Oratorio di San Nicolao (ed Eremo) Tratto da: “Storia di Mendrisio, volume I pag. 373-401” A 700 m sopra il livello del mare, sul Monte della Stella che domina coi suoi stapiombi la zona nord del borgo sopra le cantine, scavata in parte nella roccia che le serve da tetto, sorge la romantica chiesetta detta comunemente di S. Nicolao, ma dedicata alla Vergine (sotto il titolo di “Liberatrice”) e a s. Nicola di bari. Il luogo incantevole, soffuso di silenzi e di pace, attirò ben presto i frati del Terz’ordine di S. Francesco – gli eremiti – che accanto alla chiesetta costruirono un eremitaggio che durò fino al 19. Secolo. Dall’epoca di fondazione dal romitorio parecchi furono gli eremiti, alcuni dei quali discendenti da illustri, blasonati casati mendrisiensi , lombari e d’altrove. Il primo pare sia stato il frate Benedetto Agnostelli dell’Abbazia di Ferentillo (umbria) ai quali i reggenti del borgo rilasciarono nel 1599 un attestato di buona condotta (poiché partiva chiamato dai superiori) e avevano in precedenza accordato la nomina a vita “se ciò paicerà al Vrescovo di Como”. L’eremita era quindi una simpatica conoscenza in tutto il paese. Vestito da una sottana smunta, stretta alla cintola da una cintura di cuoio, in testa una papalina, l’eremita viveva poveramente, isolato sulla montagna, allevando capre e raccogliendo in autunno le castagne, allora abbondanti; dando ospitalità ai pellegrini e ai gitanti e ricevendo l’elemosina. Alcune volte l’anno, in epoche ben stabilite, scendeva al piano con la bisaccia ad armacollo per la solita questua. In cambio regalava aghi alle massaie e santini d’osso colorato ai bambini. E non staremo a dire quanto il suo arrivo al piano fosse salutato con gioia. Veniamo finalmente a parlare dell’Oratorio, incastonato come una gemma nella viva pietra della montagna. La facciata che guarda verso il tramonto risultò semplice e pura nella sua incontaminata candidezza. Vi campeggia lo spicchio triforo della lunetta del finestrone di mezzo (due spicchi hanno vetri poligonali legati in piombo) che sovrasta la porta principale. A sommo di quella laterale fa bella mostra di sé (opera di Domenico Maderni di Capolago) un altorilievo in stucco della Madonna in compagnia di alcuni santi, tra cui il Poverello di Assisi. Sopra l’architrave della porta, sta una minuscola scultura marmorea dell’Angelo nunziante: un lavoro fine quasi da orafo. Su un lato sfoggia l’antica meridiana. Varcata la soglia, l’interno è di una francescana bellezza: sopra l’altare principale (che poggia sulla roccia affiorante) era incorporato nella decorazione a stucco un bell’affresco rappresentante la nascita di Gesù; la volta sopra lo stesso altare è do viziosamente ornata di stucchi seicenteschi di Giovanni Antonio Colomba di Arogno; angeli che sorreggono medaglioni dipinti con scene della vita della Vergine – “l’Assunzione al centro; a sinistra la Nascita e la Presentazione della Madonna e a destra la Visita a S. Elisabetta a l’Incoronazione; ai quali tutt’intorno corrono leggiadre e ben modellate ghirlande di fiori e frutti; inframezzati da visi sorridenti di putti e di enigmatici mascheroni. Attiguo all’oratorio, quasi sospeso nel vuoto, sta L’eremo; una cucina, alcune stanze, allora scombinate, povere e disadorne se si eccettuano alcuni quadri. E sopra il tetto dell’abituro, il piccolo campanile con l’unica campanella: voce argentina e squillante che l’ala dei venti porta...
Read moreNON CONSIGLIATO.
Non si tratta di un vero grotto. Viene gestito attualmente, secondo vittoria appalto, da personale frontaliere e totalmente italiano.
Cibo mediocre, molte materie prime NON del territorio (ma da oltre confine).
PREZZI ESAGERATI. Leggete bene qui sotto (e dal loro menu consultabile in linea): -Un vino Bianco base (chiamato dell'eremo, nonostante non abbia alcun vigneto) a 39fr -Formaggino di mucca a 11 fr -Salamino di cervo a 13 fr e maiale 11fr
Potrei continuare, mi fermo qui coi prezzi. Credo sia probabilmente il ristorante con PEGGIORE RAPPORTO QUALITA PREZZO DEL TICINO.
Ingiustificato, siamo a 10 minuti da Mendrisio, mica in un rifugio alpino che porta i viveri con l'elicottero.
PARCHEGGI ad ingresso presenti sono TUTTI OCCUPATI dalle UTILITARIE targate ITALIA. Quindi se siete anziani, famiglie con bimbi piccoli o con disabilità motorie, scordatevi di poter parcheggiare vicino perché i lavoratori italiani (pagati dai turisti svizzeri e dai pochi ticinesi che non in genere ci vengono solo una volta e non tornano più) hanno occupato tutti i pochi parcheggi.
Non ci resta che sperare che questo luogo speciale torni prima o poi nelle mani di qualcuno del territorio che lo sappia valorizzare!
INGLESE
It cannot be recommended.
It is not a real grotto. It is currently run, according to contract win, by italian staff.
Mediocre food, many raw materials NOT from the territory.
EXAGEROUS PRICES, Read below (and from their consukltabile menu online): -A basic White wine (called Hermitage, despite having no vineyard) of 39fr -Cow cheese, 11 fr -Salami of venison 13 fr and pork 11fr
I could go on, I'll stop here with the prices. I think it is probably the restaurant with WORST QUALITY- PRICE RATIO in the TICINO.
Unjustified, we are 10 minutes from Mendrisio, not in an alpine hut that brings the food by helicopter. PARKING PARKS present are ALL OCCUPIED by the CARS tagged ITALY. So if you are elderly, families with small children or mobility impaired, forget about being able to park nearby because Italian workers have occupied all the few parking spaces.
We can only hope that this special place will sooner or later return to the hands of someone from the area who knows how...
Read moreGiugno, arriva il caldo, tempo di scappare ai grotti sparsi un po' per tutto il cantone.
Il Grotto Eremo San Nicolao a Somazzo nonostante difficoltoso da raggiungere è un bellissimo grotto con vista sul magnifico Mendrisiotto.
Il menu a più portate ha come entreta un buonissimo affettato e come seconde portate dei piatti di cucina del posto molto tradizionali e semplici ma davvero squisiti come gli eccellenti ossibuchi e degli uccelli scappati che così buoni non ho ho mai mangiato tutto accompagnati al risotto e/o polenta nostrana.
La carta dei vini è molto ricca, da provare sicuramente i vini del tipici del Mendrisiotto.
Consiglio di visitare questo bellissimo grotto per un pranzo o una cena in una giornata di sole così da poter ammirare la splendida vista mentre si mangia all'aperto nella splendida terrazza.
Di ininteressante inoltre, per i turisti del genere, acconto al grotto si trova una chiesetta tipica del posto.
Prezzi nella norma, personale molto cortese e disponibile. Parcheggi limitati e strada di montagna stretta e con tante curve per raggiungere il posto in macchina. Adatto a gruppi,...
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