Robe da matti!! Siamo venuti all'Idroscalo io e Moreno, mio amico dell'infanzia, per 'farci un giro' in questo avveniristico Europark. E, inevitabilmente, è partita anche la giostra dei nostri ricordi... quando alla vigilia di San Gennaro, patrono della nostra comunità lodigiana, noi due volavamo in bicicletta fuori da Livraga, ad attendere l’arrivo dei baracconi. Immensa e irrefrenabile era la nostra gioia che scaricavamo sui pedali nella strada alberata, quando vedevamo le carovane delle giostre, i rimorchi colmi di ruote e pannelli colorati, incolonnarsi verso la nostra borgata per la festa patronale della prima domenica di settembre. Anni fa, quelli Sessanta, si attendeva la sagra per godere una volta all’anno delle giostre. Dopo soli due giorni svuotavamo tutto il nostro salvadanaio e per racimolare qualche gettone, noi adolescenti, ci rendevamo disponibili a svolgere qualche lavoretto nel cantiere del luna park. I più grandi aiutavano gli uomini ad assemblare o verniciare pezzi di montaggio, i più piccoli invece venivano adottati dalle signore delle roulotte per il classico servizio di bottega; per quei “trenta danari” noi voltavamo le spalle ai genitori, negando loro qualsiasi aiuto richiesto, in quanto troppo impegnati al parco divertimenti. La mazzetta dei biglietti omaggio, guadagnata sulla piazza, veniva da noi custodita come una reliquia nell'album delle figurine. Nel largo piazzale delle scuole, sin dal primo mattino, io e l'inseparabile Moreno osservavamo le fasi di assemblaggio delle giostre. Insiemi ad altri “compagneros”, seduti sulle pedane dei tirassegni o bivaccati in groppa alle nostre bici, assistevamo alle fasi di manovra degli autocarri, seguendo minuziosamente lo scarico delle macchinine gommate e i go-cart sull'autopista. Al calar del crepuscolo, solo dopo l’ultima passata di segatura sulla pista lucente, me ne tornavo a casa, consapevole della sonora ramanzina che mi stava aspettando. Era la fine degli Anni Quaranta quando il cavalier Pietro Contardi, approdato a Livraga, piantava la sua prima giostra dei cavallini in legno nella piazza di San Bassiano, a ridosso del Roggione. Era il periodo antecedente la Seconda Guerra Mondiale e permettersi un giro in giostra era "roba da ricchi"; con il passar degli anni, furono il figlio Eleuterio con la moglie Wanda a gestire la loro prima autopista che montavano nel piazzale davanti al Comune. Nel tempo, il loro autoscontro si è trasformato in esclusiva discoteca viaggiante, icona ormai celebre in tutta la Pianura Padana. La nostra comunità accorreva sempre numerosa alle serate della Sagra, ancora oggi occasione per ricordare e rivivere antiche tradizioni. A poca distanza dall'autoscontro era posizionata la giostra apparecchi di Olimpo Degli Innocenti; intitolandola “Guerre Stellari” si è ribadito il concetto dell’impiego dell’elettronica che a partire dagli Anni Settanta si è progressivamente caratterizzata come integrale evoluzione in ogni settore produttivo industriale. Dalle rampe di quella giostra aeroplani, si innalzavano numerosi dischi volanti che, magicamente, roteavano luminosi tra le piante circostanti, accendendo la piazza di colorati e intermittenti alberi di Natale. A quel confronto però la nostra gioia persisteva al pensiero che, essendo ancora all’inizio di settembre, l’arrivo di un fosco inverno era ancor distante. L’ultima sera del Luna Park ogni nostro risparmio andava nella lotteria dell’autopista; era stata una geniale trovata della famiglia Contardi che, per congedarsi dalla gente di Livraga, aveva attivato una ruota della fortuna, estraendo al termine di ogni giro un numero che, abbinato al codice delle vetture in pista, omaggiava con una bambola o un pallone il conducente della macchinina. Al termine dei fuochi artificiali, la Sagra spegneva gli ultimi bagliori, mentre il nostro Luna Park, la notte stessa, si smobilitava per fare scalo ad un altro...
Read moreLo conosco da sempre come il luna park fisso di Milano e sempre non considerato a favore dei luna park mobili di parco Sempione o vicini ai vari laghi fuori provincia ed invece è stata una piacevole scoperta. Abbiamo passato un bel pomeriggio a salire e scendere da una giostra all'altra grazie al braccialetto. È stato inoltre possibile uscire a cena in uno dei ristoranti vicini e rientrare per la sera senza timbri/carta bollata o altro! È un luna park non un parco a tema per cui sì, è pieno di banchetti con giochi ruba soldi, ma d'altronde ora ne sono pieni anche i grandi parchi con i loro enormi capitali alle spalle. Il personale di assitenza alle attrazioni è molto più numeroso e attento rispetto ad un parco a tema (bambini di 1 cm più bassi non passano in nessun caso!) e dal mio punto di vista è molto positivo. Ringrazio per due cose: la tettoia e la regola dei cinque minuti prima di risalire sulla stessa giostra; senza non sarei sopravvissuta in un sabato di agosto con mio figlio! Non ho mangiato nel parco, ma lo farò alla prossima occasione perché ho visto magiare panini davvero invitanti! Capisco la necessità di non comprendere alcune attrazioni nel braccialetto (chi avrebbe portato via mia figlio dal gonfiabile senza la scedenza del tempo e potergli dire "sì, lo paghiamo ma una sola volta"?). E comuqnue è chiaro che non stanno provando a spillarti soldi: una bottiglietta d'acqua costa come in qualsiasi bar di Milano ed è funzionante la fontanella sul fondo del parco, vicino alla giostra che sembra un polpo. Una considerazione: spiace vedere la fatica che fanno a far rispettare le regole, specialmente verso chi cerca di sfruttare il braccialetto il giorno successivo o chi lo compra solo per i bambini per poi polemizzare quando gli si chiede di pagare il biglietto per accompagnarli; il regolamento è chiaro e scritto ovunque, si tratta di gente che lavora (e lo fa bene!) ed il...
Read moreUna parola : PESSIMO. Ci siamo recati qui oggi per assistere allo spettacolo per bambini “Lucilla”, con il mio compagno e mia figlia di 2anni. Appena arriviamo notiamo una coda interminabile nelle 3 casse presenti, pensando di aver acquistato prima e online il biglietto potessimo evitare la fila, ed è proprio qui che iniziano i problemi, la cassa dedicata agli acquisti online era chiusa abbiamo dovuto fare 10 minuti di coda per ritirare il braccialetto che serve per poter accedere alle attrazioni. Arriviamo alla cassa e la commessa comincia a chiederci la mail di acquisto dei biglietti, che le avevo mostrato in foto con tanto di qrcode, perché non le funzionava il lettore, dopo vari battibecchi decide di darci i braccialetti, che ha dovuto PER FORZA metterci al polso con le sue stesse mani pretendendo di allungare mia figlia sopra la barriera che supera le casse, come un pupazzo per arrivare a metterle questo benedetto braccialetto. (se la cassiera si fosse appena messa le mani nel naso e le passasse sul braccio e sulla mano di mia figlia mi farebbe un bel po’ schifo) Notiamo che nonostante avessimo pagato il biglietto c’erano anche persone senza braccialetto in quanto vi si può accedere gratuitamente, quindi io che ho pagato non vedo nulla e magari uno che non ha pagato, ma è arrivato prima di me, si è goduto tutto lo spettacolo. Andiamo sulle giostrine per bambini e ci dicono che può salire solo uno dei due genitori, come se avessi acquistato una singola corsa, e soprattuto che dovevo stare in piedi e non potevo sedermi durante la corsa. Decidiamo di cambiare attrazione e ci rechiamo sulle molle con L’imbracatura e scorporiamo che con il braccialetto il costo fosse di 4€!
Io non ci tornerò...
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