Parlare di Cesena, non si può, non parlare di bellezza, eleganza, tradizioni e in Romagna sicuramente, la buona cucina e il buon vino, ne sono i protagonisti, insieme a storie di santi e poeti, papi e artisti. Girando per il centro, tra la piazza del popolo, dove campeggia la fontana del Masini, riportandoci con un colpo d’occhio mirabile, nel rinascimento, se allunghi il passo, arrivi nella piazzetta adiacente, dal nome, dai ricordi di una storia passata, Amendola, Giovanni Amendola, politico italiano e qui scorgi, in una cornice di altri tempi, tra negozi e gente che si muove a curiosare, le vetrine, una scritta singolare: “Sangiò”, che con la mente ti riporta alle caratteristiche di questa terra e alla sacralità della sua città, è l’insegna di un elegante, senza eccessi, ristorante, dove cortesia, buona cucina e ottimo vino, si sposano, accogliendo l’ospite con un sorriso.
Certo, pensare che è stato aperto un nuovo locale, da pochissimo, fine ottobre, gestito da tre giovani e un socio più maturo, e uno staff “grintoso”, di questi tempi, suona strano, invece, credo, che dimostri il carattere e la creatività della gente di questa terra: decisi, originali, determinati, dove nulla li abbatte. E’ un grande messaggio, in questa stagione della storia, dove solo delle negatività ci vengono riportate.
Scusate, la libertà, ma ritorniamo a noi. Entrando, lo sguardo fiero e rispettoso, dei proprietari e del loro personale, ti accoglie e ti accompagnano al tavolo e da subito, respirando aria di casa, cerchi con gli occhi, quello che desideri gustare. Le tradizioni del passato di una terra, che vive delle sue ricchezze, ti vengono riproposte in una cornice di delicata simpatia. Piatti ben curati, sapori genuini, profumi invitanti.
Partendo dal menu, semplice e chiaro, per arrivare ai piccoli dettagli della location, che si divide su due piani, dove al piano sottostante, passando per una scala luminosa, di originale decorazione, ti tuffi in una sala, dove il tempo si è fermato, tra un pozzo e mura che raccolgono bottiglie e raccontano storia, vi porterà, con un balzo, in un ambiente d’altri tempi, con un vento sottile di novità.
Sapori genuini, anche se nuovi, competenza professionale, aiutano il cliente nella scelta; colori, profumi e sapori vanno a mischiarsi, creando quella miscela catalizzante, in un ambiente che non ha tempo, dove ritrovando la cortesia che talvolta è dimenticata, oggi, fa capolino la serenità, potendo gustare il piatto, anche con gli occhi e creando una sinfonia, che ti offre il tempo giusto per trascorrerlo con...
Read moreAssolutamente no! Esperienza più brutta che abbiamo avuto forse da sempre. Come primo abbiamo ordinato due antipasti, che erano “uovo poche” che tutti conosciamo come l’interno ( giallo) del uovo deve essere morbido. Arrivate due uova sode. Ragazzo che ci ha servito si è scusato moltissimo dicendo che riferiva in cucina. Come secondo abbiamo preso Coniglio e Galletto. E già li restiamo spiazzati perché la ragazza ci chiede come volevamo la cottura del galletto? Non riuscivamo a capire la domanda ma nemmeno lei ci dava la spiegazione in merito continuando a chiederci che tipo di cottura volevamo, a questo punto abbiamo chiesto “la migliore”secondo lo chef. Quello che è arrivato erano tre pezzetti piccoli di qualcosa che non siamo riusciti ad identificare,ne alla vista ne tanto meno sapore. In più sul piatto c’era una cosa di color marrone Abbiamo chiesto al ragazzo cosa era quella cosa nel piatto che non si riusciva nemmeno tagliare, la sua risposta è stata “non so nemmeno cosa avete preso” cibo era temperatura ambiente nemmeno tiepido. Per scusarsi cameriere ha insistito di offrirci un dolce che abbiamo accettato chiedendo per ormai paura di scegliere,di portare quello che riteneva lui che era migliore. Dico soltanto che abbiamo lasciato sul piatto quella cosa che era sgradevole. Ragazzo continuava a scusarsi ma la serata a questo punto era rovinata. Chiedendo conto al tavolo ci dicono che non si poteva. Quindi saliamo alla cassa dove fa conto un altro ragazzo, elencando le nostre ordinazioni INCLUDENDO pure quel dolce offerto. Al quel punto ci siamo sentiti ulteriormente presi in giro. Contestando accaduto é intervenuto titolare, facendoci un favore a togliere il dolce dal conto.Dicendo che eravamo gli unici a lamentarci per piatti serviti. In fine ha avuto coraggio di farci pagare questa NON CENA 81 euro, lo chef li presente non ha proferito una parola per scusarsi per i piatti serviti. Su 5 portate si ne salvava una che era il coniglio. In conclusione pessima presa di posizione del titolare e tanto tanto...
Read moreIncuriosito dall'originalità della proposta culinaria, pubblicizzata sui social, per il giorno di San Valentino, ho voluto cambiare indirizzo rispetto ai miei usuali orizzonti gastronomici. Temerario, direte voi. "Sai quel che lasci ma non quel che trovi", recita l'antico adagio. Nello specifico rispondo così:"Se hai paura, non farlo e se lo fai, non aver paura." Anyway al Sangiò non hai assolutamente nulla da temere. Entri e ti senti immediatamente a tuo agio. Si respira un'atmosfera elegante, intima e rassicurante. Tutto è regolato ai ritmi giusti per farti godere dei piaceri della tavola e della buona compagnia. I Ragazzi sono rapidi e precisi nel servizio ai tavoli, presenti senza essere mai invadenti. Molto attenti alle necessità dei clienti, risolvono problemi con nonchalance e leggiadria come novelli Mr. Wolf di Tarantiniana memoria. Non sto qui a tediarvi con l'elenco dei piatti serviti ma posso testimoniare che le materie prime utilizzate sono di ottima qualità, lavorate con maestria e presentate con un'eleganza concreta unita a una piacevolissima capacità nell'osare accostamenti cromatici e di gusto non da tutti azzardati. Ottima la scelta di vini del territorio disponibile per accompagnare pietanze conosciute ma abilmente rivisitate. Assolutamente corretto il rapporto tra qualità percepita e prezzo pagato, nel senso che vai via conscio di aver trascorso una piacevole serata, servito e riverito, avendo ben mangiato e ben bevuto, pagando il giusto. Direi che davvero non è poco. Unico neo: mia moglie non aspetterà il prossimo San Valentino. Ha già chiesto: " Quando mi riporti al Sangiò?" Vorrete...
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