Siamo passati da questo ristorante qualche giorno fa — e già “passare” è parola ingannevole, visto che dietro c’erano chat, Google Maps e recensioni compulsivamente lette. L’impatto, però, colpisce: arredamento minimale, tavoli in legno e acciaio, bicchieri sottili come oggetti da esposizione, musica da playlist “contemporary dining” (che più tardi diventerà un po’ troppo), e quell’odore di cucina che non è solo odore ma promessa. Scelgo il menù degustazione — forse sbagliando — e già i panificati, che non dovrebbero essere il centro di tutto, sono così buoni da sembrare quasi proibiti. Poi il pak choi: bellissimo, verde da spot, ma al gusto poco incisivo, più estetica che sostanza. Subito dopo il calamaro, invece, la rivelazione: doppio colore, doppia consistenza, piatto che da solo vale la visita. Lo spaghetto è un’idea ardita — crema di pane, burro e alici, più liquirizia e chiodi di garofano — che si traduce in una partita a tre: sale iniziale, smorzato dalla liquirizia anestetica, ripulito dal garofano. Non “buono” in senso canonico, ma da provare. L’asado, carne eccellente, un po’ troppo salata nella mia porzione (può succedere). I dessert oscillano tra ironia e sperimentazione: gelato di pane con albicocche, che ho amato proprio per la sua sobrietà, e insalata di bieta, cioccolato e ribes, più bella che memorabile.
Spesa: in linea con la città di FORLÌ ( un grande teatro di apparenza). Il ristorante apparecchia molto bene il proprio futuro: è ancora un po’ immaturo, ancora un po’ vittima della moda, ma ha il talento necessario per diventare grande — sempre che scelga la sostanza alla superficie. Difetti veri? Non in cucina, ma altrove: musica a volume troppo alto (ecco, qui la playlist di Spotify che prima sembrava raffinata si è trasformata in un’arma acustica), e soprattutto l’aspirazione insufficiente: siamo usciti con i vestiti che odoravano di brace, come se il ristorante avesse voluto marchiarci a fuoco per testimoniare che...
Read moreIt’s a tiny restaurant with neat yet simple interior design, with all the glass panels so the whole restaurant is bright and atmosphere is pleasant. Each dish has a mixed taste, bringing you different layers of surprise, and the dishes are all arranged harmoniously . Highly recommended for small gathering and business meetup . Waiters are well trained and friendly . Washroom is super clean and well equipped with...
Read moreNel cuore del centro storico di Forlì, dove ormai i locali e i negozi si diradano, questo ristorante resiste e sorprende con la sua eleganza e qualità. Un vero gioiello per chi ama la buona cucina in un ambiente raffinato e curato nei minimi dettagli.
Il menù, seppur non vastissimo, è ben studiato e offre piatti ricercati che valorizzano gli ingredienti con creatività e precisione. Ho scelto il menù degustazione e per il vino mi sono affidato al sommelier, una scelta che si è rivelata assolutamente azzeccata.
La location è incantevole: le ampie vetrate affacciate sul giardino Morselli regalano un’atmosfera suggestiva e rilassante. L’ambiente è raffinato, impeccabilmente pulito e intimo, con un numero limitato di coperti che contribuisce a rendere l’esperienza ancora più esclusiva.
Un locale di nicchia, particolare, perfetto per chi cerca qualità e attenzione al dettaglio. Complimenti alla cucina e al servizio, attento e professionale. Nel complesso, un’esperienza eccellente che merita un 9 su 10. Un indirizzo da custodire e valorizzare nel...
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