Recensione per Cheers Pub, Torino
Il Cheers Pub è una tappa obbligata per gli amanti della birra e dell’atmosfera conviviale a Torino. Situato in una posizione comoda e facilmente raggiungibile, questo locale offre tutto ciò che si può desiderare da una birreria: ottima selezione di birre, ambiente accogliente e un servizio impeccabile.
La selezione di birre è davvero ampia, con una buona varietà di birre artigianali e internazionali, sia alla spina che in bottiglia. È il posto ideale per chi vuole esplorare nuovi sapori, e il personale è sempre pronto a consigliare in base ai gusti di ciascuno. Per chi preferisce qualcosa di diverso, il menu include anche cocktail e bevande analcoliche.
Il cibo è un altro punto forte: oltre ai classici stuzzichini da pub, come patatine e nachos, il Cheers propone hamburger succulenti, panini ben farciti e altre opzioni sfiziose che si sposano perfettamente con la birra. Tutto è preparato con cura e con ingredienti di qualità.
L’atmosfera è informale e calorosa, perfetta sia per una serata tra amici che per una pausa rilassante dopo il lavoro. Gli interni hanno uno stile rustico ma curato, con luci soffuse e un tocco accogliente che ti fa sentire subito a casa.
Il personale è un vero valore aggiunto: sempre gentile, disponibile e pronto a mettere a proprio agio i clienti, anche nei momenti più affollati.
Un piccolo consiglio: è meglio arrivare presto nei weekend o prenotare, perché il locale tende a riempirsi velocemente, soprattutto durante gli eventi sportivi trasmessi sui maxi-schermi.
In sintesi, il Cheers Pub è un punto di riferimento a Torino per chi cerca ottima birra, buon cibo e una serata all’insegna del...
Read moreVado tutte le settimane in questo locale vicino casa. Cibo e bevande molto buoni ed è per questo che ci vado. Il personale invece ha qualche problema: 1 l'accoglienza: entri e saluti, ti guardano e continuano a fare le loro cose lasciandoti in piedi ad aspettare il nulla, in maniera maleducata con i tavoli vuoti. 2 il sorriso: a parte i baristi, non c'è un cameriere che sorride; mai. Hanno la faccia dello scazzo addosso che mi fa pensare al fatto che siano sottopagati o che abbiano turni di lavoro massacranti. Perché diciamolo chiaramente: in Italia non puoi non avere il sorriso stampato se fai un lavoro a contatto con il pubblico. A volte, lo accennano con sforzo quando si avvicinano e poi li vedi che cambiano espressione e diventano cupi appena ritornano alle loro cose. Il clima lavorativo non sembra sereno e questo si trasmette ai clienti. Si respira ansia in un luogo dove si dovrebbe respirare spensieratezza. Mi piacerebbe molto che si insegnasse l'arte del servizio e della cura e che si dia la sostenibilità materiale a tutte queste persone di poter sorridere. Perché la cura che esce dalla cucina è distantissima dalla cura che c'è in sala. Mi chiedo se i proprietari siano presenti, ad osservare con spirito critico il proprio locale oppure siano solo concentrati a guardare la fila di ragazzini fuori dal locale e a dire che vada tutto bene nei numeri. In un locale aperto al pubblico bisogna metterci attenzione anche al di fuori del food cost e del controllo di gestione. Io sono felice del successo di questo locale, ma questo purtroppo, non è un...
Read moreDomenica 25 febbraio 2024 Cibo ok, qualità prezzo vagamente alto. Ambiente carino. Sono rimasto molto scocciato da un particolare: avevo necessità della toilette, ci sono due bagni, uomini e donne. quello degli uomini con 2 porte, 1 scorrevole e 1 battente entrambe senza possibilità di essere chiuse: la scorrevole senza serratura, la battente con la serratura ma senza chiave. Segnalo a una signora del personale che mi trovo impossibilitato a chiudere la porta, mi risponde che basta accostare quella scorrevole così risulterà chiusa, ma, controbatto dicendo che sarebbe solo appoggiata allo stipite ma non chiusa. Risponde "si è così". Dico "allora vado in quello delle signore". mi risponde di no che è solo per le donne. Ripeto che vorrei avere la mia privacy e che non mi va di andare in un bagno apribile mentre lo uso. Allora dice: "mi rompete la serratura, mi perdete le chiavi, io ti do la chiave di quello delle donne (usabile anche in quello degli uomini) ma devi riportarmela. Dico che non c'è problema anche perchè a 40 anni saprò gestire un gabinetto e una chiave. Finita la necessità riporto la chiave in cassa. Non è questo il modo di trattare le persone, non capisco questa discriminazione di bagni, anche un uomo può volere/avere necessità di privacy e comunque non sta alla signora decidere. Procuratevi un doppione o fate in modo di usare chiusure senza chiavi perchè il disagio è stato parecchio e il trattamento imbarazzante.
In un pub gourmet la carbonara col parmigiano non è accettabile. Va servita...
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