Da Ruggero — Restaurant in Isola del Giglio

Locale storico di Giglio Porto gestito alla grande fino a qualche anno fa…ora, servizio a parte, la padronanza, pensa più a riempirsi le tasche, invece di comporre piatti per soddisfare il cliente. Dopo essere stato una prima volta qualche giorno fa… ho voluto perseverare, sicuro che la prima esperienza era stata semplicemente una serata storta dello staff in cucina… invece no! La prima sera, ho ordinato come antipasto tonnina con cipolle e pomodorini pachino (che era abbastanza buona) poi, su consiglio del gestore(??), ho ordinato degli spaghetti all’aragosta (pescato del giorno). Mi è arrivato un piatto di pici conditi con dei pomodorini e una mezza codina di aragosta, per intenderci della misura massima di un gamberone. Scandaloso… visto che la “star” doveva essere proprio l’aragosta…invece il contorno ha prevalso sul resto, insomma… era praticamente un piatto di pici al pomodoro!! Come dolce ho ordinato un mascarpone (tipo tramisú), che è stato il piatto più sfizioso che ho mangiato quella sera. Ho pagato 85 Euro compresa una bottiglia di ansonaco “Senti oh” e una bottiglia d’acqua frizzante.

Malgrado l’esperienza negativa degli scorsi giorni, ho deciso di dare una seconda possibilità a questo locale, che frequento da un trentennio… Questa sera per cena, ho scelto come primo, pici all’astice e come secondo, il tentacolo di polpo grigliato con purea di patate. Per il polpo ho chiesto se effettivamente era solo un tentacolo, la cameriera mi ha rassicurato dicendomi che ce n’erano almeno tre pezzi. Di fatto… il primo (con l’astice) sembrava il clone della prima sera, in questo caso invece dell’aragosta c’era una minuscola mezza coda di asice … preciso che nel sugo di questi due piatti mancava anche la polpa dei rispettivi crostacei!!!

Deluso di essere stato nuovamente gabbato ho espresso la mia scontentezza…rimostranza rimasta fine a se stessa… Dopo una breve attesa ecco il polpo… con mio stupore c’erano solo 2 tentacoli accompagnati da un’abbondante porzione di purea di patate. Preciso che il polpo era buono e tenero, peccato che era veramente centellinato… Ma dico io, perché avere le braccine corte con il cliente? Speculando con la quantità di materia prima che da il nome al piatto? Fossi in lei non farei diventare questa trattoria una trappola per i turisti…anche perché nel 2024 nessuno si fa più fregare così, le recensioni le leggono tutti, vengono una volta e poi non ci tornano più!!!

Tornando alla cena ho speso 66 euro compresi mezzo litro di ansonaco sfuso, una bottiglia di acqua frizzante, caffè ed un grappino.

Preciso pure che entrambe le volte mi è stato servito del pane appassito.

Complessivamente la qualità dei piatti non mi ha soddisfatto appieno. La differenza l’ha fatta il conto, troppo esoso, sia per quanto mangiato, sia paragonato agli altri...

Il Giglio e' uno stato mentale, non e' un semplice luogo di villeggiatura. Partendo da questo assioma, benvenuti da Ruggero, nuova gestione. Chi scrive e' un ristoratore ed un vecchio frequentatore dell'Isola del Giglio, che dopo 35 anni e' di nuovo approdato su questo "incantevole scoglio". Da Ruggero al Porto e' stato da sempre il ristorante buono del Giglio. Cimentarsi con questa eredità e tener testa a questa reputazione era un'impresa che non tutti avrebbero intrapreso. Invece Giulio, vecchio gigliese come me, ha rilevato questo ristorante  storico, apparentemente senza batter ciglio e colpo ferire. L'indirizzo e' assolutamente prestigioso: veranda direttamente sul porto. Mi accomodo e mi servono il mio vino bianco. Segue il carpaccio di cernia, tonno e gamberi su sfoglia di pera, dadolata di pesche e granelli di sale. Piatto assolutamente innovativo nella cucina di Ruggero. Poi il banco di prova: risotto al nero di seppia, vero cavallo di battaglia dello "storico" Ruggero. Eccezionale. Così come Ruggero ci ha sempre abituati. Ineccepibile. Dulcis infundo: crumble di mele e gelato vaniglia e cannella. Top. Parlavo nel mio esordio di "stato mentale" perché accomodarsi Da Ruggero, non significa "mangiare" ma imbarcarsi in un viaggio gastronomico assolutamente unico. In una società che corre, dove anche il rito del cibo e' diventato "fast", da Ruggero non si corre: si assapora. Se avete "furia" andate altrove: se volte mangiare bene venite da Ruggero. Il servizio non e' lento ma prende il tempo necessario per soddisfare il palato del cliente. Per quanto la cucina possa preparare per tempo la linea, occorrono tempi necessari per creare una perfetta esperienza gastronomica che soddisfi palato e stomaco. Il viaggiatore, che intraprende il suo viaggio verso l'Isola del Giglio, arriva a Porto Santo Stefano, si imbarca sul postale e dopo un'ora arriva a Giglio Porto. Arrivare fin qui costa impegno, tempo e pazienza. Farsi cullare da Giulio, il nuovo Ruggero, e' un vero piacere e l'esperienza, fatevelo dire da un vecchio "gigliese" e' assolutamente da non...

Inutile, noi recensori diamo davvero strane persone!!! Non capirò mai perché un ristorante che presenta dei piatti così (ingredienti freschi, buon impiattamento, vino di casa di qualità, prezzi nella media… media del Giglio, ovviamente 🙄) deve prendere meno di 5 stelle. Anche la vista mare ti prende… ma qui parlerò della Carbonara Mare: questo piatto risveglia sapori nuovi e sensazioni di estasi culinarie perché preparato con pesce fresco, bottarga, (credo solo un accenno di uova di tonno) e cremoso da leccarsi i baffi… erano anni che non mi alzavo così soddisfatto dal tavolo di un ristorante (a dire il vero io mi sono premiato anche con il dessert di Eva, una crema mascarpone e cioccolata fusa con savoiardi alla base… e la mia compagna con un super sorbetto al limone!!!) Il prezzo poteva essere molto superiore… Quindi, complimenti soprattutto all’organizzazione di cucina (erano in 5 in poco spazio caratteristica questa dello spazio ridotto, per le cucine del Giglio). Da Ruggero ci tornerò...