Nepi ha origini etrusche, nel suo territorio ha varie necropoli come al solito abbandonate e non più visibili. Quando ci sono necropoli immancabilmente ci sono le tagliate, i cavoni sono loro,situate a poco meno di 2 km dal paese potete andarci a piedi o prendere la macchina fino a un certo punto.dalla porta del paese prendete la strada direzione settebagni ,sulla sinistra troverete una strada, la dovete prendere questa si biforca, quella di sinistra è privata e finisce in una casa, però prima di arrivare in fondo c'è un masso con tre grotte scolpite e un sentiero arduo che vi fa scendere fino al fosso. Era un sentiero utilizzato perché nella roccia c'è Il percorso scavato, però Non vi consiglio di andare fino in fondo. Se prendete la strada di destra vi porterà ai cavoni ,come al solito, si parte da una strada di tre metri, per arrivare su un sentiero di 30 cm. Durante il cammino troverete la fontana del vescovo, non perdeteci tempo proseguite fino a che non troverete il ponte con il fosso. Una volta attraversato prendete il sentiero di destra e vi troverete dentro il primo cavone,a metà percorso si immette un'altro formando una y. Vi conviene farlo tutto in una direzione e a scendere fare tutte le varie diramazioni. Se avete tempo seguendo i sentieri arriverete a Castel San Elia alla cascata del picchio. Dalle foto che vedete è prima parte dell'estate, non fate l'errore che ho fatto io, andateci in inverno, per due buoni motivi. Primo c'è un umidità che vi stronca modello viet nam ,secondo una vipera gentilmente mi ha avvisato tre volte soffiando prima che la vedessi e l'avevo altezza testa a meno di 60 centimetri, visto che le pareti della tagliata sono...
Read moreI cavoni sono meravigliose opere realizzate dal popolo dei falisci, che noi oggi possiamo percorrere e ammirare, grazie ai sentieri escursionistici ben tracciati nelle forre di Nepi. Le torreggianti pareti si snodano in diversi passaggi, quasi fossero labirinti naturali, con gli alberi sospesi che sembrano sul punto di gettarsi nel vuoto. Per viverli dal primo all’ultimo tratto, bisogna imboccarne uno fino al suo culmine, tornare indietro e visitare gli altri, perché non formano sentieri che si ricongiungono. Nel punto più a sud, si raggiunge la camera a cielo aperto, una suggestiva grotta circolare dal tetto cavo. Per visitarne l’interno è più piacevole arrampicarsi lungo la parete, aiutati dai gradini e le solide radici che le circondano. Per i meno esperti è possibile aggirare il cavone e accedere alla camera dall’alto, costeggiando un terreno arato, evitando così di fare l’arrampicata. A poca distanza c’è un’azienda agricola e, durante il percorso, è possibile udire belati, certe volte simili a grida, che rendono ancor più intensa l’esperienza nei cavoni. Se si fa attenzione, in alcune edicolette scavate nelle pareti, si possono vedere delle raffigurazioni sacre. Non di opera falisca ma romana, aggiunte successivamente alla realizzazione dei cavoni. Vi consiglio di sondare ogni metro di questo immenso complesso, perché regala visioni di natura e ingegneria antica che non...
Read moreParcheggiata l'auto in prossimità di Nepi, al lato della strada provinciale 38, s'imbocca via del Cardinale e si prosegue per la strada sterrata. Si attraversa un ponticello e si continua a destra per il cavone principale. Poco più in là alzando gli occhi si vede una grotta. A un certo punto il percorso s'interrompe quindi si torna indietro. Volendo si possono imboccare anche i cavoni secondari. Da uno di questi si arriva ad una cascata artificiale con una diga. Il sentiero è fattibile per tutti. Consiglio scarponcini da trekking perchè la zona è molto umida e si potrebbe scivolare. La percorrenza per i cavoni è breve ma suggestiva. Per chi è escursionista esperto consiglio anche di vedere la Cascata...
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