La Galleria fu fondata dal collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi, rientrato a Piacenza nel 1897, dopo aver sostenuto studi di giurisprudenza, decise di arredare il palazzo di famiglia. Lo scultore Oreste Labò, il contabile Carlo Pennaroli e il mercante milanese Giovanni Torelli, lo aiutano a trovare opere adeguate. Colleziona circa 100 opere fino al 1915 e continua anche dopo la fine della prima guerra mondiale. La collezione comprende solo opere dal Romanticismo e dei periodi successivi. Nel 1913 cerca uno stabile per sistemare la sua collezione da donare alla comunità. Il Comune di Piacenza gli dona un terreno su cui egli fa costruire a proprie spese l'edificio, completato nel 1931 e alla cui inaugurazione parteciparono i Savoia. La scelta del terreno adatto spettò all'architetto Giulio Ulisse Arata che fu anche il progettista dell'edificio, secondo i desideri di Ricci Oddi che lo voleva simile ad un edificio rinascimentale, raccordato ai residui del vecchio monastero di San Siro. Il Museo conta oggi più di quattrocento opere ordinate secondo criteri regionali, cui si aggiungono sale monografiche. Inoltre possiede una opera di Gustav Klimt, "Ritratto di Signora" è un dipinto a olio su tela, realizzato tra il 1916 e il 1917. Il capolavoro fa parte di un gruppo di ritratti femminili fatti da Klimt negli ultimi anni della sua attività, tra il 1916 e il 1918, alcuni dei quali rimasti incompiuti. Il quadro porta con sé un'altra storia: è stato dipinto sopra un altro ritratto di donna con un cappello, esposto a Dresda nel 1912, poi dato per disperso. In realtà il maestro austriaco lo aveva ritoccato trasformandolo nel quadro sparito a Piacenza nel 1997. Il dipinto era stato rubato alla Galleria d'arte moderna Ricci Oddi di Piacenza ed era tra i più ricercati al mondo. Il 10 dicembre 2019, durante i lavori di ripulitura di un'edera che copriva una parete esterna della stessa Galleria, era stata scoperta un'intercapedine chiusa da uno sportello, all'interno della quale c'era un sacco con dentro il quadro. . . . The Gallery was founded by the collector from Piacenza Giuseppe Ricci Oddi, who returned to Piacenza in 1897, after having supported law studies, he decided to furnish the family palace. The sculptor Oreste Labò, the accountant Carlo Pennaroli and the Milanese merchant Giovanni Torelli, help him find suitable works. Collect around 100 works until 1915 and continue even after the end of the First World War. The collection includes only works from Romanticism and subsequent periods. In 1913 he looked for a building to organize his collection to be donated to the community. The Municipality of Piacenza gives him land on which he builds the building, completed in 1931 at his own expense and in whose inauguration the Savoys participated. The choice of the suitable land belonged to the architect Giulio Ulisse Arata who was also the designer of the building, according to the wishes of Ricci Oddi who wanted it similar to a Renaissance building, connected to the remains of the old monastery of San Siro. The museum now has more than four hundred works ordered according to regional criteria, to which monographic rooms are added. It also has a work by Gustav Klimt, "Portrait of a Lady" is an oil painting on canvas, made between 1916 and 1917. The masterpiece is part of a group of female portraits made by Klimt in the last years of his activity, between 1916 and 1918, some of which remained unfinished. The painting brings with it another story: it was painted over another portrait of a woman with a hat, exhibited in Dresden in 1912, then reported missing. In reality the Austrian master had retouched it by transforming it into the painting that disappeared in Piacenza in 1997. The painting had been stolen from the Ricci Oddi modern art gallery in Piacenza and was among the most sought after in the world. On December 10, 2019, during the cleaning of an ivy that covered an external wall of the same gallery, a cavity had been discovered closed by a door, inside which there was a sack with the...
Read more⭐⭐⭐⭐⭐ Un luogo dove l’arte respira insieme all’architettura Dopo la visita emozionante al museo XNL, ho proseguito la mia esplorazione artistica alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. È stata una scoperta sorprendente: il museo offre un’esperienza immersiva che va oltre la semplice contemplazione dell’arte. L’edificio, elegante e ben tenuto, si sviluppa in una serie di sale ampie, architettonicamente armoniose e illuminate da una luce zenitale avvolgente, che discende dall’alto come un velo di seta a esaltare ogni pennellata. Il pavimento in parquet chiaro, ad ogni passo, emette uno scricchiolio delicato che sembra dialogare con le opere esposte, fondendo il fascino della storia con la matericità del legno vivo. È una sinfonia sottile tra passato e presente, tra silenzio e visione. Le opere esposte sono di altissimo valore artistico, con una collezione che include grandi nomi dell’arte italiana tra Ottocento e primo Novecento. Ogni sala è un racconto a sé: dai paesaggi intrisi di luce ai ritratti malinconici, dalle nature statiche alle tensioni del primo Futurismo. Da non perdere il celebre Ritratto di Signora di Klimt, ma ogni angolo regala una sorpresa. Il personale, come al museo XNL, si distingue per cortesia e disponibilità, contribuendo a rendere la visita fluida e appagante. Il percorso si può completare in circa un’ora e mezza con calma, ma l’atmosfera invoglia a fermarsi, osservare, sentire. Un’esperienza che consiglio con entusiasmo: Piacenza, a due passi da Milano, custodisce meraviglie che meritano di...
Read moreLa Galleria si trova nel centro di Piacenza, al limite della ztl. Non c'è praticamente parcheggio perché ci sono alcuni parcheggi a pagamento in zona che erano occupati, e penso lo saranno sempre. Io ho lasciato la macchina in quello a pagamento dove c'è Eataly, proprio lì vicino. Nella Galleria sono presenti opere di pittori dalla seconda metà del 1800 in poi, raggruppati per provenienza, per lo più nomi italiani forse di secondo piano, a parte qualche opera, ma, pur non essendo un esperto d'arte, ritengo un buon numero di opere notevoli e interessanti. Per diverse c'è anche la possibilità di inquadrare un codice qr per essere portati ad un video esplicativo su Youtube. Non c'è audio guida. L'esposizione è ampia: diciamo che dedicando un po' di attenzione a ogni opera probabilmente ci vorrà un paio d'ore per vedere tutto. Peccato che gli orari siano limitanti: la prima metà della settimana la Galleria è aperta dalle 9:30 alle 13, e da venerdì anche al pomeriggio dalle 15 alle 18. Il biglietto costa 9 euro: contando che si spende praticamente la stessa cifra (10€) per visitare i Musei Civici di Palazzo Farnese, ben più ampi e vari, direi che 2 o 3 euro in meno ci starebbero bene. Per la valutazione diciamo che siamo su "più di 4 stelle" ma è un po' difficile essere più precisi se si pensa che esistono pinacoteche ben più pregiate a costo più vantaggioso (o gratuite, vero National Gallery...? 😅). Consigliata ma organizzandosi per orari...
Read more