Quattro stelle di incoraggiamento, sperando possano correggere presto il tiro, perché di un locale così in centro a Brugherio se ne sentiva il bisogno.
In sintesi tutto bene, tranne un piccolo grande errore: il guanciale. Non va tagliato sottile, ma spesso, circa 1cm. Deve restare morbido, non diventare sottile e croccante come bacon.
So che è un unico punto, ma è importante, specie per una cucina che ha pochi ingredienti e che è un culto. I margini di libertà sono simili a quelli che lasciano le religioni ultraortodosse.
In seconda battuta, ma già meno grave, la Gricia. La preferisco meno carica di pecorino, non proprio una cacio e pepe col guanciale.
La crema di pecorino comunque era fatta bene, non sembrava "facilitata" da panna, olio o altro ma solo formaggio e acqua di cottura. Genuina, tanto che tendeva a raggrumarsi di nuovo quando il piatto si freddava. Ci sta, sono sicuro che con uno spaghetto / tonnarello cacio e pepe (che non ho provato) si gestiva meglio: la Gricia era invece (giustamente) con pasta corta.
Finiti i lati negativi, andiamo alle lodi: bene il carciofo alla Giudia, ottima la crema d'uovo nella carbonara e bene anche il fritto, sia sul supplì che con l'abbacchio. Come dolce ho provato un tiramisù che era perfetto: cremoso, denso, non eccessivamente dolce.
Servizio ottimo, rapido e attento (hanno portato indietro un piatto arrivato diverso dall'ordinazione prima ancora che glielo facessimo notare noi).
Fatevi un favore: comprate il guanciale a tranci e tagliatelo bello spesso, ignorante. A quel punto le cinque stelle sono sicure.