Ho sentito parlare molto spesso di questo luogo in cui si dà valore alle parole, ossia prodigarsi per far sì che anche i ragazzi autistico possano avere la capacità di mettersi in gioco ed esprimere le proprie potenzialità... Sono stato sabato sera a cena con amici, eravamo in 12, già dall'ingresso ci siamo sentiti accolti... Vige una regola: non so usano i cellulari! Fantastico! Finalmente un luogo in cui il cellulare diventa inutile... Viene scattata una foto da parte di un signore dello staff e, con una piccola offerta, viene stampata e consegnata al tavolo all'interno di una cornice nel giro di pochi minuti... Il servizio é stato preciso, i ragazzi e le ragazze addetti alla gestione dei tavoli sono stati perfetti... Esistono pizze specifiche che i pizzaioli sanno eseguire a memoria, quindi non vanno modificate... Abbiamo ordinato 12 pizze, quasi tutte differenti, eppure ci hanno servito quasi allo stesso momento tutti quanti... Abbiamo assaggiato anche i dolci fatti dallo staff, super buoni... Caffè, amari, digestivi... Tutto servito alla perfezione... Anche la sparecchiatura del tavolo é stata eseguita in maniera precisa ed ordinata... Ho notato inoltre, come a differenza di altre pizzerie, in cui spesso regna la fretta e la confusione, in qiesto locale invece i ragazzi dello staff si muovevano con tranquillità, segno di un ottimo lavoro di preparazione gestionale... Al termine della serata, Nico, il proprietario (che ho scoperto essere un educatore, e non quando lo ha palesato lui, ma quando ha tirato in ballo discorsi come "comunicazione aumentativa alternativa", "CDD" e "insegnante di sostegno") ha fatto una presentazione dei suoi collaboratori, i quali, intervenendo, mi hanno emozionato ben oltre quanto già lo fossi... Inoltre, ha citato episodi di persone scettiche a questo progetto, così come esperienze ai limiti della realtà (una fra tutte, accogliere i cecchini di Mattarella con le pizze, fatevelo raccontare da Nico)... In 3 ore, dalle 19 alle 22, i tre pizzaioli hanno sfornato la bellezza di 332 pizze, una media di circa 111 pizze a testa, ossia 37 pizze all'ora... Mi voglio arrovellare ancora di più il cervello: due pizze in poco più di un minuto!!! Roba che, in certe pizzerie, ti fanno aspettare almeno 20 minuti solo per prendere le ordinazioni... All'uscita, é possibile acquistare dei gadget, come magliette, portachiavi, e in questo caso che eravamo a ridosso del carnevale, le chiacchiere fatte da loro... Posto stupendo, con un obiettivo nobile e che ha bisogno di tanto sostentamento... Occorre prenotare con largo anticipo perché é sempre pieno... Noi abbiamo prenotato ad ottobre 2023 e ci siamo stati sabato 3 febbraio 2024... Do 5 stelle a tutto, ma non per il falso buonismo, ma perché il servizio offerto l'ho trovato eccellente... Semplice, ma di carattere... Ci tornerò spero presto, viste le lunghe attese per le prenotazioni, ma sono pronto ad attendere per ritornare in questo posto che, secondo me, dovrebbe esistere in ogni città di provincia al fine di far conoscere questa realtà a tutti quanti... E soprattutto, come dice Nico, per smentire certe persone che non credono nella realizzazione di tali obiettivi (ad esempio, la neuropsichiatra 🤣)... Spero vivamente che questa recensione venga letta anche ai ragazzi dello staff, perché voglio che sappiano che sono stati formidabili, bravissimi e concentratissimi... E lo dico con cognizione di causa, in quanto sono un educatore...
Read moreDi ritorno dal ponte del 25 aprile, prometto a tutta la famiglia di cenare con una pizza (all’estero vieto - obtorto collo - qualsiasi contatto con cibo italiano e tornando da fuori Italia con a casa un frigo totalmente vuoto ci si ferma direttamente in pizzeria). In auto apprendo - con dispiacere - che la scuola di mia figlia (II media) ha rinunciato all’organizzazione di un pranzo di classe da PizzAut a Monza. Se ne approfitta per trasformare un problema in una occasione: navigatore su Monza destinazione PizzAut. Troviamo posto nonostante sia domenica e si abbia prenotato. Ci serve Leo, novizio cameriere sedicenne assistito dalla tutor Beatrice. Riesce nella sua impresa: prende correttamente la comanda (dopo rientra nelle cucine, non tutto subito). Bell’atmosfera, buon servizio e buona cena. Al termine prende il microfono l’ideatore del progetto: Nino Acampora. Sommo oratore, descrive il progetto ed i suoi risultati. Nella serata in meno di 2 ore sono state sfornate 280 pizze da tre pizzaioli autistici, servite poi da camerieri autistici (grambiule nero) e dai loro tutor autistici (grambiule rosso). Presente qualche coordinatore non autistico, che però interviene raramente. Dall’inizio del progetto le pizze sono arrivate ad oltre 300mila ed i ragazzi che si alternano nella struttura sono 41 (38 maschi e 3 femmine). Quelli di Cassina de’ Pecchi raggiungono il locale tutti da soli con i mezzi pubblici. Nino condisce la serata di aneddoti divertenti e dopo lascia la parola a Lorenzo (“il polipo”) e Beatrice (“la principessa”) che parlano delle loro difficoltà, delle loro passioni e dei loro desideri. La platea di avventori è allo stesso tempo divertita e commossa. I risultati del progetto sono evidenti (difficile descrivere la padronanza di scena raggiunta da Lorenzo e Beatrice soprattutto nel “public speaking”). I ragazzi si sostengono tra di loro, i “senior” si dedicano ai “junior” per farli crescere. Impressionati dalla caparbietà e dalle energie messe in campo, auguriamo a Nino e Stefania di consolidare ed ampliare i loro progetti ed i loro...
Read moreSono una grande sostenitrice dei valori di inclusione e della missione di PizzAut. Tuttavia, la mia esperienza è stata rovinata da un episodio che mi ha lasciato un forte senso di disagio. Durante la serata, mentre il proprietario stava raccontando la realtà dei ragazzi autistici e le loro particolarità, ha rivolto nei miei confronti un commento maleducato e sessista. Mi ha presa come esempio - e fin qui nulla di male - per spiegare che i ragazzi autistici dicono sempre la verità, parlando del mio seno in modo inappropriato e sottintendendo che fosse normale fare commenti su di me per il modo in cui ero vestita, solo perchè avevo una piccola apertura, leggermente sopra il seno, nel dolcevita che indossavo. A suo dire un ragazzo autistico l'avrebbe notata, avrebbe apprezzato ad alta voce e se gli si fosse stato fatto notare che non era il caso avrebbe risposto "lei si è vestita così, io guardo - e commento!". Segue suo commento: "DATEGLI TORTO!", tra le sue risate. Il tutto mentre era in piedi dietro di me, e imitava la scena, vicino a me. E' stato fatto pubblicamente, al microfono, davanti alla sala piena. Non trovo giusto che un teatrino del genere venga fatto - soprattutto prendendo una persona fisica come esempio - , anche perchè assolutamente non indispensabile per fare passare il concetto "i ragazzi autistici dicono sempre la verità". Mentre stavo uscendo dal locale con i miei colleghi, discutendo dell'accaduto, il proprietario mi ha detto un "mi dispiace se l'ho messa in imbarazzo", probabilmente perchè il mio disagio è stato fin troppo evidente. Ciò non toglie il fatto che, nonostante le "scuse", l'incidente sia stato abbastanza viscido, inutile, umiliante e sconvolgente. La mia speranza nel condividere questa esperienza è che possa essere utile affinchè episodi del genere non accadano più. Continuo a sostenere PIENAMENTE i valori e la causa di PizzAut, e trovo assurdo e del tutto imbarazzante dover fare una segnalazione simile, ma credo che sia fondamentale che vengano prese misure per evitare che situazioni simili...
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