ero già stato un paio di volte in questo museo che si trova in pieno centro cittadino - nel palazzo che fu sede della Camera di Commercio - e ci sono tornato in occasione della mostra su Fausto Coppi. si tratta di un piccolo museo, una decina di stanze, che raccontano il rapporto di Alessandria e provincia con la bici, partendo da metà '800 quando Michel portò in città un velocipede comprato all'esposizione universale di Parigi ai giorni nostri. la prima saletta è dedicata a lui, con la sua bicicletta con la ruota gigante e un brevissimo video introduttivo. nelle sale seguenti sono esposti vari modelli via via più recenti, cimeli vari, foto e un corredo di pannelli informativi che inquadrano vari aspetti che ruotano intorno al mezzo a due ruote: le aziende produttrici con vari marchi storici, l'officina di Meazzo - di cui si può vedere la ricostruzione fotografica con il compressore su cui si sedeva sempre Coppi e un breve video -, il ciclismo come sport, i campioni che hanno segnato la storia del ciclismo, le testate giornalistiche che se ne sono occupate... l'allestimento è veramente ben curato nei dettagli e l'illuminazione contente di ammirare tutto in modo ottimale. al centro delle stanze campeggiano i vari modelli di bici, da passeggio come quelle usate dalle lavoratrici della Borsalino, e sportive, tra cui non possono mancare quelle appartenute ai grandi campioni come Coppi.
attualmente e fino al 2 febbraio nel corridoio, nelle 2 salette al fondo del percorso e nel salone al piano superiore il museo ospita una mostra dedicata al grande Fausto, in occasione del centenario della sua nascita. per l'occasione si possono vedere una quindicina di quadri del pittore e ciclista spagnolo Miguel Soro realizzati con la tecnica del collage, tutti incentrati sulla figura di Coppi e una trentina di scatti che lo riprendono in momenti cruciali della sua carriera e in situazioni più intime e famigliari. tra questi le foto che lo immortalano dopo una vittoria mentre viene omaggiato e subito dopo mentre consegna i fiori alla Dama Bianca, ufficializzando così il loro rapporto; in compagnia dell'eterno rivale e amico Bartali; mentre posa nudo per un fotografo francese per mostrare il suo fisico; in casa con la famiglia; in compagnia del fratello Serse; durante le gare e con i suoi gregari in momenti di pausa; e - immancabile - mentre riceve da Bartali la borraccia durante una salita. non manca la gigantografia del corteo funebre che lo accompagna sulle colline del suo paese, a fine percorso. una trentina tra pannelli e brevi didascalie narrano la sua biografia e quella dei suoi gregari e commentano gli scatti e i pochi oggetti esposti a corredo della mostra fotografica. si tratta di 2 biciclette non da lui utilizzate, donate dalla moglie a un medico alessandrino, e una probabilmente del fratello Serse, della sua maglia rosa, di un suo caschetto e di alcune macchine fotografiche. la stanza più piccola è allestita a mo' di camera oscura, con immagini appese ai muri e ai fili. vi è anche un filmato con spezzoni delle sue gare e del funerale. il personale è veramente gentile e competente. accompagna in visita spiegando gli scatti e lascia poi visitare liberamente per chi vuole approfondire. il museo richiede circa un'ora e mezza, la mostra circa un'ora. è aperto venerdì dalle 16 alle 19 e sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. il biglietto costa 5€, gratis con abbonamento musei. quando ci sono stata, di domenica, era gratuito.
al piano inferiore, visitabile gratuitamente, è presente anche una simpatica mostra dell'artista triestino Sandi Renko, di cui si possono vedere 37 quadri e sculture. geniale la tecnica utilizzata, pittura su cartone ondulato, che consente di avere un effetto ottico differente a seconda che si guardi l'opera frontalmente o lateralmente! la visita richiede circa 20 minuti. consigliatissimi sia il museo...
Read moreIl museo Alessandria Città delle Biciclette (ACdB), al terzo piano di Palazzo del Monferrato, è un omaggio alla città e alla provincia di Alessandria, centrali per le origini del ciclismo italiano. Oltre alle vicende dei campioni della zona, da Fausto Coppi a Costante Girardengo, da Giovanni Gerbi a Giovanni Cuniolo, ha largo spazio la storia del mezzo. Si parte dal 1867 con uno dei primi bicicli portato in Italia dall’imprenditore alessandrino Carlo Michel, per arrivare alle biciclette Maino, alle Bianchi di Coppi e alle recentissime Wilier Triestina di Vincenzo Nibali. Da vedere, anche per chi non è appassionato...
Read morePessima gestione. Ho consultato Google e controllato gli orari. Aperto fino alle 19. Mi faccio un'ora di strada e trovo chiuso. L'avviso che riapre il 31 è scritto su un cartello visibile solo avvicinandosi al muro dell'edificio. Ed è la seconda volta che in Piemonte mi succede. Sempre in un museo della bicicletta. L'altro episodio a Cerro Tanaro al museo Sarachet. Evidentemente in Piemonte le biciclette valgono poco.
Le pagine...
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