Ristrutturato su disegno dell’architetto Mario Cucinella il palazzo ospita numerose mostre temporanee e permanenti. E’ caratterizzato da una grande terrazza panoramica che si affaccia sulla vallata e troviamo al suo interno anche una emeroteca e una caffetteria. Alcuni documenti datano alla metà del 1400 la nascita della fattoria e del Palazzo di Via Carraia la cui proprietà ed utilizzo venne concessa insieme ad altri possedimenti dalla famiglia Salviati a Giovanni Falcucci, procuratore della nobile famiglia. A partire dalla metà del 1500 la Fattoria fu proprietà di Piero di Alamanno Salviati, zio di Cosimo I de’ Medici. I Salviati erano una famiglia di banchieri e commercianti specializzati nel settore della seta e della lana i cui interessi si estendevano fuori regione per arrivare fino a Costantinopoli, Londra e Bruges. Alla morte di Piero d’Alamanno il palazzo divenne proprietà di un’altra importante famiglia, gli Alimeni, probabilmente per una donazione che Cosimo I de’ Medici volle fare a ringraziamento della fedeltà della famiglia verso il proprio casato La famiglia Almeni proveniva da Perugia, luogo che gli permise di coltivare relazioni politiche e commerciali con Roma e Firenze e dunque con i Medici. Sforza Almeni, fu cameriere segreto di Cosimo I de’ Medici il quale gli donò nel 1565 la fattoria di Peccioli comprensiva di tutti i poderi. Alla morte di Sforza i beni rimasero al fratello Evangelista, dell’Ordine dei cavalieri di Santo Stefano, la cui presenza è testimoniata dall’iscrizione “Ercules Almenius” che circonda lo stemma della famiglia degli Almeni. Ultime eredi della famiglia furono Isabella Nerli e Eleonora Bonaccorsi che donarono tutta la proprietà a Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana e quindi al Regio Fisco che la cedette a sua volta alla famiglia dei Berte. Nel 1775 Giovan Filippo Berte, lasciò in eredità il Palazzo al loro nipote Edoardo Dufour a patto che unificasse sotto un unico casato i Berte con i Dufour. Edoardo lo scelse come residenza e troviamo conferma di tutto ciò all’interno dell’arco del portone principale sul quale un rostro in ferro battuto riporta le iniziali della famiglia “D B”. Nel 1919 il palazzo e la fattoria furono venduti alla società Fondi Rustici di Roma che divenne tra le società costitutive del patrimonio della Fondazione Gerolamo Gaslini. In epoca recente, nel 2004, parte della tenuta è stata acquistata dal Comune di Peccioli e dalla Belvedere S.p.A., che hanno costituito la Fondi Rustici S.r.l. e che nel 2019 hanno iniziato una importante opera di ristrutturazione e riqualificazione su progetto dello studio MCA di...
Read moreUn edificio assurdo in un paese che di banale non ha niente Immaginate di varcare la soglia di un anonimo palazzo in una viuzza del paese e trovarvi in una struttura a più piani, ascensori (a Peccioli gli ascensori sono ovunque😃) pavimenti in parquet, bagni pubblici gratuiti e puliti, un piano adibito a mostra sulla Divina commedia, un altro ha installazioni a tema pandemia e resilienza, un piano ha un bar , con vista mozzafiato sulla collina e tanto per una gradinata con cuscini sulle sedute... Che dire Peccioli è un paesino, rustico, rurale e piccolo con il cuore...
Read moreSorprendente trovare un così bel restauro di un luogo storico in un piccolo paese toscano. Oltre alla terrazza panoramica che si proietta nel vuoto verso le meravigliose colline della vald'era facendoci sentire in un unico abbraccio con il paesaggio e la bellissima natura circostante, il restauro dei luoghi e delle stanze con le materie: legno, pietra e vetro si fondano in un unico sensazionale calore di accogllenza e luce. Interessante la mostra nel palazzo e all'esterno con un recupero delle viuzze chiamati chiasso in un...
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