Se mai qualcuno, o viandante del gusto, mi domandasse i dieci piatti che, dall’Estremo Oriente alle sponde californiane, dalle Ande alle fredde terre baltiche che visitai vanno assaggiati almeno una volta nella vita, sappi che uno di essi porta un nome lungo quanto la sua gloria: piatto di salsiccia, caciocavallo e patate ‘mpacchiuse.
Perché? Oh, la risposta è al contempo semplice e sfuggente. È il gusto della semplicità, nobile nella sua umiltà, reso grande non da orpelli di spezie o da cotture teatrali, ma dalla sapienza di mani che sanno esaltare senza travolgere.
Tre soli elementi: patate, caciocavallo, salsiccia leggermente piccante.
Patate, il pane quotidiano della terra, piatto umile tra gli umili, eppure qui rese talmente care al palato da far vacillare ogni certezza su ciò che crediamo di conoscere. Caciocavallo alla griglia, direte voi, “l’abbiamo assaggiato mille volte!". Nulla di più errato. Non sapete finché non varcate la soglia di questa locanda: qui il caciocavallo canta, fuso tra fumo e latte, e la sua voce è soave come un’arpa in una sala vuota. E infine la salsiccia: piccante quanto basta per scaldare senza bruciare, profumata come la legna buona nel camino, succosa come frutto maturo. Non urla, ma comanda silenziosa, legando il tutto in un abbraccio da cui non vorreste sciogliervi.
Ecco dunque il piatto di salsiccia, caciocavallo e patate ‘mpacchiuse: non un semplice vassoio, ma una piccola epifania. Una di quelle verità che si rivelano in silenzio, tra un morso e l’altro, e che poi ti accompagnano per anni, ricordandoti che la grandezza, a volte, sta nel non voler apparire.
E come ogni ballata degna d’esser tramandata, anche questa trova compimento nell’operato degli osti: servi cortesi ma non servili, rapidi come vento di maestrale eppur mai invadenti, vigili come sentinelle ma col sorriso di chi non ha bisogno d’imporre la propria presenza. In codesto luogo, l’attenzione è virtù e la discrezione, arte.
E se il cibo è canto, la bevanda luppolata qui è coro: prodotta dalla loro stessa mano, nelle due varianti che ebbi ventura d’assaggiare trovai buona fattura, profumo e gusto, carattere ed equilibrio, degni compagni di mensa per l’eroico piatto.
Giunto il momento del conto, oh viaggiatore, sappi che qui la giustizia regna sovrana: non si chiede l’oro di un regno, né si regala il sudore della cucina. Prezzo equo, anzi perfetto, ché privar l’Oste del giusto tributo sarebbe peccato, ma superarlo sarebbe offesa agli Dei del palato.
Segna dunque questo nome nei tuoi taccuini, incidi queste parole nella pietra se puoi, segna con scritta decisa nella tua lista dei Dieci, ché tale piatto merita un posto non solo nella memoria, ma...
Read moreFamily is a beautiful thing, especially when you find out that that family runs a fantastic pub with great beer, a wonderful wine selection, and simply gorgeous food. About two weeks ago, as a visitor to the tiny town of Lorica, I met a branch of my wife's extended family for the first time. It was one of the greatest experiences of my life, full of amazing memories. Some of the best took place at this amazing restaurant. Simply sitting outside at the picnic tables, looking over the lake, was a breath of fresh air exactly when I needed it. The incredible aperitif offerings, the marvelously aged steaks, and all of the side dishes (particularly the potatoes) were sublime. Definitely take the time to have a taste of some of the finest craft beer in Italy! My best wishes to all of the Morrone family! I truly hope that we get to meet again...
Read moreNon sono solita lasciare recensioni negative, tant'è che generalmente quando qualcosa non mi soddisfa lo dico chiaramente ai camerieri (cosa ovviamente fatta). Partiamo dal presupposto che abbiamo pranzato/cenato almeno 3 volte e posso dire con sicurezza di aver avuto tutte e 3 le volte esperienze negative. La prima volta dopo un'attesa di 2 ore (e non è un modo di dire) perché eravamo senza prenotazione (ovviamente colpa nostra per cui ci siamo messi in attesa senza fiatare) vediamo diverse persone che ci "sorpassano" solo perché conosciute dallo staff. A niente sono valse le proteste, ci sono state solo rifilate scuse. Risultato: ci siamo seduti alle 16. L'ultima volta invece ce ne siamo scappati dopo aver a malapena sorseggiato la birra. I motivi sono abbastanza semplici: entriamo alle 19 e ci viene detto che non hanno tavoli disponibili ma ce ne offrono uno che però avremmo dovuto lasciare alle 21. (Colpa nostra perché sempre senza prenotazione, accettiamo senza battere ciglio). La cameriera che ci accompagna al tavolo ci invita a scansionare i QR code per il menù (lo staff è al corrente che non funziona? Abbiamo provato da due telefoni diversi). Chiediamo qualcosa da mangiare ma ci viene detto che la cucina apre alle 19.45, per cui chiediamo almeno se con la birra possiamo avere due noccioline o patatine ma non hanno nulla del genere. La cameriera neanche prende l'ordinazione, se ne va e non ritornerà più al nostro tavolo. Dopo 20 minuti intercettiamo un cameriere che riesce a portarci al tavolo almeno da bere. Alle 19.30 entrano nel locale altre due famiglie, una delle quali giusto il tempo di sedersi e riesce subito ad ordinare (come la cucina non apriva alle 19.45?). Il cameriere che prende l'ordinazione non si girerà mai verso di noi, continuerà a prendere ordinazioni ad altri tavoli arrivati dopo di noi senza neanche degnarci di un'occhiata. Lo facciamo presente ma la situazione non cambia, per cui ci alziamo e ce ne andiamo. Unico atto di gentilezza, ci offrono le birre (una di cui a malapena assaggiata) anche se avrei preferito non dover uscire da un locale alle 20 e doverne trovare un altro. Come già anticipato, non sono solita lasciare recensioni negative, ho lavorato come cameriera per diversi anni e so cosa c'è dietro la ristorazione e posso dire con certezza che qua mancano proprio le basi: la cura del cliente e del servizio. Per inciso, il cibo nonostante il prezzo, le volte precedenti non ci...
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