la tradizione. Un ambiente informale e intimo, dove si mangia bene, si sta meglio e come vedete si ritorna. Grazie Nico per questo nuovo angolo di magia in una città che già sa incantare. Alla...
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