Ho visitato la mostra "Verso la luce" in data 25 gennaio 2023 in pausa pranzo e sono rimasta molto delusa, non dalle opere (adoro Segantini), ma dal modo in cui la mostra è stata "organizzata". Premetto che si tratta di una mostra piccolissima, con tre-quattro stanzette in tutto. Tanto per cominciare, una stanza era di fatto non usufruibile perché in pieno orario di apertura c'era un fotografo autorizzato con cavalletto che stava riprendendo dei quadri e che praticamente occupava quasi tutta la stanza, tra l'altro con riprese particolari con durate molto lunghe per ogni quadro. Normalmente queste sono attività che si fanno al di fuori degli orari di apertura, e comunque quanto meno avrei almeno gradito saperlo prima di pagare il biglietto. I quadri sono posti l'uno accanto all'altro, ma con pochissime spiegazioni, quasi nessuna. Manca un po' il filo conduttore che ogni mostra dovrebbe avere, è di fatto una mera raccolta di opere, a mio parere male organizzata. Aggiungo anche che viene impedito di entrare con una anche piccolissima borsetta, quindi non potendo avere gli occhiali da vicino non ho potuto neppure leggere le minuscole indicazioni sui quadri e sulla loro provenienza. Sono entrata con la borsetta in mostre molto più note e grandi di questa. Avevo visto, sempre ad Arco, un'altra mostra su Segantini in passato ed era organizzata molto meglio. Questa volta con tutto il rispetto credo che non si possa neppure parlare di organizzazione. Anche la saletta in cui viene proiettato il filmato, è sovrastata dal rumore continuo delle persone all'ingresso, considerato che non vi è una porta e che il numeroso personale presente (perfino eccessivo per una mostra così piccola) non provvede ad invitare i visitatori a fare silenzio, come dovrebbe essere in un luogo di questo genere. In poche parole è vero che il biglietto costa poco, ma la mostra vale anche poco. Le stesse opere, organizzate in maniera diversa, con un filo conduttore e delle spiegazioni accurate, e non ultimo una migliore illuminazione delle opere, avrebbe reso la mostra completamente diversa. Una grande...
Read moreDurante la mia visita alla Galleria Civica G. Segantini a gennaio 2024, sono rimasto profondamente colpito dalla collezione dedicata all'arte di Giovanni Segantini, uno dei maestri del divisionismo italiano. La galleria, situata in un edificio storico che ben si adatta al contesto artistico, offre un'immersione completa nell'universo creativo di Segantini, permettendo di apprezzare la sua evoluzione artistica e la profondità dei suoi lavori.L'allestimento della galleria è curato con grande attenzione ai dettagli, con illuminazione studiata appositamente per esaltare i colori vivaci e le tecniche pittoriche distintive di Segantini. Ogni opera è accompagnata da didascalie informative che offrono spunti di riflessione e contestualizzano l'arte in relazione alla vita dell'artista e alle correnti artistiche del suo tempo.Una delle sezioni che mi ha particolarmente affascinato è stata quella dedicata ai paesaggi alpini, dove Segantini ha saputo catturare l'essenza luminosa e la tranquillità delle montagne con una maestria che traspare vividamente in ogni pennellata. Stare di fronte a questi quadri è stato come sentirsi trasportati in quelle stesse scene serene e isolate, un'esperienza quasi meditativa.La galleria offre anche una serie di eventi temporanei e mostre speciali che arricchiscono ulteriormente l'esperienza del visitatore. Durante la mia visita, c'era una mostra temporanea che esplorava l'influenza di Segantini su artisti contemporanei, dimostrando come il suo lavoro continui a ispirare nuove generazioni.Visitare la Galleria Civica G. Segantini è stata un'esperienza illuminante che ha approfondito la mia comprensione dell'arte divisionista e del suo impatto sulla storia dell'arte italiana. Ogni momento trascorso in questo spazio è stato un tributo alla capacità di Segantini di trasmettere emozioni profonde attraverso la...
Read moreIn Centro ad Arco, è installata una piccola sala cinematografica che racconta la vita del Segantini prima di entrare nel vivo della Galleria d'arte. Curatori presenti in ogni sala, dato il valore importante delle opere presenti (le opere divisioniste di Giovanni Segantini hanno quotazioni tra i 40.000 e i 400.000 euro e oltre per i grandi capolavori, il Comune di Arco ha acquistato il “Sole d’autunno”, noto anche come “Vacca bianca all’abbeveratoio”, un grande olio su tela (alto 90 e largo 192 centimetri) che il pittore arcense ha realizzato nel 1887 e ha esposto per la prima volta proprio quell’anno alla quinta esposizione nazionale di belle arti di Venezia. Il valore è stimato al minimo di 3,5 milioni in Italia, ma se posto sul mercato internazionale si pensa potrebbe arrivare a 6,5 milioni. Si tratta si un’opera iconica della produzione segantiniana, che propone il tipico tema del mondo contadino, della relazione uomo-animale e della vita semplice a contatto con la natura. Sono tre le opere che ho apprezzato più delle altre, una di esse è proprio il...
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