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Ristorante Andreina — Restaurant in Loreto

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Ristorante Andreina
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Ristorante Andreina
ItalyMarcheLoretoRistorante Andreina

Basic Info

Ristorante Andreina

Via Zona Industriale Brodolini, 2, 60025 Loreto AN, Italy
4.5(424)
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Ratings & Description

Info

attractions: parco della Rimembranza, Camminamenti di Ronda, restaurants: Jovia (La Lanterna) ~ Cucina di Puglia in terra di Marca, Voglia Di, Pizzeria Rosticceria Bar Europa, Chalet Mauro, Casa Bruscoli, Pizzeria da Roberto, Osteria Lauretana, Trattoria Norma - Vino e cucina, Barabani Pasta & Ragù, Ristorante pizzeria Degli Angeli
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Reviews of Ristorante Andreina

4.5
(424)
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5.0
1y

Ho pranzato in questo ristorante stellato un sabato di dicembre 2024. Ho scelto "Andreina" come meta per il mio pranzo perché, oltre ad essere uno dei ristoranti con una stella Michelin più vicini alla mia residenza, da tempo ero affascinato dai loro menù degustazione, noti per la loro particolarità. Finalmente, sono riuscito a ritagliarmi un po’ di tempo per vivere questa esperienza tanto desiderata.

Il ristorante si trova a Loreto, una città marchigiana celebre per ospitare la "Madonna Nera", un'icona di grande rilevanza nel mondo cattolico. Un comodo parcheggio situato direttamente nella proprietà è un vantaggio notevole, considerando che spesso locali di questo livello si trovano in zone meno agevoli da raggiungere in auto.

All'esterno, un giardino piccolo ma curato fa da cornice alla struttura in pietra, una vecchia casa colonica, come mi ha spiegato un altro commensale. Entrando, si è subito accolti da un ambiente elegante e raffinato: tavoli ben distanziati per garantire la privacy, luci soffuse che creano un’atmosfera incantevole, una leggera musica di sottofondo e personale gentile e attento che ti fa sentire subito a tuo agio.

Ho iniziato il pranzo con un calice di Perlugo, uno spumante dosaggio zero della cantina Pievalta, prodotto con uve Verdicchio, accompagnato da un piccolo antipasto intitolato "Dal Giappone alle Marche". Dopo aver sfogliato con attenzione la carta, ho optato per il menù degustazione "Fiamme", composto da circa dieci portate, abbinandovi una selezione di quattro vini. Questo menù rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, con un focus su selvaggina e cotture alla brace, che immagino rispecchino pienamente la filosofia dello chef Errico Recanati.

Uno dei momenti più divertenti e originali è stato poter comporre un’oliva all’ascolana con un kit appositamente creato, chiamato "Facciamo un’oliva all’ascolana". Ma il vero fiore all’occhiello dell’esperienza è stato un mini-tour del locale, durante il quale ci è stata raccontata la storia dei fondatori e mostrata la postazione dedicata alla cottura delle carni. Qui abbiamo potuto assaporare un delizioso tacos con porchetta, preparato al momento davanti ai nostri occhi.

Gli alimenti sono di qualità eccelsa, la presentazione dei piatti è curata nei minimi dettagli, e l’accostamento di sapori dimostra una creatività fuori dal comune. Lo chef Recanati merita un plauso non solo per il suo talento, ma anche per la disponibilità di scendere in sala e salutare personalmente gli ospiti. Anche il personale di sala si è rivelato impeccabile: attento, professionale e, al contempo, caloroso.

La carta dei vini è ampia e ricercata, con etichette e annate memorabili. Il sommelier, preparato e simpatico, mi ha saputo guidare in abbinamenti perfetti, compresa una degustazione di formaggi finale che, pur partendo con qualche dubbio da parte mia, si è rivelata a dir poco sublime.

Il prezzo finale è stato assolutamente in linea con l’esperienza vissuta, che considero di altissimo livello.

"Andreina" è stata una piacevolissima sorpresa. Arrivavo con aspettative non troppo alte, forse condizionato dall’apparente eccentricità del menù rispetto a ciò che solitamente mi aspetto da un ristorante stellato. Tuttavia, dopo questa esperienza, posso dire con certezza che, se mai volessi tornare in un locale già visitato per scoprire nuove proposte, la mia scelta ricadrebbe senza esitazione su "Andreina".

Complimenti a tutto lo staff! Stella...

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1y

Che dire.. è stata un’esperienza incredibile, non so da dove iniziare.. Il locale esternamente è molto curato con un bellissimo ingresso immerso nella natura mentre l’interno è molto elegante, con una temperatura perfetta nonostante la brace che si trova al suo interno. Il locale esternamente dispone di un parcheggio enorme (cosa assolutamente non scontata). Il personale e’ molto gentile e sorridente senza essere troppo ingessato. Ho apprezzato tantissimo la visita alla brace e la chiacchierata (molto esaustiva) con uno dei ragazzi che si occupano della stessa: si vedeva che era appassionato anche nel mostrare il suo funzionamento e che non era stato messo lì a raccontare un copione controvoglia (cosa anche questa non scontata). La spiegazione è stata accompagnata da un taco con il maialino alla brace servito con un cocktail molto azzeccato. Lo Chef Recanati è passato molte volte tra i tavoli e ha spiegato molti piatti di persona e ho molto apprezzato questa cosa. Il menu scelto e’ stato “FIAMME”: davvero pazzesco con tantissimi piatti (tra cui molti a sorpresa) dove ognuno raccontava la passione dello Chef per questo tipo di cottura. I miei 3 piatti preferiti sono stati : l’ostrica alla brace con nocciola bruciata e mela rosa (la quale come vibes aveva quel non so che di Lindor.. un Lindor all’ostrica); la cacio con 7 pepi che oltre ad essere il piatto signature dello Chef era di una porzione molto abbondante con un condimento molto ricco e infine la tartatin con il gelato di crema e vaniglia la quale è stata un piacevolissimo finale. Anche il calice di vino che ho chiesto abbinato alle portate di carne era molto azzeccato ed elevava il tutto. Conto giustissimo ed in linea con quello che ho mangiato sia a livello di wow ad ogni boccone che come porzioni. In conclusione se andrete da Andreina resterete sorpresi del fatto che abbia “solo” 1 stella Michelin perché se la batte alla pari anche con tanti 2/3 stellati che ho provato ed è un luogo dove si mangia davvero tanto tanto bene.

Sono ritornato per provare il nuovo menù fiamme dopo aver fatto già visita nel Dicembre Anche questa esperienza è stata super positiva rimanendo questo ristorante, secondo me, il migliore stellato delle Marche. Il personale anche questa volta è stato gentile e sorridente con un servizio molto veloce, praticamente perfetto. I piatti sono stato uno meglio dell'altro ma quelli che mi sono piaciuti di più sono stati: "pensando a un brodetto", "cipollotto di pegaso" e "malaga e rum". Ho anche aggiunto "fragola e panna" (dal menù fumo) che insieme alla "cacio e 7 pepi"... valgono da soli il viaggio.. davvero WOW. Anche questa volta ho apprezzato la visita alla brace con il suo taco al maialino super succoso con una bella crosta (così buono solo da Andreina). I cocktail sono stati super rinfrescanti a base di gin, perfetti come abbinamento con questo tipo di cotture. Il prezzo super giusto per la qualità delle materie prime, sperimentazione sempre nuova e quantità di cibo perché da Andreina non uscirete di certo con la fame, come tanti ancora oggi pensano quando si parla di questo...

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1.0
28w

Scrivo questa recensione con dispiacere, ma con la speranza che possa essere utile sia al ristorante, in un'ottica costruttiva, sia ad altri ospiti che, come me, cercano un'esperienza all'altezza delle aspettative che un ristorante stellato inevitabilmente crea. Ho scelto questo ristorante per regalare una cena al mio fidanzato, optando per il menù “Fumo” (150 euro a persona), accompagnato da una bottiglia di vino da 45 euro, per un totale di 345 euro. Al momento della prenotazione avevo comunicato la mia intolleranza al lattosio, ma al nostro arrivo mi è sembrato che questa informazione non fosse stata registrata o ricordata. Ho quindi dovuto ribadirla personalmente al personale di sala prima dell’inizio della cena. Il percorso è iniziato con una “composizione di oliva all’ascolana”, servita in una scatolina visibilmente unta, dettaglio che non mi ha fatto una buona prima impressione. Il primo antipasto, a base di pesca e granchio, prevedeva una spuma di ricotta vaccina: alla mia richiesta di chiarimenti, mi è stato detto che la quantità di lattosio era minima, ma avrei preferito un’attenzione diversa, considerando la mia intolleranza già comunicata. Il piatto in sé non mi ha entusiasmato, ma ho apprezzato l’intento creativo. A seguire, la lattuga alla brace: purtroppo l’ho trovata eccessivamente amara, con un sapore dominante che copriva ogni altra nota. Per quanto riguarda il primo piatto, il risotto panna e fragola previsto dal menù è stato sostituito nel mio caso con un tortello, risultato però molto salato e, come altri piatti della serata, con un gusto particolarmente deciso, quasi aggressivo. Il secondo piatto previsto era la pernice, che mi è stato sostituito con del maialino: un taglio estremamente grasso, tanto da non riuscire a finirlo e cederlo al mio fidanzato. La cosa che però mi ha lasciata davvero perplessa è stata la ripetizione dello stesso ingrediente nel piatto successivo, servito durante la visita alla brace. In un ristorante di questo livello non mi sarei mai aspettata di ritrovare lo stesso piatto, praticamente identico, due volte nel percorso degustazione. Il dessert, purtroppo, è stato un'altra nota dolente. Si trattava di un sorbetto alle erbe dell’orto, accompagnato da una gelée al mandarino e una spuma al cetriolo. Le stesse erbe erano già comparse in altri piatti, come la lattuga e il tortello, risultando troppo presenti e molto intense anche nel dolce. Il risultato finale è stato un piatto dal gusto sbilanciato, che non sono riuscita a terminare, come mostrato anche dalla foto che ho scattato. Nel complesso, ho trovato i piatti poco equilibrati, con accostamenti talvolta discutibili e una tendenza generale a sapori molto forti e sapidi. Anche il servizio, pur sempre cortese, mi è sembrato piuttosto disorganizzato, e questo ha influito negativamente sull’esperienza. Mi dispiace sinceramente dover esprimere un parere deludente, ma mi aspettavo molto di più da una cena di questo livello, soprattutto considerando la cura che dovrebbe contraddistinguere ogni dettaglio in un...

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Christian MarinelliChristian Marinelli
Ho pranzato in questo ristorante stellato un sabato di dicembre 2024. Ho scelto "Andreina" come meta per il mio pranzo perché, oltre ad essere uno dei ristoranti con una stella Michelin più vicini alla mia residenza, da tempo ero affascinato dai loro menù degustazione, noti per la loro particolarità. Finalmente, sono riuscito a ritagliarmi un po’ di tempo per vivere questa esperienza tanto desiderata. Il ristorante si trova a Loreto, una città marchigiana celebre per ospitare la "Madonna Nera", un'icona di grande rilevanza nel mondo cattolico. Un comodo parcheggio situato direttamente nella proprietà è un vantaggio notevole, considerando che spesso locali di questo livello si trovano in zone meno agevoli da raggiungere in auto. All'esterno, un giardino piccolo ma curato fa da cornice alla struttura in pietra, una vecchia casa colonica, come mi ha spiegato un altro commensale. Entrando, si è subito accolti da un ambiente elegante e raffinato: tavoli ben distanziati per garantire la privacy, luci soffuse che creano un’atmosfera incantevole, una leggera musica di sottofondo e personale gentile e attento che ti fa sentire subito a tuo agio. Ho iniziato il pranzo con un calice di Perlugo, uno spumante dosaggio zero della cantina Pievalta, prodotto con uve Verdicchio, accompagnato da un piccolo antipasto intitolato "Dal Giappone alle Marche". Dopo aver sfogliato con attenzione la carta, ho optato per il menù degustazione "Fiamme", composto da circa dieci portate, abbinandovi una selezione di quattro vini. Questo menù rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, con un focus su selvaggina e cotture alla brace, che immagino rispecchino pienamente la filosofia dello chef Errico Recanati. Uno dei momenti più divertenti e originali è stato poter comporre un’oliva all’ascolana con un kit appositamente creato, chiamato "Facciamo un’oliva all’ascolana". Ma il vero fiore all’occhiello dell’esperienza è stato un mini-tour del locale, durante il quale ci è stata raccontata la storia dei fondatori e mostrata la postazione dedicata alla cottura delle carni. Qui abbiamo potuto assaporare un delizioso tacos con porchetta, preparato al momento davanti ai nostri occhi. Gli alimenti sono di qualità eccelsa, la presentazione dei piatti è curata nei minimi dettagli, e l’accostamento di sapori dimostra una creatività fuori dal comune. Lo chef Recanati merita un plauso non solo per il suo talento, ma anche per la disponibilità di scendere in sala e salutare personalmente gli ospiti. Anche il personale di sala si è rivelato impeccabile: attento, professionale e, al contempo, caloroso. La carta dei vini è ampia e ricercata, con etichette e annate memorabili. Il sommelier, preparato e simpatico, mi ha saputo guidare in abbinamenti perfetti, compresa una degustazione di formaggi finale che, pur partendo con qualche dubbio da parte mia, si è rivelata a dir poco sublime. Il prezzo finale è stato assolutamente in linea con l’esperienza vissuta, che considero di altissimo livello. "Andreina" è stata una piacevolissima sorpresa. Arrivavo con aspettative non troppo alte, forse condizionato dall’apparente eccentricità del menù rispetto a ciò che solitamente mi aspetto da un ristorante stellato. Tuttavia, dopo questa esperienza, posso dire con certezza che, se mai volessi tornare in un locale già visitato per scoprire nuove proposte, la mia scelta ricadrebbe senza esitazione su "Andreina". Complimenti a tutto lo staff! Stella meritatissima!
ALESSANDRO COLOSIALESSANDRO COLOSI
Che dire.. è stata un’esperienza incredibile, non so da dove iniziare.. Il locale esternamente è molto curato con un bellissimo ingresso immerso nella natura mentre l’interno è molto elegante, con una temperatura perfetta nonostante la brace che si trova al suo interno. Il locale esternamente dispone di un parcheggio enorme (cosa assolutamente non scontata). Il personale e’ molto gentile e sorridente senza essere troppo ingessato. Ho apprezzato tantissimo la visita alla brace e la chiacchierata (molto esaustiva) con uno dei ragazzi che si occupano della stessa: si vedeva che era appassionato anche nel mostrare il suo funzionamento e che non era stato messo lì a raccontare un copione controvoglia (cosa anche questa non scontata). La spiegazione è stata accompagnata da un taco con il maialino alla brace servito con un cocktail molto azzeccato. Lo Chef Recanati è passato molte volte tra i tavoli e ha spiegato molti piatti di persona e ho molto apprezzato questa cosa. Il menu scelto e’ stato “FIAMME”: davvero pazzesco con tantissimi piatti (tra cui molti a sorpresa) dove ognuno raccontava la passione dello Chef per questo tipo di cottura. I miei 3 piatti preferiti sono stati : l’ostrica alla brace con nocciola bruciata e mela rosa (la quale come vibes aveva quel non so che di Lindor.. un Lindor all’ostrica); la cacio con 7 pepi che oltre ad essere il piatto signature dello Chef era di una porzione molto abbondante con un condimento molto ricco e infine la tartatin con il gelato di crema e vaniglia la quale è stata un piacevolissimo finale. Anche il calice di vino che ho chiesto abbinato alle portate di carne era molto azzeccato ed elevava il tutto. Conto giustissimo ed in linea con quello che ho mangiato sia a livello di wow ad ogni boccone che come porzioni. In conclusione se andrete da Andreina resterete sorpresi del fatto che abbia “solo” 1 stella Michelin perché se la batte alla pari anche con tanti 2/3 stellati che ho provato ed è un luogo dove si mangia davvero tanto tanto bene. Sono ritornato per provare il nuovo menù fiamme dopo aver fatto già visita nel Dicembre 2024. Anche questa esperienza è stata super positiva rimanendo questo ristorante, secondo me, il migliore stellato delle Marche. Il personale anche questa volta è stato gentile e sorridente con un servizio molto veloce, praticamente perfetto. I piatti sono stato uno meglio dell'altro ma quelli che mi sono piaciuti di più sono stati: "pensando a un brodetto", "cipollotto di pegaso" e "malaga e rum". Ho anche aggiunto "fragola e panna" (dal menù fumo) che insieme alla "cacio e 7 pepi"... valgono da soli il viaggio.. davvero WOW. Anche questa volta ho apprezzato la visita alla brace con il suo taco al maialino super succoso con una bella crosta (così buono solo da Andreina). I cocktail sono stati super rinfrescanti a base di gin, perfetti come abbinamento con questo tipo di cotture. Il prezzo super giusto per la qualità delle materie prime, sperimentazione sempre nuova e quantità di cibo perché da Andreina non uscirete di certo con la fame, come tanti ancora oggi pensano quando si parla di questo tipo di locali.
Giulia ZacconiGiulia Zacconi
Scrivo questa recensione con dispiacere, ma con la speranza che possa essere utile sia al ristorante, in un'ottica costruttiva, sia ad altri ospiti che, come me, cercano un'esperienza all'altezza delle aspettative che un ristorante stellato inevitabilmente crea. Ho scelto questo ristorante per regalare una cena al mio fidanzato, optando per il menù “Fumo” (150 euro a persona), accompagnato da una bottiglia di vino da 45 euro, per un totale di 345 euro. Al momento della prenotazione avevo comunicato la mia intolleranza al lattosio, ma al nostro arrivo mi è sembrato che questa informazione non fosse stata registrata o ricordata. Ho quindi dovuto ribadirla personalmente al personale di sala prima dell’inizio della cena. Il percorso è iniziato con una “composizione di oliva all’ascolana”, servita in una scatolina visibilmente unta, dettaglio che non mi ha fatto una buona prima impressione. Il primo antipasto, a base di pesca e granchio, prevedeva una spuma di ricotta vaccina: alla mia richiesta di chiarimenti, mi è stato detto che la quantità di lattosio era minima, ma avrei preferito un’attenzione diversa, considerando la mia intolleranza già comunicata. Il piatto in sé non mi ha entusiasmato, ma ho apprezzato l’intento creativo. A seguire, la lattuga alla brace: purtroppo l’ho trovata eccessivamente amara, con un sapore dominante che copriva ogni altra nota. Per quanto riguarda il primo piatto, il risotto panna e fragola previsto dal menù è stato sostituito nel mio caso con un tortello, risultato però molto salato e, come altri piatti della serata, con un gusto particolarmente deciso, quasi aggressivo. Il secondo piatto previsto era la pernice, che mi è stato sostituito con del maialino: un taglio estremamente grasso, tanto da non riuscire a finirlo e cederlo al mio fidanzato. La cosa che però mi ha lasciata davvero perplessa è stata la ripetizione dello stesso ingrediente nel piatto successivo, servito durante la visita alla brace. In un ristorante di questo livello non mi sarei mai aspettata di ritrovare lo stesso piatto, praticamente identico, due volte nel percorso degustazione. Il dessert, purtroppo, è stato un'altra nota dolente. Si trattava di un sorbetto alle erbe dell’orto, accompagnato da una gelée al mandarino e una spuma al cetriolo. Le stesse erbe erano già comparse in altri piatti, come la lattuga e il tortello, risultando troppo presenti e molto intense anche nel dolce. Il risultato finale è stato un piatto dal gusto sbilanciato, che non sono riuscita a terminare, come mostrato anche dalla foto che ho scattato. Nel complesso, ho trovato i piatti poco equilibrati, con accostamenti talvolta discutibili e una tendenza generale a sapori molto forti e sapidi. Anche il servizio, pur sempre cortese, mi è sembrato piuttosto disorganizzato, e questo ha influito negativamente sull’esperienza. Mi dispiace sinceramente dover esprimere un parere deludente, ma mi aspettavo molto di più da una cena di questo livello, soprattutto considerando la cura che dovrebbe contraddistinguere ogni dettaglio in un ristorante stellato.
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Ho pranzato in questo ristorante stellato un sabato di dicembre 2024. Ho scelto "Andreina" come meta per il mio pranzo perché, oltre ad essere uno dei ristoranti con una stella Michelin più vicini alla mia residenza, da tempo ero affascinato dai loro menù degustazione, noti per la loro particolarità. Finalmente, sono riuscito a ritagliarmi un po’ di tempo per vivere questa esperienza tanto desiderata. Il ristorante si trova a Loreto, una città marchigiana celebre per ospitare la "Madonna Nera", un'icona di grande rilevanza nel mondo cattolico. Un comodo parcheggio situato direttamente nella proprietà è un vantaggio notevole, considerando che spesso locali di questo livello si trovano in zone meno agevoli da raggiungere in auto. All'esterno, un giardino piccolo ma curato fa da cornice alla struttura in pietra, una vecchia casa colonica, come mi ha spiegato un altro commensale. Entrando, si è subito accolti da un ambiente elegante e raffinato: tavoli ben distanziati per garantire la privacy, luci soffuse che creano un’atmosfera incantevole, una leggera musica di sottofondo e personale gentile e attento che ti fa sentire subito a tuo agio. Ho iniziato il pranzo con un calice di Perlugo, uno spumante dosaggio zero della cantina Pievalta, prodotto con uve Verdicchio, accompagnato da un piccolo antipasto intitolato "Dal Giappone alle Marche". Dopo aver sfogliato con attenzione la carta, ho optato per il menù degustazione "Fiamme", composto da circa dieci portate, abbinandovi una selezione di quattro vini. Questo menù rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, con un focus su selvaggina e cotture alla brace, che immagino rispecchino pienamente la filosofia dello chef Errico Recanati. Uno dei momenti più divertenti e originali è stato poter comporre un’oliva all’ascolana con un kit appositamente creato, chiamato "Facciamo un’oliva all’ascolana". Ma il vero fiore all’occhiello dell’esperienza è stato un mini-tour del locale, durante il quale ci è stata raccontata la storia dei fondatori e mostrata la postazione dedicata alla cottura delle carni. Qui abbiamo potuto assaporare un delizioso tacos con porchetta, preparato al momento davanti ai nostri occhi. Gli alimenti sono di qualità eccelsa, la presentazione dei piatti è curata nei minimi dettagli, e l’accostamento di sapori dimostra una creatività fuori dal comune. Lo chef Recanati merita un plauso non solo per il suo talento, ma anche per la disponibilità di scendere in sala e salutare personalmente gli ospiti. Anche il personale di sala si è rivelato impeccabile: attento, professionale e, al contempo, caloroso. La carta dei vini è ampia e ricercata, con etichette e annate memorabili. Il sommelier, preparato e simpatico, mi ha saputo guidare in abbinamenti perfetti, compresa una degustazione di formaggi finale che, pur partendo con qualche dubbio da parte mia, si è rivelata a dir poco sublime. Il prezzo finale è stato assolutamente in linea con l’esperienza vissuta, che considero di altissimo livello. "Andreina" è stata una piacevolissima sorpresa. Arrivavo con aspettative non troppo alte, forse condizionato dall’apparente eccentricità del menù rispetto a ciò che solitamente mi aspetto da un ristorante stellato. Tuttavia, dopo questa esperienza, posso dire con certezza che, se mai volessi tornare in un locale già visitato per scoprire nuove proposte, la mia scelta ricadrebbe senza esitazione su "Andreina". Complimenti a tutto lo staff! Stella meritatissima!
Christian Marinelli

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Che dire.. è stata un’esperienza incredibile, non so da dove iniziare.. Il locale esternamente è molto curato con un bellissimo ingresso immerso nella natura mentre l’interno è molto elegante, con una temperatura perfetta nonostante la brace che si trova al suo interno. Il locale esternamente dispone di un parcheggio enorme (cosa assolutamente non scontata). Il personale e’ molto gentile e sorridente senza essere troppo ingessato. Ho apprezzato tantissimo la visita alla brace e la chiacchierata (molto esaustiva) con uno dei ragazzi che si occupano della stessa: si vedeva che era appassionato anche nel mostrare il suo funzionamento e che non era stato messo lì a raccontare un copione controvoglia (cosa anche questa non scontata). La spiegazione è stata accompagnata da un taco con il maialino alla brace servito con un cocktail molto azzeccato. Lo Chef Recanati è passato molte volte tra i tavoli e ha spiegato molti piatti di persona e ho molto apprezzato questa cosa. Il menu scelto e’ stato “FIAMME”: davvero pazzesco con tantissimi piatti (tra cui molti a sorpresa) dove ognuno raccontava la passione dello Chef per questo tipo di cottura. I miei 3 piatti preferiti sono stati : l’ostrica alla brace con nocciola bruciata e mela rosa (la quale come vibes aveva quel non so che di Lindor.. un Lindor all’ostrica); la cacio con 7 pepi che oltre ad essere il piatto signature dello Chef era di una porzione molto abbondante con un condimento molto ricco e infine la tartatin con il gelato di crema e vaniglia la quale è stata un piacevolissimo finale. Anche il calice di vino che ho chiesto abbinato alle portate di carne era molto azzeccato ed elevava il tutto. Conto giustissimo ed in linea con quello che ho mangiato sia a livello di wow ad ogni boccone che come porzioni. In conclusione se andrete da Andreina resterete sorpresi del fatto che abbia “solo” 1 stella Michelin perché se la batte alla pari anche con tanti 2/3 stellati che ho provato ed è un luogo dove si mangia davvero tanto tanto bene. Sono ritornato per provare il nuovo menù fiamme dopo aver fatto già visita nel Dicembre 2024. Anche questa esperienza è stata super positiva rimanendo questo ristorante, secondo me, il migliore stellato delle Marche. Il personale anche questa volta è stato gentile e sorridente con un servizio molto veloce, praticamente perfetto. I piatti sono stato uno meglio dell'altro ma quelli che mi sono piaciuti di più sono stati: "pensando a un brodetto", "cipollotto di pegaso" e "malaga e rum". Ho anche aggiunto "fragola e panna" (dal menù fumo) che insieme alla "cacio e 7 pepi"... valgono da soli il viaggio.. davvero WOW. Anche questa volta ho apprezzato la visita alla brace con il suo taco al maialino super succoso con una bella crosta (così buono solo da Andreina). I cocktail sono stati super rinfrescanti a base di gin, perfetti come abbinamento con questo tipo di cotture. Il prezzo super giusto per la qualità delle materie prime, sperimentazione sempre nuova e quantità di cibo perché da Andreina non uscirete di certo con la fame, come tanti ancora oggi pensano quando si parla di questo tipo di locali.
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Scrivo questa recensione con dispiacere, ma con la speranza che possa essere utile sia al ristorante, in un'ottica costruttiva, sia ad altri ospiti che, come me, cercano un'esperienza all'altezza delle aspettative che un ristorante stellato inevitabilmente crea. Ho scelto questo ristorante per regalare una cena al mio fidanzato, optando per il menù “Fumo” (150 euro a persona), accompagnato da una bottiglia di vino da 45 euro, per un totale di 345 euro. Al momento della prenotazione avevo comunicato la mia intolleranza al lattosio, ma al nostro arrivo mi è sembrato che questa informazione non fosse stata registrata o ricordata. Ho quindi dovuto ribadirla personalmente al personale di sala prima dell’inizio della cena. Il percorso è iniziato con una “composizione di oliva all’ascolana”, servita in una scatolina visibilmente unta, dettaglio che non mi ha fatto una buona prima impressione. Il primo antipasto, a base di pesca e granchio, prevedeva una spuma di ricotta vaccina: alla mia richiesta di chiarimenti, mi è stato detto che la quantità di lattosio era minima, ma avrei preferito un’attenzione diversa, considerando la mia intolleranza già comunicata. Il piatto in sé non mi ha entusiasmato, ma ho apprezzato l’intento creativo. A seguire, la lattuga alla brace: purtroppo l’ho trovata eccessivamente amara, con un sapore dominante che copriva ogni altra nota. Per quanto riguarda il primo piatto, il risotto panna e fragola previsto dal menù è stato sostituito nel mio caso con un tortello, risultato però molto salato e, come altri piatti della serata, con un gusto particolarmente deciso, quasi aggressivo. Il secondo piatto previsto era la pernice, che mi è stato sostituito con del maialino: un taglio estremamente grasso, tanto da non riuscire a finirlo e cederlo al mio fidanzato. La cosa che però mi ha lasciata davvero perplessa è stata la ripetizione dello stesso ingrediente nel piatto successivo, servito durante la visita alla brace. In un ristorante di questo livello non mi sarei mai aspettata di ritrovare lo stesso piatto, praticamente identico, due volte nel percorso degustazione. Il dessert, purtroppo, è stato un'altra nota dolente. Si trattava di un sorbetto alle erbe dell’orto, accompagnato da una gelée al mandarino e una spuma al cetriolo. Le stesse erbe erano già comparse in altri piatti, come la lattuga e il tortello, risultando troppo presenti e molto intense anche nel dolce. Il risultato finale è stato un piatto dal gusto sbilanciato, che non sono riuscita a terminare, come mostrato anche dalla foto che ho scattato. Nel complesso, ho trovato i piatti poco equilibrati, con accostamenti talvolta discutibili e una tendenza generale a sapori molto forti e sapidi. Anche il servizio, pur sempre cortese, mi è sembrato piuttosto disorganizzato, e questo ha influito negativamente sull’esperienza. Mi dispiace sinceramente dover esprimere un parere deludente, ma mi aspettavo molto di più da una cena di questo livello, soprattutto considerando la cura che dovrebbe contraddistinguere ogni dettaglio in un ristorante stellato.
Giulia Zacconi

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