At the first sight the atmospere was really promising - a wild indooor garden surrounded by flowers, herbs and a boho vibe. In fact it has turned out to be a pretty hot jungle, with only 2 fans imitating some airflow in a humid summer evening.
In comparison to the guest sitting by the next tables (clearly some local friends of the owner), we felt rather neglected by the staff. The lady taking our order in the middle of the conversation left us for couple of minutes to welcome some other clients with no excuse. We also waited ages to get the check.
The food varied from really tasty and original parmigiano with figs to quite dissapointing risotto.
They also didn't have the ingriedients needed to prepare our cocktail, what didn't stop them to serve us a drink with water instead ...
Trully dissapointing evening in this...
Read moreCarmelo Chiaramonte ama valorizzare ingredienti persi e poveri riuscendo a dargli una vitalità attraverso le sue gradevoli favole verbali che ne fanno da guida ...ai sensi ! ...... Aggiungo la mia prima recensione datata a Carmelo anni ......Solstizio d’estate 2020 Carmelo Chiaramonte Grazie al mio lavoro di Formatore e l’inarrestabile ricerca di figure professionali , mi portarono anni fa a conoscere Carmelo Chiaramonte ! ….con lui ricordo organizzai degustazioni e meeting al tema “ Lo sposalizio tra cibo & vino “ …. Terreno sul quale Carmelo ,ama lasciarsi andare con licenze gastronomiche ! Recensione scritta di getto 25 anni fà… Carmelo Chiaramonte ....lo considero …unu spettu , non fa parte dei stereotipati chef ” Pippi pì -poppo pò , che solitamente sannacunu …io sugnu io!”. In contrasto alle tendenze del momento che propongono impiattamenti acrobatici , multi colorati, ricchi di liquidi bavosi e cosi’ via . Carmelo , affida la sua cucina all’ascolto palatale dell’avventore ! Egli Ama fare “teatro” Intervenendo tra i tavoli e da buon padrone di casa ti mette a proprio agio ,riuscendo a creare un giusto equilibrio tra ospitalità e didattica del sapore , una sorta di palestra nella quale esercita dello yoga gastronomico . Si consiglia ripetere la sua cucina con periodicità , non molto frequentemente , perché la stessa ha bisogno dei tempi per esserne assimilata . Carmelo Cuciniere sognatore ricco di Modicanità , propone il teatro del gusto , attraverso il suo bel linguaggio forbito e preparato . Frutto di esperienza vissuta durante periodi sabbatici ed erranti , alla ricerca di un "centro di gravità permanente" . Uno Chef , dallo sguardo diretto , pulito , meravigliato e sbalordito ! Amo considerarlo l’ Antonio Ligabue , della cucina Siciliana rivisitata , personaggio dal piglio trasversale ed Originale che solo un sognatore come Carmelo Chiaramonte ,oggi riesce ad infondere alla sua cucina . Esattamente come i bambini ingenui , lui ancora oggi si stupisce creando pietanze che sono espressione dell'indole tragicomica della nostra Sicilia...
Read moreBuona esperienza, al di sotto delle aspettative. Carina la location, un casolare in pietra ed un lembo di corte confinato da due stradine di paese, che danno vita ad un ambiente tipico, rustico, informale ma ben curato, anche se gli interni restano anonimi e privi di originalità. Fantasiosi i nomi dei piatti, come effetti visivi e sonori di un film, ma a me piacerebbe che valessero bene il prezzo del biglietto. La giardiniera di frutta e ortaggi di certo non è stata una bella presentazione (a proposito, i piatti da portata non erano mica come quelli delle foto che vedo su Google): il pomodoro sfatto, disteso privo di conoscenza come un cadavere adagiato tra la dolcezza della pesca e la forza dirompente della cipolla. Un benvenuto al locale un po' "caro" e fuori giri in cottura e accostamento. Buono il taglio e la qualità del tonno nella tartare quasi cotoletta (caro Melo, nel menu però avevamo gambero e cicale), ma il pangrattato tostato sottrae gusto alla freschezza del pesce. Eccezionale la zuppa di mandorle e vongole, un matrimonio di sapori dalla montagna al mare, con un gusto sopraffino e davvero amabile. Non troppo fica la parmigiana, la frutta non emerge soffocata dalle melanzane ma nel complesso non dispiace e si percepisce un piacevole retrogusto al palato. Menzione speciale per il tonno scottato su letto di peperonata di fragole, la cottura era perfetta e il contrasto dolce-salato da mille e una notte. Da dimenticare il cuturro di grano, in cui le sole cozze vestite in ragù fanno bella figura in una insipida zuppa di ingredienti slegati e risvegliata da un timido cioccolato che ogni tanto fa capolino. Saporito, e non ve n'era alcun dubbio, il porco tonno, ma la forza del maiale annichilisce con il suo gusto prominente il povero tonno che non riesce nemmeno a mostrare una espressione da comparsa in un piatto che risulta monosapore. La conclusione torna degna del nome dello chef, Fatti una pera è un tripudio di note dolci, con la pera che fa da cavaliere in una scultura al centro del piatto, avvinghiata da una ricotta sublime e da un caramello di mandorle tostate che ne è il mantello. Il conto,...
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