Siamo stati qui a cena un sabato sera, e nel complesso il giudizio è stato buono.
Nonostante il locale fosse strapieno, i numerosi camerieri in sala sono riusciti a tenere bene il servizio. Ceto, nelle giornate del weekend il locale può essere veramente affollato (ci sono più di 400 coperti) e le attese un pò lunghe, ma nonostante ciò siamo stati serviti con professionalità e senza intoppi.
Il parcheggio è grande, ma non sufficiente per le giornate di pienone, quindi vi potrà capitare di parcheggiare l'auto nelle strade vicine.
Da celiaco esprimo il mio giudizio sul servizio senza glutine offerto dal locale. Qui è disponibile quasi tutto il menù anche in versione senza glutine, con pasta fresca e pizze preparate direttamente da loro, quindi niente di confezionato.
Facendo due chiacchiere con il cameriere, è emerso che :
Tutti gli impasti senza glutine vengono preparati prima di effettuare le altre preparazioni, in modo da limitare il rischio contaminazioni crociate. Per i fritti viene usata una friggitrice a parte e la pasta S.G. viene cotta separatamente da quelle normali.
Purtroppo però per quanto riguarda le pizze senza glutine, non hanno un forno dedicato per la cottura e nemmeno una postazione separata per la stesura e la preparazione. Il rischio contaminazione in reparto pizzeria è a mio avviso alto, quindi valutate voi se rischiare o meno. Diciamo che per un semplice intollerante può anche andare bene, ma per un allergico o un celiaco non è proprio il massimo.
Per un locale così grande è lodevole lo sforzo per offrire tante alternative senza glutine, in modo da soddisfare ogni tipo di cliente, però credo che per quanto riguardi le preparazioni più a rischio contaminazione, come i primi e le pizze, sia necessario cercare di trovare un luogo separato dal resto della cucina, in cui effettuare più in sicurezza queste preparazioni.
La pizza senza glutine era buona, anche se molto sottile e con poco bordo (parere personale). Le altre pizze al tavolo con impasto classico, sono risultate comunque tutte molto buone.
Sicuramente il rischio zero non esiste da nessuna parte, nemmeno nei locali informati da AIC, a meno che non siano esclusivamente Gluten Free. Però sarebbe più corretto informare meglio il cliente del fatto che la contaminazione in cucina/pizzeria ci potrebbe essere eccome, invece di cercare convincerlo del contrario. A riguardo ho ricevuto le solite due affermazioni errate e fuorvianti, ovvero che "il glutine alle alte temperature si brucia" e che "nessuno è mai stato male in questo locale", quindi si può stare più che tranquilli. Ecco io eviterei di proporre di nuovo affermazioni del genere, che possono disorientare un cliente inesperto e alle prime armi, ma sicuramente non chi da anni convive con problemi alimentari e sa benissimo come funziona. Sicuramente avrei apprezzato una più corretta e giusta informazione da parte del personale, in modo che ognuno poi possa fare le proprie scelte con consapevolezza e responsabilità.
In conclusione è stata un'esperienza positiva, soprattutto per chi ha ordinato i piatti "normali", un pò meno per il senza glutine, che avrebbe bisogno di qualche accortezza in più. Il conto è stato leggermente superiore alla media, ma niente...
Read morePosto carino, si mangia bene, ma al momento del pagamento giunti in cassa ci sentiamo dire che non fanno conti separati...sarà vero? Lo possono fare? Vediamo cosa dice la legge in merito.. Il ristorante può rifiutarsi si fare conti separati? La parola ad un avvocato Abbiamo domandato ad Angelo Greco, “Nel momento in cui una persona si siede ad un tavolo e fa un’ordinazione non sta facendo altro che concludere un contratto – seppure verbale, ma non per questo meno vincolante – con il titolare del locale, del pub, della pizzeria, del ristorante. Questo contratto, detto contratto di ristorazione, è di natura mista: consiste cioè non solo nella somministrazione del cibo (inteso come materia prima), ma anche nella relativa preparazione in cucina e nel servizio annesso, compreso il cosiddetto “coperto” ossia il posto al tavolo. Il contratto di ristorazione non è disciplinato dal Codice civile. Tuttavia, ad esso vengono applicate le regole generali dei contratti e quelle dei servizi ad esso simili (come, ad esempio, il contratto d’opera e quello di vendita).
Non c’è alcuna norma che stabilisca, in proposito, se il ristoratore sia tenuto a fare tanti conti per quanti sono i clienti o se, invece, possa battere un solo scontrino, ma, se è vero che i contratti sono tanti per quanti sono i clienti, il ristorante è tenuto, in assenza di accordo contrario – che deve essere concluso al momento della comanda – a fare tanti conti per quanti sono i clienti stessi.
Il ristorante non può rifiutarsi di fare conti separati se i clienti lo chiedono, anche se ha già battuto lo scontrino. Difatti, il ristoratore conclude un contratto autonomo per ogni cliente, a meno che la prenotazione e l’ordinazione sia fatta da un’unica persona. Se così non fosse, si avrebbe la paradossale conseguenza che, se uno degli amici non dovesse avere i soldi per pagare, il ristoratore potrebbe chiedere la somma anche agli altri (si avrebbe cioè una “responsabilità solidale” che, invece, la legge non prevede). Quindi, ognuno resta obbligato al pagamento di ciò che ha consumato nei confronti del ristoratore, anche se, per prassi e comodità, si suole dividere il conto per il numero di teste sedute allo stesso tavolo.
Il ristoratore può rifiutarsi di fare tanti conti separati solo se esplicita tale condizione prima che venga concluso il contratto, ossia prima della comanda. Personalmente dovesse capitare ancora chiamerò le forze...
Read moreLa maleducazione è servita! Arrivati al ristorante alle 20,40 ci fanno accomodare e ci chiedono il Green Pass. Il mio cellulare va un attimo in blocco e non si apre subito l'applicazione per mostrarlo. Il titolare (o gestore che sia) mi risponde sgarbatamente quasi lo avessi fatto apposta... Passi. Arriva la cameriera e prende l'ordinazione. Arrivano le bevande accompagnate dal tagliando della comanda che reca l'orario delle 20,51. Alle 21,20 chiamiamo la cameriera e chiediamo come mai, dopo mezz'ora e a sala praticamente vuota, le nostre pizze non siano ancora pronte mentre quelle da asporto vanno avanti come fulmini. Guarda caso nel giro di un paio di minuti arrivano... bene, cominciamo a mangiare e ritorna il titolare (o gestore) a chiederci quale fosse il problema. Con garbo gli faccio notare che abbiamo aspettato più di mezz'ora. Il "signore" nega ma quando gli faccio notare l'orario sul tagliando della comanda del bere cambia subito versione in modo alquanto discutibile. Poi, come se non bastasse, gli scappa una parolaccia e, quando glielo si fa notare risponde che lui non ha detto nulla del genere perché è una persona educata ma che se noi non conosciamo l'educazione ce la insegna lui. E anche in questo caso il tono era alquanto discutibile. Ci siamo alzati, abbiamo pagato quanto ordinato e NON mangiato PERCHÈ NOI SIAMO EDUCATI e ce ne siamo andati. Grande la soddisfazione di rispondere "non credo proprio" quando ci saluta con un "arrivederci". Se già ci andavamo poco, ora non ci vedranno più di sicuro!! E spero che molti altri non ci...
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