Che l'hanno detto che è l'undicesimo? Bene, io vi ricorderò che pur essendo l'ultimo è - non per sua colpa - anche il più brutto. Oddio...brutto è una parola grossa, diciamo il meno attraente...inglobato nel tessuto urbano ma purtroppo talmente tanto rimaneggiato da aver perso qualsiasi traccia della sua connotazione e della sua originaria forma. E' vero che iniziava interrato così come è vero che a differenza degli altri cui si aggiunse per alimentare le terme dell'imperatore Alessandro Severo (cui deve il nome) in Campo Marzio, i suoi archi erano piuttosto semplici però oggi - dopo essere stato lui a dare il suo nome ai vari toponimi, che sostituiscono quel quartiere alessandrino di origine medievale distrutto per realizzare gli attuali Fori imperiali - vediamo molti rimaneggiamenti, a cominciare da quelli fatti molto presto che lo foderarono di laterizio all'epoca di Diocleziano, tra il III e il IV secolo, poi altri lavori si ebbero tra il V e il VI secolo e ancora verso la fine dell'VIII, ad opera di papa Adriano I che fece utilizzare una particolare tecnica con materiale di riutilizzo per consolidare ulteriormente le strutture. Il tempo, l'incuria e soprattutto i romani - che l'hanno utilizzato variamente per farci i loro comodi - hanno restituito quello che abbiamo oggi e che passa in mezzo a una borgata sempre più popolosa e sempre meno consapevole del valore di quegli archi che la attraversano. Peccato. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su...
Read moreVorrei andare oltre l’ovvietà dell’esaltazione della meraviglia e delle vestigia romane che in questo caso peraltro hanno subito una serie di rifacimenti fino oltre il XV secolo, dato che è stato utilizzato come acquedotto di servizio fino a tutto il rinascimento. È curioso il fatto che la ACEA abbia attinto alle fonti di questo acquedotto che sono localizzate all’altezza del pantano borghese fino al 1970 circa. Sul piano dello sfruttamento turistico c’è da dire che l’azione dell’acquedotto alessandrino prospiciente via dell’acqua bullicante è ben tenuto e circondato da giardini. Poi purtroppo mano mano che ci si addentra aldilà di Viale Palmiro Togliatti l’ambientazione è più angusta, stretto come è tra molte case. occorre dire però che complessivamente merita la visita anche per apprezzare la realizzazione in...
Read moreOpera monumentale, ancora dopo oltre duemila anni resta lì imponente a dominare i due quartieri che unisce, mantenendo la sua maestosità sopra una delle arterie più trafficate di Roma. Esteticamente fantastico, bellissimo il gioco di luci che si crea la sera grazie alle lampade a luce calda che lo illuminano unite alla luminosità del crepuscolo: sembra di tornare indietro nel tempo facendo un tuffo in quella civiltà perduta di cui noi romani andiamo sempre fieri. Purtroppo però non è tutto oro quello che luccica, perché se comunque questo acquedotto non risente del degrado del tempo, ecco che ci si mette il comune, lasciandolo abbandonato a se stesso e rendendolo la patria del degrado urbano, oltre che di ratti e donne di facili costumi... dopotutto secondo sindaci e assessori anche questi ultimi facevano parte...
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