A volte una sola parola ti può dire tutto quello che hai bisogno di sapere... "Sciality", ad esempio, è un intero programma chiuso, appunto, in una parola sola. È un termine siciliano, ma viene usato così solo a Messina. (A Catania sarebbe "addivettiti", oppure, intensivo, "paparìiti") Significa, approssimativamente, "goditela". Il locale è il classico bar/pasticceria/tavola calda che si trova da quelle parti. Arredamento rustico, spazio abbondante sia all'aperto che all'interno, e... cominciamo? Granita! Vera granita messinese. Dovete sapere che, sulla granita, ci sono due scuole di pensiero: una a Sud dell'Etna - diciamo da Catania e Acireale fino ad Avola -, e l'altra a Nord, fino a Messina e Milazzo. Ovviamente tutte e due le fazioni pensano di avere il prodotto migliore. In realtà sono diverse, ma buone entrambe. A voler fare a tutti costi una classifica, un punto in più andrebbe alla granita catanese, ed un punto in più alla panna che fanno a Messina. Ma, come dicevo, sono strabuone entrambe. La granita, dicevamo: ti riconcilia col mondo... mandorla, caffè, limone, gelso, cioccolata... tutte buone. E se non avete mai assaggiato la panna montata messinese, che si prende con la spatola perché pesa il doppio di quella normale; beh, è arrivato il momento di provarla: mettetela sulla granita di caffè. E vi scialerete anche voi. Brioche di ordinanza, col "tuppo", che sarebbe un cappellino (a Catania si fa con la semola di grano duro, ed è più in rilievo e consistente; ma anche questa è buonissima). Va beh, avete capito che bisogna provarle.
Pranzo: era agosto, c'era poca gente, e quindi non avevamo a disposizione tutti i piatti. Ma la pasta al forno era quella che mangi a Messina: maccheroncini infornati, con dentro praticamente tutto: ragù, melanzane, uova sode... una cura ricostituente. Ma da leccarsi i baffi. Anche la salsiccia ai ferri è la nostra, quella originale. Ricordatevi di aprirla col coltello, e di spruzzare qualche goccia di limone: sentirete ancora meglio il sapore. Il top dovrebbero essere le "braciolettine": minuscoli involtini di carne impanata e cotta al forno o sulla carbonella, con dentro scamorza filante e altre delizie: da perdere la testa. Si fanno anche col pesce spada (e sono ancora più buone), ma queste non sono sempre disponibili: bisogna accordarsi in anticipo.
E poi, la rosticceria! Concentriamoci sui pitoni. Il nome ha una radice greca, che è la stessa di "pita" (da cui "pizza"): pitone, perché è più grosso di una pita. Praticamente un calzone; ma nulla a che vedere con quelli tradizionali napoletani: la somiglianza si limita all'aspetto. Fritto sul momento. Di un buono pazzesco.
La "colpa" è di Antonio. Uno che ai fornelli, alla padella, e al forno, dà del tu... se non ci fosse sarebbe un problema.
Poi c'è Carlo, che è il grande capo, e si è fatto venire l'idea di aprire questo posto, dopo il lock down. Uno che ti spiega esattamente come funziona, perché se lo è inventato lui e ne è convinto. Ma è capace anche di ascoltare, perché sa che una critica a volte è più utile di un complimento. Non dimentichiamo Ruben, che serve ai tavoli. È un ragazzo educato e gentile, che oltre ai piatti ti porta anche un sorriso. E ora è la volta di Gianni, che sta in pasticceria. Occhi azzurri e grande sorriso: ha scritto in faccia "sono buono": come quello che prepara... È l'uomo della granita, delle brioche col cappellino, e di mille altre delizie, dolci e salate, che purtroppo fanno salire la glicemia...
Un posto così, a Cinisello, ci voleva proprio.
Dopotutto, Milano è una grande...
Read morePer noi è un grandissimo NO!!! Da siciliani decidiamo di provare l'aperitivo per la prima volta. Quale migliore occasione per colmare il vuoto che contraddistingue noi isolani? Ci accomodiamo fuori e ordiniamo due spritz con tagliere. Attendiamo parecchio ma lasciamo scorrere dato che siamo capitati in una serata a tema: la rustuta di carne. Notiamo però un via vai di camerieri che girano a vuoto ed il proprietario che fa gli onori di casa soltanto ai tavoli a lui conosciuti. Finalmente arriva il tagliere! Tutto sommato discreto, polpettine di melanzane gustose, nonostante fossero freddi arancini e fritturine varie avevano il suo perchè. Ci resta ancora fame, chiediamo alla cassa e ci indicano l'altra stanza per scegliere la rosticceria. NON lasciate mai il tavolo incustodito perché nonostante avessimo avvisato che stavamo tornando la cameriera al nostro ritorno ha già buttato via tutto, compreso un pacco di sigarette quasi pieno e l'accendino. Glielo facciamo notare, lei si agita risponde male e ci dice di chiedere agli altri camerieri per farci offrire delle sigarette. Ovviamente nessuna attenzione alla nostra lamentela, anzi la cameriera continua a borbottare dentro con gli altri e manda un'altra collega a scusarsi. Ho fatto questo lavoro per anni e so per certo che se vuoi rivedere il cliente ci vogliono buone maniere e un po' di buon senso. Dentro prendiamo una porzione di sei polpette (3 agli spinaci, 3 di carne) grandi poco più di un tappo di bottiglia (7€), un arancino salsiccia e nduja totalmente privo di condimento (allego foto), un pezzo di pizza che loro chiamano focaccia (5€). Conto salato, qualità non eccellente, 45€ in totale per due persone. Tra l'altro nella lavagna della rosticceria le polpette erano segnate 7€ mentre in cassa hanno battuto 8€. Peccato essermene accorta...
Read moreDa siciliana consapevole raggiungo questo nuovo locale che sponsorizza i sapori tipici della mia terra. Domenica pomeriggio afosa tipica del nord, giungo con una mia amica sul locale. Ordiniamo due granite una al cioccolato e una al pistacchio. Ci viene detto di attendere perché le stanno producendo. Aspettiamo parecchio, una mezz'oretta almeno. Nel frattempo chiedo le brioche, ma alle 17 del pomeriggio erano finite, anzi erano terminate già al mattino, così ci viene riferito. Chiedo alternative tipo i paninetti al burro tipici di Messina, ma nulla. Non hanno nulla. Dopo l'attesa delle "granite" ci vengono servite in bicchieri di vetro delle bevande fredde perché il cioccolato era sciolto e non compatto come la consistenza di una granita richiede. Quella al pistacchio invece è una bevanda fredda di granuli di pistacchio. Insomma la granita si mangia. Io e la mia amica l'abbiamo bevuta. Ci è stato riferito che il motivo era perché di solito la granita deve sostare nel pozzetto congelatore per "conpattarsi" alla temperatura 🌡 indicata. Bene noi abbiamo bevuto una bevanda che nulla ha a che fare con la granita siciliana messinese. Non ho preteso nulla. Ho pagato senza fare una piega. Nessuna attenzione alla mia lamentela. Mi sarei aspettata una scusa o almeno un invito a tornare visto che ho pagato x.xx euro per due bevande fredde spacciate per "granite". Che sono altra cosa. Mi spiace ma se si vuol fare affari la prima cosa è coccolare il cliente che torni, soprattutto se il cibo somministrato è pessimo. Molto delusa 😞 e dispiaciuta. P.s. in sala sosta un cartello con la scritta " non si fa servizio al tavolo". In Sicilia queste cose non accadono. Saluti e...
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