Bocciato completamente, la prenotazione è obbligatoria e l'ho scoperto casualmente telefonando per avere maggiori informazioni sugli orari, ho dovuto chiamare due volte per capire quale fosse il sito di riferimento per la prenotazione (dato che non mi era stato spiegato adeguatamente), arrivati al Museo siamo accolti da musi lunghi e annoiati (e capisco pure eravamo gli unici) , paghiamo il biglietto a prezzo intero e incominciamo la guida da soli : teche sporche con mosche, vetrine in allestimento (chissà da quanto) , vasi all'interno delle teche che si sgretolano, salti cronologici delle opere non spiegati minimamente neanche da cartelli e poi...una sala completamente chiusa per via del pavimento rotto, casualmente l'unica sala chiusa era quella più bella e illuminata (il resto della struttura è al buio), avrei preferito che mi comunicassero della chiusura della sala in anticipo o tramite il sito dell'assessorato alla cultura (link diretto sul sito dal museo su Google oltrettutto) almeno avrei evitato di pagare il prezzo intero per metà museo...inoltre è una tipologia di museo che ha bisogno di spiegazioni accurate per le opere d'arte poiché di per sè un vaso in ceramica potrebbe non dire nulla quindi consiglio la visita guidata per chi non è esperto d'arte, e comunque attenzione agli scalini dalla sala del presepe verso l'uscita perché la persona con cui ero stava per cadere per la mancata manutenzione del pavimento (scalino dissestato)...avete un patrimonio che non immaginate neanche e lo sprecate così, dovrebbe essere dato in...
Read moreImbarazzante. L'unica parola che mi viene in mente dopo averlo visitato è questa. Dovrebbe trattarsi del fiore all'occhiello di Caltagirone, la principale galleria espositiva che dovrebbe raccontare l'anima di una delle città della ceramica più importanti d'Italia. E invece è un luogo trascurato, un'esposizione di manufatti senza un'apparente percorso espositivo, una mera raccolta di oggetti non descritti nè valorizzati come meriterebbero, una sconfortante rassegna di preziosi materiali abbrocciata alla meno peggio all'interno di quello che - forse - un tempo era un'edificio scolastico. Interi settori espositivi chiusi e bui, etichette descrittive cadute e mai rimesse, tracce di colla sui muri dove si intuisce dovevano essere affissi pannelli esplicativi mai riapplicati, illuminazione a tratti inesistente con faretti bruciati e lampadine mai sostituite, vetrine confusionarie colme di oggetti incontestualizzati. Una vera tristezza. E poi un personale disinteressato, rinchiuso dietro un gabbiotto solo per riscuotere il soldi del biglietto. No, così com'è non vale la pena. Ci sono capolavori là dentro che meritano dignità ed esplicazione. Si, l'unica parola calzante a questo modo di fare museo è "imbarazzante". Ingresso a pagamento...
Read moreIl museo è la metafora della Sicilia: un tesoro abbandonato a se stesso. Vi ero stata quasi 20 anni da studentessa universitaria in cerca di informazioni per la mia tesi. Ne ero uscita delusa. Ci sono tornata e l'ho ritrovato uguale. Oggi, come vent'anni fa, l'edificio, evidentemente inadeguato ormai è da considerare vecchio; mette insieme, in vetrine piccole e stracolme, ceramiche di diverse epoche accompagnate da pochissime e insufficienti didascalie. Non esistono apparati scientifici che possano interessare il visitatore che, a parte qualche esperto o amante appasionato di ceramiche, si ritrova a vagare tra una vetrina all'altra perdendo gradualmente interesse. Non esistono laboratori didattici per adulti o bambini, non c'è una biblioteca o un bookshop. Appare chiaro come il museo sia affidato a gente che se ne occupa come se fosse un ufficio anagrafe o simili. La gestione, organizzazione, la pianificazione di attività culturali di un museo, grande o piccolo che sia, dovrebbe essere in mano a persone competenti; evidentemente l'idea è che con la cultura non si mangia ... quindi a che serve un museo della ceramica? Praticamente a nulla...
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