TRAPPOLA PER NON-TURISTI
Ristorante scadente che si crede uno stellato! Assolutamente da evitare, principalmente per due ragioni: La Baita Valtellinese si trova a Seregno, non a Dubai: i prezzi del beverage sono inconcepibilmente alti. Una semplice acqua da 75 cl costa 3,50 euro, così come i vini in bottiglia sono tutti sopra i 22 euro. Per quanto riguarda le birre in bottiglia, non va molto meglio: per la modica cifra di 7 euro, potrete (se avete il coraggio - o i soldi!) assaporare una bella bionda in bottiglia da 33 cl (spina non pervenuta!). Dulcis in fundo, la Coca Cola da un litro viene ben 9 euro e 50. Nemmeno a Venezia centro si trovano certi prezzi. Nove euro e cinquanta sono un furto. Pensavate di bere fiumi di vino da accompagnare a sciatt e pizzoccheri? Bene, preparatevi piuttosto a morire disidratati. Piatti di scarsa qualità, soprattutto se rapportati ai prezzi praticati, che possono essere facilmente etichettati come "non-sense". La polenta taragna (11 euro) è piena di grumi e stracotta: imbarazzante, l'unica cosa giusta era la consistenza. I pizzoccheri (15 euro) sono tali e quali a quelli del reparto gastronomia dell'Esselunga, con la differenza che costano più del doppio in più. Inoltre, le porzioni sono tutto fuorché generose, tanto più che i prezzi praticati fanno invidia a quelli dei ristoranti pettinati svizzeri. Nota positiva la cameriera: servizio impeccabile, nonostante il ristorante fosse inspiegabilmente (quasi) pieno.
Riassumendo, la Baita Valtellinese è una sottospecie di mangiatoia con prezzi ALLUCINANTI e INGIUSTIFICATI, data la qualità medio-bassa delle prelibatezze proposte dallo chef; ciononostante, i prezzi sono quelli di un ristorante Michelin. Da evitare come la peste: non per altro esistono centinaia di crotti dove, con 15 euro a testa, si possono bere fiumi di vino e mangiare (bene!) a sazietà! Think...
Read moreInizio questa mia recensione con una premessa: nonostante il mio cognome metà del mio sangue è valtellinese da parte di mamma, ho passato gran parte delle mie estati e molti inverni in Valtellina, che considero un po’ la mia patria. Motivo per cui, faccio fatica, anche in Valtellina, a dare spesso buoni giudizi sulla cucina valtellinese. Fatta questa doverosa premessa, per quanto riguarda il locale devo dire che è molto accogliente, richiama lo stile di alcune baite in montagna, anche se ci troviamo nella centralissima città brianzola di Seregno. Il locale è ampiamente arredato e con buon gusto, a mio parere. Per quanto riguarda il cibo, sicuramente si apprezzano i pizzoccheri di Teglio, che “navigano” letteralmente nel burro, (avevo qualche timore, ma li ho digeriti senza problemi), come da tradizione tellina, la carne, i dolci, il sorbetto al braulio preparato dalle sapienti mani di Giada. Unico “neo” personale, come indicato anche alla simpatica Micol, per gli sciatt, io sono amante di questa pietanza e non mi hanno convinto (li avevo precedentemente presi in asporto il giorno prima) sia per come è la pastella che come quantità di formaggio all’interno, davvero un peccato. Anche la manager, Sabrina, si è comportata con attenzione e simpatia nei nostri confronti. Sono rimasto sinceramente sorpreso dal conto (70€ a testa in 3, con un antipasto, tre primi, 4 secondi, due bottiglie di acqua, una bottiglia di coca cola da 1 lt, 3 calici abbondanti di Sassella, 2 crostate, 4 sorbetti, 3 caffè e tre amari). Sicuramente alcuni aspetti sono da migliorare, ma il personale, a mio parere, è un plus e sono sicuro che essendo appena “partiti” sicuramente dopo un iniziale periodo di “rodaggio” (come è normale quando apre un locale nuovo), andranno a “regime”....
Read moreIl ristorante si presenta come un luogo tipico valtellinese, ma l’esperienza è stata purtroppo deludente sotto alcuni aspetti.
Innanzitutto, i pizzoccheri: un piatto che dovrebbe rappresentare il meglio della tradizione locale è stato servito con un eccesso di olio/burro che ne ha coperto i sapori. Peccato..
A peggiorare la situazione, un semplice bicchiere di vino (abbondante, non doppio come dichiarato) è stato fatto pagare ben 14 euro (!!) un prezzo decisamente sproporzionato (considerando che la bottiglia costa 30) che non si spiega ed è inaccettabile. Ammetto di essere andata sulla fiducia e non aver chiesto il prezzo, ma un bicchiere di Inferno (vino lombardo) a Seregno non mi aspettavo di certo di pagarlo come un Amarone a Manhattan..
Infine, il menu della casa ci è stato imposto (essendo un gruppo di 11 persone) il che ha reso l'esperienza un po' frustrante considerando anche che i formaggi sono stati portati insieme ai pizzoccheri per un disguido. Sarebbe stato carino poter scegliere quello che si preferiva e non doversi adeguarsi per forza al gruppo.
nota di merito invece per la bresaola davvero buonissima!
totale: tagliere + pizzoccheri + acqua + bicchiere di vino + caffè poco meno di 45 euro.
Purtroppo non consiglio questo locale a chi cerca un'esperienza valtellinese specialmente a...
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