Crespi d'Adda è "la città ideale" del lavoro operaio, e fu realizzata tra Ottocento e Novecento dalla famiglia Crespi, accanto al proprio opificio tessile, per alloggiare i dipendenti e le loro famiglie. L'Unesco nel 1995 ha inserito Crespi d'Adda nella World Heritage List in quanto "Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa". Questo villaggio infatti è il perfetto modello di un complesso architettonico che illustra un periodo significativo della storia, quello della nascita dell'industria moderna in Italia. Il sito si è conservato perfettamente integro, mantenendo pressoché intatto il suo aspetto urbanistico e architettonico. Crespi d'Adda sorge in Lombardia, in posizione isolata all'interno di un bassopiano delimitato da due fiumi: l'Adda e il Brembo che formano una penisola chiamata "Isola Bergamasca", alla cui estremità si trova appunto il villaggio. Crespi è il nome della famiglia di industriali cotonieri che decisero di dar vita a questa moderna “città ideale del lavoro”, all'interno della quale c'era anche il loro magnifico castello. L'idea fu di Cristoforo Benigno Crespi e di suo figlio Silvio Benigno, filantropici capitani d'industria, il cui intento era di riprodurre un piccolo feudo, dove l'abitazione e il padrone stesso fossero simbolo sia dell'autorità che della benevolenza verso gli operai e le loro famiglie. Nel villaggio risiedevano solo coloro che lavoravano nell'opificio, e la vita dell'intera comunità ruotava attorno alla fabbrica, ai suoi ritmi e alle sue esigenze. In questa visione di società era il padrone che provvedeva a tutti i bisogni dei dipendenti e delle loro famiglie cui venivano messi a disposizione l'abitazione e tutti i servizi necessari alla vita della comunità: chiesa, scuola, ospedale, dopolavoro, teatro, bagni pubblici, spacci alimentari e di vestiario. L’assetto urbanistico del villaggio è imperniato sulla presenza della fabbrica che si sviluppa lungo l’asse viario principale. Di stile neo-medioevale l'opificio, con lo splendido ingresso centrale ricco di elementi decorativi e le sue altissime ciminiere, mentre i capannoni distribuiti in ordine lungo la via principale, sono ingentiliti, oltre che dai contorni in laterizio, da fregi con stelle ad otto punte, e le finestre sono arricchite da rosoni in cotto. Accanto alla fabbrica si erge maestosa la villa padronale in stile medioevale trecentesco, con la sua torre, simbolo del potere della famiglia Crespi. Le abitazioni degli operai sono di ispirazione inglese: si tratta di circa cinquanta casette ben allineate a est dell'opificio lungo strade parallele, con decorazioni sempre in cotto, finiture in ferro battuto, mattoni a vista. Ogni edificio è circondato da orti e giardini. A vigilare dall'alto sul villaggio, le case del medico e del prete, mentre la scuola e la chiesa, si trovano una di fianco all'altra, davanti alla fabbrica. La chiesa è la copia della Chiesa rinascimentale di S.Maria di Busto Arsizio (provincia Varese) paese d'origine della famiglia Crespi. Verso sud, nella zona più appartata si trovano invece i villini degli impiegati e le splendide ville riservate ai dirigenti d’azienda. La via principale, quasi metafora della vita operaia, si sviluppa tra la fabbrica e il villaggio, fino al cimitero, monumento nazionale; al suo interno si trova la cappella Crespi: una maestosa torre-piramide in ceppo e cemento, decorata, che si erge sulle tombe degli operai, piccole croci disposte ordinate nel prato all'inglese. Oltre ad essere all'avanguardia nella dotazione infrastrutturale e nei servizi, in questa piccola città furono introdotte anche importanti innovazioni tecnologiche, come l'illuminazione elettrica con il sistema Edison per migliorare sia l'efficienza produttiva che la qualità di vita di operai e impiegati. Nato nel 1878, Crespi d'Adda, ancora oggi al suo interno ospita una comunità in gran parte discendente degli operai che vi hanno vissuto o lavorato. Anche la stessa fabbrica è rimasta in funzione fino al 2004, sempre nel settore...
Read moreVillaggio Crespi D’Adda.
Il Villaggio e l’opificio tessile Crespi d’Adda (Patrimonio dell'UNESCO) vennero edificati sulle rive dell’Adda a cavallo tra l'ottocento e il novecento voluti da due grandi magnati del settore tessile, Cristoforo Benigno Crespi e il figlio Silvio Benigno per poter dare a tutti i dipendenti del loro opificio tessile oltre il lavoro anche una casa, con orto e giardino, e di fornire tutti i servizi necessari alla loro vita quotidiana. Visitando questo bellissimo villaggio, si può vedere la villa padronale della famiglia Crespi, l’opificio con le sue ciminiere, la centrale elettrica che lo rendeva autonomo, tutto il villaggio in cui abitano ancora alcuni dei discendenti degli operai che vi lavoravano, la bellissima chiesa, la casa del sindaco, quella del parroco e il cimitero con la tomba monumentale della famiglia Crespi. Praticamente era il classico modello di un piccolo agglomerato urbano completamente autonomo. L’opificio è rimasto in funzione fino al 2003, sempre nel settore tessile cotoniero. Oltre visitare tutto il villaggio, dalla chiesa si può salire su per un piccolo sentiero che porta su una piccola terrazza panoramica da cui si può ammirare il villaggio e tutta l’area circostante, volendo si possono fare anche visite organizzate dell’opificio e della centrale elettrica.
Village Crespi D'Adda.
The Village and the textile factory Crespi d'Adda (UNESCO World Heritage Site) were built on the banks of the Adda between the nineteenth and twentieth century by two great magnates of the textile industry, Cristoforo Benigno Crespi and his son Silvio Benigno to be able to give all the employees of their textile factory beyond the job a house, with a vegetable garden and a garden, and to provide all the services necessary for their daily life. Visiting this beautiful village, you can see the manor house of the Crespi family, the factory with its chimneys, the power plant that made it autonomous, the whole village where some of the descendants of the workers who work there still live, the beautiful church , the mayor's house, that of the parish priest and the cemetery with the monumental tomb of the Crespi family. Basically it was the classic model of a small urban area completely autonomous. The factory remained in operation until 2003, again in the cotton textile sector. Besides visiting the whole village, from the church you can climb up a small path that leads to a small panoramic terrace from which you can admire the village and the surrounding area, if you want you can also make organized visits of the opificio and the central...
Read moreVillaggio operaio patrimonio UNESCO
Attraverso una prova in esterna di una vecchia puntata di MasterChef siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di questo villaggio operaio che abbiamo colto l'occasione di visitare in una calda estate di Agosto durante un giro da quelle parti.
Per raggiungere il villaggio è necessario lasciare l'auto in un parcheggio a pagamento (in alcuni giorni / ore) a qualche centinaio di metri dal centro. Con una piccola e piacevole passeggiata, poi, si può raggiungere il centro del villaggio dove sorge la Chiesa, è presente il lavatoio e si trovano alcuni esercizi commerciali dove è possibile anche mangiare.
Lungo la strada che percorrerete a piedi per arrivare al villaggio cogliete l'occasione per ammirare la Villa Crespi dall'alto. La Villa, residenza della famiglia Crespi quando il villaggio era operativo, è attualmente in disuso e non è possibile visitarla. L'edificio ha un'architettura tarda romantica che richiama molto le costruzioni medievali per via delle torri ed essendo circondata da alte mura di cinta è possibile ammirarne la bellezza solo dall'alto.
Nel villaggio perdetevi tra le vie ammirando le case degli operai (piccole palazzine a due o tre piani con un piccolo giardino che veniva coltivato a verdure e ora è spesso un giardinetto pieno di fiori) e quelle dei Dirigenti (grandi e sontuose ville ognuna con una propria architettura e identità).
Imperdibile è il cimitero dove il rapporto Padrone-Operaio viene scolpito nell'eternità: nel piccolo camposanto, infatti, torreggia una enorme piramide che conserva le tombe dei Crespi e dei famigliari più stretti. Subito sotto la piramide ci sono le tombe dei Dirigenti e a seguire quelle piccole degli operai. Anche nella morte l'organigramma è stato rispettato.
La passeggiata verso il cimitero, per finire, permette di ammirare il perimetro esterno del cotonificio che però non è visitabile.
Una passeggiata rilassata per Crespi d'Adda richiede all'incirca un paio di ore soprattutto se ci si sofferma a fare qualche foto e a leggere i cartelli informativi che si trovano disseminati per...
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