Natural History Museum of the University of Pisa
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È un Museo completo ... che spazia dalla Paleontologia, alla Zoologia, alla Mineralogia in un contesto suggestivo come solo può esserlo un luogo nato per esigenze spirituali in Val Graziosa, a Calci, alle pendici dei Monti Pisani ... la Certosa di Pisa. Infatti nel 1981 le collezioni furono spostate in questa sede perché ormai, così complesse, necessitavano di ampi spazi per renderle fruibili al pubblico. Il Museo nacque nel 1500 in un periodo in cui in tutta Europa nascevano le "Collezioni di Curiosità", nel contesto universitario pisano del Giardino dei Semplici ... a Pisa. Erano collezioni di "Curiosità" provenienti del mondo della natura e non e venivano organizzate "secondo lo stile e il gusto dell'epoca", orientate a stupire con oggetti strani ed esotici poi, nel '700, la scienza moderna portò ad un approccio più scientifico e tutto cambio ... fino ad ottenere il risultato che oggi possiamo osservare. La visita inizia da quelle che sono le esposizioni più antiche, che vanno fino all'ottocento (interessante la ricostruzione dell'ufficio di Paolo Savi, che fu Direttore del Museo Pisano dal 1823 al 1871, con tutti gli oggetti che necessitavano per lo studio e la preparazioni di reperti) con esemplari di animali anche estinti. Al termine della sezione ciò che s'intendeva con le "Collezioni di Curiosità" ... nella Camera delle Meraviglie (di particolare impatto visivo è, tra l'altro, un teschio su cui è "nato" uno strepitoso corallo rosso ... consiglio, però, un'attenta lettura delle note esplicative ... è meglio). Poi ... il percorso espositivo continua con la Sala della Biodiversità, di recente allestimento, e la Galleria dei Mammiferi (circa 300 esemplari provenienti per lo più dalla collezione "Giorgio Barbero", donata dalla famiglia al Museo nel 2017). In fondo al percorso si apre finalmente la Galleria dei Cetacei, credo la più importante esistente in Italia, con reperti "vecchi" di milioni di anni ma anche di scheletri di animali esistenti, tra cui il più grande in assoluto ... la Balenottera Azzurra che, a sorpresa per i più piccini, ha nella pancia Pinocchio ... quello del racconto di Collodi (da segnalare che il Museo non dimentica i bambini ... all'inizio del percorso c'è un'area a loro dedicata con una grande Arca di Noè piena di animali come la tradizione religiosa ci tramanda). Tornando indietro si raggiunge la Sala dei Dinosauri, con la ricostruzione a grandezza naturale di un sito in Patagonia; la Galleria dedicata all'evoluzione dei Monti Pisani, con la Grotta del Leone, ad Agnano; la sezione delle Esposizioni temporanee (personalmente ho visitato sia una Esposizione dedicata ai Grandi Felini che quella dedicata al Bestiario Dantesco, entrambe di notevole interesse) per terminare, infine, nella zona dove è collocato l'Acquario d'acqua dolce più grande d'Italia, con cento specie di pesci provenienti da tutti i continenti a rappresentare la biodiversità del Pianeta acqueo. Prima di uscire dal complesso museale è d'obbligo una visita anche alla Galleria dei Minerali dove, tra le tante interessanti collezioni in mostra, vi è la sezione dedicata alle meteoriti con la più grande mai rinvenuta in Italia ... l'ottaedride di Bagnone, Massa Carrara, di ben 48 kilogrammi. In questa circostanza la visita al Museo di Storia Naturale è dovuta all'apertura delle Sale dedicate ai Presepi, che avviene in occasione delle festività legate al Natale. In Mostra tre Presepi monumentali ed animati, costruiti da due appassioni calcesani, entrambi di nome Meucci ma non imparentati, che in 14 anni hanno realizzato interamente a mano, dal 1948 al 1962, un'opera d'arte che ha girato il Mondo prima che si fermasse per sempre a Calci , grazie alla donazione degli eredi, nelle Sale del Museo di Storia Naturale. il Museo è suddiviso in due grandi percorsi che permette, quindi, di ottimizzare la visita in base al tempo disponibile. Al momento posterò le foto dei Presepi ma, non appena dai miei archivi "sbucheranno" le foto delle precedenti visite, completerò la recensione.
Michele De Gruttola
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Ho visitato il plesso museale in occasione della "Notte Europea dei Musei" del 18 maggio con ingresso serale gratuito tra le 19:00 e le 24:00, a cui l'Università di Pisa ha partecipato, tra l'altro, con il Museo di Storia Naturale che è sito a Calci. Ottima occasione per portare i bimbi al Museo. È una collezione completa ... che spazia dalla Paleontologia, alla Zoologia, alla Mineralogia in un contesto suggestivo come solo può esserlo un luogo nato per motivi spirituali in Val Graziosa, alle pendici dei Monti Pisani ... la Certosa di Pisa. Infatti nel 1981 le collezioni furono spostate in questa sede perché ormai, così complesse, necessitavano di ampi spazi per renderle fruibili al pubblico. Il Museo nacque nel 1500 in un periodo in cui in tutta Europa nascevano le "Collezioni di Curiosità", nel contesto universitario pisano del Giardino dei Semplici ... a Pisa. Erano collezioni di "Curiosità" provenienti del mondo della natura e non che venivano "organizzate" secondo lo stile e il gusto dell'epoca, orientate a stupire con oggetti strani ed esotici. Poi, nel '700, la scienza moderna portò ad un approccio più scientifico e tutto cambio ... fino ad ottenere il risultato che oggi possiamo osservare. La visita inizia da quelle che sono le esposizioni più antiche, che vanno fino all'ottocento (interessante la ricostruzione dell'ufficio di Paolo Savi, che fu Direttore del Museo Pisano dal 1823 al 1871, con tutti gli oggetti che necessitavano per lo studio e la preparazioni di reperti) con esemplari di animali anche estinti. Al termine della sezione ciò che s'intendeva con le "Collezioni di Curiosità" ... nella Camera delle Meraviglie (di particolare impatto visivo è, tra l'altro, un teschio su cui è "nato" uno strepitoso corallo rosso ... consiglio, però, un'attenta lettura delle note esplicative ... è meglio). Poi ... il percorso espositivo continua con la Sala della Biodiversità, di recente allestimento, e la Galleria dei Mammiferi (circa 300 esemplari provenienti per lo più dalla collezione "Giorgio Barbero", donata dalla famiglia al Museo nel 2017). In fondo al percorso si apre finalmente la Galleria dei Cetacei, credo la più importante esistente in Italia, con reperti "vecchi" di milioni di anni ma anche di scheletri di animali esistenti, tra cui il più grande in assoluto ... la Balenottera Azzurra che, a sorpresa per i più piccini, ha nella pancia Pinocchio ... quello del racconto di Collodi (da segnalare che il Museo non dimentica i bambini ... all'inizio del percorso c'è un'area a loro dedicata con una grande Arca di Noè piena di animali come la tradizione religiosa ci tramanda). Tornando indietro si raggiunge la Sala dei Dinosauri, con la ricostruzione a grandezza naturale di un sito in Patagonia; la Galleria dedicata alla evoluzione dei Monti Pisani, con la Grotta del Leone, ad Agnano; la sezione delle Esposizioni temporanee (ho visitato sia una Esposizione dedicata ai Grandi Felini che quella dedicata al Bestiario Dantesco, entrambe di notevole interesse) infine, per terminare, l'Acquario di acqua dolce più grande d'Italia, con cento specie di pesci provenienti da tutti i continenti a rappresentare la biodiversità del Pianeta acqueo. Prima di uscire dal complesso museale è d'obbligo una visita anche alla Galleria dei Minerali dove, tra le tante interessanti collezioni in mostra, vi è la sezione dedicata alle meteoriti con la più grande mai rinvenuta in Italia ... l’ottaedride di Bagnone, Massa Carrara, di ben 48 kilogrammi. In precedenza la visita al Museo di Storia Naturale fu dovuta alla apertura delle Sale dedicate ai Presepi, che avviene in occasione delle festività legate al Natale. In Mostra tre Presepi animati e monumentali, costruiti da due appassioni calcesani, entrambi di nome Meucci ma non imparentati, che hanno realizzato in 14 anni, dal 1948 al 1962, interamente a mano un'opera d'arte che ha girato il Mondo prima che si fermasse per sempre a Calci, grazie alla donazione degli eredi, nelle Sale del Museo di Storia Naturale.
Michele De Gruttola
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Fu per decisione dell'arcivescovo di Pisa Francesco Moricotti che il 30 maggio del 1366 venne fondata la Certosa, nella Val Graziosa di Calci. Il convento assunse in seguito un'importanza anche politica, in particolare dopo l'annessione dell'antico monastero benedettino dell'isola di Gorgona, avvenuta nel 1425. Nella seconda metà del XV secolo, artisti fiorentini si stabilirono a Pisa per assolvere a lavori dell'Opera del Duomo. Tra il Seicento e Settecento, vengono compiuti i lavori più importanti. Si accede al complesso attraverso un vestibolo seicentesco, coronato dalla statua di San Bruno, il fondatore dell'Ordine dei Certosini; a destra si apre la cappella di Sebastiano, in origine riservata alle donne, e a sinistra la foresteria delle donne, attuale biglietteria. L'ampia corte d'onore longitudinale introduce al santuario. Di fronte all'ingresso è il prospetto barocco della chiesa, impostata su un podio con scalinata a doppia rampa, opera dell'architetto Nicola Stassi: da notare, sulla sommità, la statua della Vergine in gloria. L'interno, risalente al XVII secolo, è costituito da un'unica aula lungo le cui pareti sono addossati gli stalli lignei destinati ai monaci; una parete intarsiata a marmi policromi separa la zona destinata ai conversi. Sullo scorcio del Seicento inizia la decorazione pittorica parietale con le Storie del Vecchio Testamento, dei bolognesi Antonio e Giuseppe Rolli; gli affreschi della cupola sono del lucchese Stefano Cassiani, autore anche delle pitture ai lati, dietro l'altare e tra le finestre. L'altare maggiore fu realizzato su disegno di Giovan Francesco Bergamini e terminato nel 1686 dal figlio Alessandro; vi si trova una tela di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, con San Bruno che offre la Certosa di Pisa alla Madonna, del 1681. Dalla chiesa si accede alla sagrestia circondata da grandi armadi a muro, alla cappella delle Reliquie e alle varie cappelle, in cui ogni monaco celebrava la messa privata quotidiana; nella cappella di San Ranieri si conserva il dipinto settecentesco del pisano Giovan Battista Tempesti, con San Ranieri, patrono di Pisa; nella cappella di San Bruno troviamo una tela raffigurante il santo, di Jacopo Vignali; la cappella della Vergine del Rosario fu invece affrescata da Giuseppe Maria Terreni alla fine del Settecento. Tra gli ambienti più interessanti del monastero, la Foresteria Granducale, così detta perché riservata ai sovrani di Toscana, con pregevoli stucchi del Somazzi e affreschi a figure allegoriche di Pietro Giarrè. Il refettorio attuale è il risultato della trasformazione del primitivo ambiente trecentesco: tra le testimonianze più antiche, l'affresco con l'Ultima Cena, di Bernardino Poccetti (1597), mentre il resto delle decorazioni parietali, compiute nel 1773, si deve a Pietro Giarrè. Sul seicentesco chiostro grande, con al centro la monumentale fontana ottagona, si aprono le celle dei monaci, ciascuna concepita come unità abitativa composta da più stanze. Tra i numerosi ambienti del monastero ricordiamo l'appartamento del Priore, la ricca Biblioteca, l'Archivio storico e la farmacia. Nella foresteria è stata allestita la Quadreria del convento, che ospita numerosi e pregevoli dipinti, tra cui la collezione della famiglia Borghini di Calci. L'ala ovest ospita il Museo di storia naturale dell'Università di Pisa.
Davide Pizzi
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Truly a place that everyone should visit! Just upon hopping off the bus, you can already see the beauty of the small town of Calci given its breathtaking view of the mountains. About 5 minutes of walking, you'll reach the Natural History Museum and you'll be amazed by how nice the place is. The admission ticket is free for students of University of Pisa and I believe very minimal costs for those who are not. We started at around 3 pm and we finished at around 7:30 pm so please make sure to allot time to visit this museum. They have lots of collections from minerals, animals, even an additional exhibit (when I visited it was Mythical Creatures) and they also have an acquarium. For a free ticket, this museum is very much worth it. Exceeded my expectations! The staff are really friendly and you can get to have a picnic or just relax on the grass area in front of the museum. Vending machines are also present where you can buy water, softdrinks, snacks and coffee just to make sure you'll have a worthwhile stay. All in all, must visit and we should support this museum.
Argie Karl Mayrong
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La Certosa di Pisa a Calci è un vasto complesso monumentale che sorge alle pendici del Monte Pisano, a pochi chilometri dalla città di Pisa. Fondato nel 1366 da una famiglia di certosini, il complesso è stato ampliato tra il XVII e il XVIII secolo e si presenta oggi come uno splendido monumento barocco inserito in un contesto paesaggistico fortemente suggestivo. Nel 1972 la Certosa, abbandonata dai pochi monaci rimasti, divenne Museo Nazionale, mentre nel 1979 la parte occidentale del complesso fu concessa in uso perpetuo e gratuito all’Università di Pisa, che vi fondò il Museo di Storia Naturale, da allora ampliato, arricchito e rinnovato. Oggi la Certosa ospita quindi due distinti musei: il Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci e il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Le due istituzioni museali sono nate in tempi diversi, appartengono a enti pubblici distinti, sono collocate in parti differenti del complesso e hanno due diversi profili tematici e didattici. Tuttavia le loro vicende e collezioni, apparentemente così diverse, si intrecciano indissolubilmente all’affascinante storia del grande edificio che le custodisce. La visita del Museo Nazionale è un suggestivo viaggio nel mondo dei certosini, alla scoperta della vita solitaria che vi conducevano, fatta di rigore, meditazione e contemplazione, in ambienti che ancora oggi stupiscono per sfarzo, magnificenza e splendore dei decori. A cominciare dalla verde corte d’onore, proseguendo con la chiesa rivestita di appariscenti affreschi, le numerose cappelle per la celebrazione della messa individuale da parte dei padri, il monumentale chiostro grande, l’austera cella, il chiostro e la cappella del capitolo per le riunioni dei padri, il grande refettorio per i pranzi domenicali, la ricca foresteria per le visite del granduca e l’annesso chiostro su due livelli; infine, nel corpo di fabbrica staccato, l’antica spezieria per la produzione e vendita di medicinali. Il percorso di visita del Museo di Storia Naturale si snoda all’interno della Certosa nei locali più “umili”, quelli utilizzati dai monaci conversi nei lavori quotidiani: cantine, magazzini, frantoio, falegnameria, fienile e così via. Questi locali riprendono oggi nuova vita ospitando le prestigiose collezioni del Museo, frutto di quasi 500 anni di storia. Si tratta di collezioni uniche per importanza storica e scientifica, che comprendono reperti di zoologia, paleontologia e mineralogia, oltre agli animali vivi ospitati nel più grande Acquario d’acqua dolce d’Italia. La presenza dei due Musei all’interno del complesso della Certosa ne fanno certamente una realtà unica nel panorama nazionale, un luogo d’eccezione dove stupore e incanto si mescolano a scienza, storia, arte e natura. La visita alla Certosa e possibile solo previa prenotazione. Il biglietto costa 8€ per la guida e 5€ per l'ingresso. Il biglietto per il Museo di Storia Naturale costa 15€, ridotto 14€.
Lucia De Luca
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Si accede al complesso attraverso un vestibolo seicentesco, coronato dalla statua di San Bruno, il fondatore dell'Ordine dei Certosini; a destra si apre la cappella di Sebastiano, in origine riservata alle donne, e a sinistra la foresteria delle donne, attuale biglietteria L'ampia corte d'onore longitudinale introduce al santuario. Di fronte all'ingresso è il prospetto barocco della chiesa, impostata su un podio con scalinata a doppia rampa, opera dell'architetto Nicola Stassi: da notare, sulla sommità, la statua della Vergine in gloria. L'interno, risalente al XVII secolo, è costituito da un'unica aula lungo le cui pareti sono addossati gli stalli lignei destinati ai monaci; una parete intarsiata a marmi policromi separa la zona destinata ai conversi. Sullo scorcio del Seicento inizia la decorazione pittorica parietale con le Storie del Vecchio Testamento. L'altare maggiore fu terminato nel 1686, vi si trova una tela di Baldassarre Franceschini detto il Volterrano, con San Bruno che offre la Certosa di Pisa alla Madonna, del 1681. Dalla chiesa si accede alla sagrestia circondata da grandi armadi a muro, alla cappella delle Reliquie e alle varie cappelle, in cui ogni monaco celebrava la messa privata quotidiana. Tra gli ambienti più interessanti del monastero, la Foresteria Granducale, così detta perché riservata ai sovrani di Toscana, con pregevoli stucchi e affreschi. Il refettorio attuale è il risultato della trasformazione del primitivo ambiente trecentesco. Sul seicentesco chiostro grande, con al centro la monumentale fontana ottagona, si aprono le celle dei monaci, ciascuna concepita come unità abitativa composta da più stanze. Tra i numerosi ambienti del monastero ricordiamo l'appartamento del Priore, la ricca Biblioteca, l'Archivio storico e la farmacia. Nella foresteria è stata allestita la Quadreria del convento, che ospita numerosi e pregevoli dipinti, tra cui la collezione della famiglia Borghini di Calci. L'ala ovest della Certosa ospita il Museo di storia naturale e del territorio dell' Università di Pisa.
Alessio Cafaro
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Basic Info
Address
Via Roma, 79, 56011 Calci PI, Italy
Map
Phone
+39 050 221 2970
Call
Website
msn.unipi.it
Visit
Reviews
Overview
4.7
(2.6K reviews)
Ratings & Description
cultural
entertainment
family friendly
accessibility
Description
Pisa Charterhouse, also Calci Charterhouse or Val Graziosa Charterhouse, is a former Carthusian monastery, now the home of the Pisa Museum of Natural History. It is 10 km outside Pisa, Tuscany, Italy, in the comune of Calci. The monastery is noted for the fresco of the Last Supper, by Bernardino Poccetti.
attractions: Museo Nazionale della Certosa Monumentale di Calci, Fattoria San Vito, Parrocchia Santi Giovanni Evangelista ed Ermolao, restaurants: Ristorante Il Pozzo di S. Vito di Sartini Adriano, Pasticceria Andreoni, Voglia di Pizza, Ristorante Margó In Trattoria, Pizzeria zio Tony, Agriturismo Ristoro Terra e Aroma

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