Una esperienza così stravagante e surreale non l'avevo mai vissuta. Era come se il destino avesse tessuto una tela fitta di eventi bizzarri, in una trama tragicomica degna di un romanzo.

Era il 14 agosto 2019, un caldo pomeriggio estivo in cui il sole sembrava bruciare ogni cosa sulla sua strada. Io e la mia compagna eravamo determinati a trovare il paradiso delle gelaterie, ma non sapevamo che ci aspettava un'esperienza tanto unica quanto avventurosa.

Entrammo nella Pasticceria Napoletana con l'entusiasmo di chi è alla ricerca di qualcosa di speciale. Seduti a un tavolino, scrutammo il menu con occhi pieni di speranza.

"Scusi, fa il tè della casa?" chiesi al cameriere, desideroso di provare qualcosa di fresco per placare la sete insaziabile che il caldo mi aveva provocato.

"Certo, signore," rispose con un sorriso cortese, "ma preferisce che lo prepariamo noi? Eviterei la versione in lattina, è troppo zuccherata."

"Perfetto, allora lascio fare a voi," dissi con un cenno di assenso.

Non appena ebbero preso la nostra ordinazione, decisi di alzare ulteriormente la posta in gioco. "E per caso avete anche delle granite?"

"Certamente, signore," confermò il cameriere con fiducia.

Ma dopo un'attesa che sembrò un'eternità, ricevemmo la notizia sconcertante che la granita non era disponibile. Un piccolo contrattempo, pensai, ma la vera sorpresa doveva ancora arrivare.

"Allora, portami solo il tè," dissi, cercando di mantenere la calma nonostante la crescente frustrazione.

Dopo un'attesa che sembrava infinita, finalmente arrivò il cameriere con il vassoio in mano. Ma anziché una bevanda rinfrescante, ci porse una teiera fumante, sotto il sole implacabile di quel pomeriggio infernale.

Lo guardai, cercando di nascondere la mia incredulità di fronte a una situazione tanto assurda. "Scusa, ma sul serio pensi che servire del tè bollente in una giornata come questa sia una buona idea? A 40 gradi... davvero?"

Il cameriere sembrò svegliarsi da un torpore momentaneo. "Ah, capisco," rispose, quasi come se si fosse appena reso conto dell'ovvio.

Ma la bizzarria non finì qui. "E che ne dici di una granita al tè caldo?" chiesi, cercando di trattenere una risata nervosa.

"Ha assolutamente ragione, mi scuso per l'inconveniente," ammise finalmente.

Dopo un'ulteriore attesa interminabile, finalmente arrivò il tè... servito in un barattolo di Estathé.

Non potevo fare a meno di rimanere sbalordito di fronte a una tale serie di eventi assurdi. Tra risate e lacrime, io e la mia compagna eravamo immersi in un'avventura tanto straordinaria quanto incredibile. E chissà, forse era proprio questo il tipo di esperienza che renderà indimenticabile quella calda giornata estiva.