Prenotazione effettuata tramite TheFork per 2 persone, con la richiesta speciale di avere possibilmente un tavolo dove poter posizionare comodamente accanto un passeggino per una bimba di 2 mesi. Due giorni dopo vengo contattata telefonicamente dalla proprietaria e chef del ristorante la quale, dopo aver letto la mia richiesta speciale, inizia a raccontarmi di quanto loro abbiano investito in tutto ciò che riguarda l’accoglienza dei bambini (fasciatoio eccetera) ma che, avendo avuto in passato recensioni negative da parte di clienti che si sono lamentati di bambini in sala (cito testualmente “sa, i bambini ora piangono, ora guardano Peppa Pig…”), loro vogliono evitare che ciò accada di nuovo e quindi non accettano bambini per “garantire la privacy degli altri clienti” (cito testualmente). E quando le ho risposto che non ci saremmo più visti, mi chiede quasi sbalordita “quindi devo cancellare la prenotazione?”, quasi a dire che era assurdo che preferissimo non andare al suo ristorante anziché privarci di portare con noi nostra figlia. Ora, premesso che sono stata in questo ristorante già un anno fa e mi sono trovata bene per ambiente e proposta del menu, trovo che l’attenzione al cliente sia un concetto sicuramente da rivedere da parte della chef e titolare. Non giudico la scelta di non ammettere bambini (per quanto discutibile) ma, così come nella prenotazione di TheFork viene chiesto di prendere visione della politica del ristorante di non ammettere animali, mi aspetterei la stessa indicazione per i bambini, anziché chiedermi solo se ce ne sono e poi dover fare queste figure imbarazzanti di dover chiamare il cliente e dire che devono annullare tutto per questo motivo. Mi domando, se avessi omesso la richiesta speciale del passeggino e avessi comunque prenotato per 2 persone (la bimba ha 2 mesi quindi non mangia) e mi fossi presentata a sorpresa con il passeggino, mi avrebbero mandata indietro? Avere una recensione negativa da chi viene rimbalzato per un simile motivo evidentemente è per la chef preferibile al ricevere un recensione negativa per chi ha avuto una esperienza poco piacevole a causa di qualche altro commensale che non ha saputo gestire al meglio la propria prole in pubblico (colpa di certo non imputabile al ristorante). Esistono adulti molto chiassosi o famiglie con ragazzi più grandi che spesso disturbano molto più di una neonata che potrebbe piangere per aver bisogno di essere presa in braccio (fatto salvo che avrei avuto l’accortezza, in tal caso, di uscire qualche minuto dal locale per farla calmare e poi rientrare senza dover disturbare nessuno). Se avessi letto nelle disposizioni del ristorante sin dal principio che sono un locale “child and animal free”, sicuramente la chef avrebbe potuto evitarsi questa magra figura. Etichettare i clienti in clienti di serie A e clienti di serie B in base a criteri così vaghi, mi porta solo a ribadire che l’attenzione al cliente è un elemento che va sicuramente rivisto dalla titolare e chef se si vuole raggiungere l’obiettivo di perdurare nel tempo. Per il resto, se avete bambini o animali (che dal ristorante vengono visti allo stesso modo), vi sconsiglio vivamente...
Read moreUno dei locali con l'architettura interna più personale che abbia mai visto. In effetti, emergono e colpiscono sin da subito una cura del dettaglio e del design assolutamente unici che si riflettono su tutta l'esperienza gustativa. L'architetto Claudio Nigro ha magistralmente curato e firmato i dettagli interni ed estetici del locale, ed il tutto è completato e corroborato dalle sapienti mani della Chef Candida Di Pierro, che cura in prima persona sia la cucina che il servizio ai tavoli. Questo da agli ospiti la possibilità unica di confrontarsi direttamente con chi idea e prepara le pietanze, ed al contempo instaura un rapporto familiare tra cucina e commensale. Ho avuto modo di gustare un menù estivo delicato, ottimamente presentato, ed al contempo assai personale. La chef ci ha presentato ogni singola portata, il che ci ha aiutato soprattutto in fase di scelta sulla base dei nostri gusti personali. Abbiamo gradito molto il percorso dell'olio, ma anche le proposte di finger food come la gustosa arancina di riso patate e cozze, o il cannolo croccante con mousse al salmone. Abbiamo poi continuato l'esperienza con una selezione di antipasti tra cui segnalo il baccalà in crosta di mandorle, la selezione di salumi (degni di nota il lardo agli agrumi e il culatello) e la freschissima tartarre di gambero rosa. I primi che abbiamo scelto sono stati gli ottimi: linguine con calamaretti spillo e fusillone con crema di zucchine splendidamente presentati come da foto. Per concludere, abbiamo condiviso un delicatissimo dolce al grano. La cura dei dettagli è emersa anche dalla qualità delle stoviglie, dal cambio delle posate e dalla pulizia del tavolo tra una proposta e l'altra, cose che non si vedono di frequente. Inoltre segnalo una impeccabile pulizia dei servizi igienici, grande cura nella selezione musicale e la bella atmosfera trasmessa dalla peculiare illuminazione sia sospesa che al tavolo che che completano il quadro positivo dell'esperienza (a cena l'atmosfera è ancora più suggestiva). Esperienza che...
Read moreSiamo stati in due (un bolognese e un pugliese) al Gallery Bistrot Contemporaneo il 1° maggio, e possiamo dire che è stata un’esperienza davvero sorprendente, sotto ogni punto di vista.
Appena entrati, ci ha accolti Claudio con grande gentilezza. La sala è un piccolo capolavoro di design: legni chiari, linee essenziali, dettagli che richiamano l’eleganza minimalista del Nord Europa e il rigore poetico del Giappone. Si ha subito la sensazione di trovarsi in un luogo immaginario, artistico, sospeso tra innovazione e intimità, assolutamente inaspettato per il contesto territoriale. Una vera scommessa vinta da questi ragazzi.
La cucina è affidata a Candida, chef di talento e presenza luminosa. Con grande gentilezza e passione, ci ha guidati nella scoperta di un menù che racconta la Puglia con occhi nuovi: radici ben piantate nella tradizione, ma lo sguardo rivolto al futuro. Ogni piatto è una piccola narrazione, fatta di sapori autentici e tocchi creativi.
Tra le portate, la cartellata di pasta è stata un trionfo: un piatto che conquista prima con lo sguardo, poi con il gusto. È l’esempio perfetto dell’idea che anima il bistrot: rinnovare la tradizione senza snaturarla.
Il valore aggiunto, però, è l’atmosfera: calda, sincera, arricchita da un’illuminazione curata e suggestiva che chiude il cerchio con eleganza. Si entra da semplici clienti e si esce con la sensazione di aver condiviso qualcosa di speciale, come amici.
Due giovani da sostenere e un posto da vivere, gustare, consigliare... e...
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