Non è vero che il cliente ha sempre ragione. Ma se le sue lamentele (diciamo commenti) sono fatte in modo civile, non lo puoi aggredire verbalmente con "ci sei o ci fai" e "hai rotto il .....". Soprattutto in presenza del figlio di 7 anni del cliente.
7 ottobre 2023. Mia moglie entra ordina 4 panini da asporto e paga subito il conto. Aspettavo poco distante dal locale con altro figlio di 10 mesi che dopo mezz'ora di attesa comincia a piangere. Per farlo calmare mi do il cambio con mia moglie che mi dice "mi hanno detto che è quasi pronto". Entro dentro, pronto per ritirare da li a poco il cibo comprato, quando vedo la proprietaria del locale elencare il nostro ordine al proprietario che è ai fornelli e che quindi inizia ad affettare il pane. Sorpreso dico "scusate avevo capito fosse quasi pronto" e questi signori vanno subito in puzza: "abbiamo gente, vedi c'è gente fuori, stiamo lavorando, te sei in vacanza". Io per stemperare dico "va bene, ho letto di Furia ma comunque pensavo fosse quasi pronto". (Per spiegare: all'entrata avevano appeso questo foglio A4 che riportava questa banalissima battuta, ormai iper inflazionata in Toscana, "Furia l'è un bel cavallo", ad invitare il cliente a non avere fretta/furia.)
Non l'avessi mai fatto: nella discussione che seguirà il proprietario che fai i panini mi accuserà di essere stato maleducato e scortese perché ho citato il cartello da loro appeso alla'entrata, allo scopo -secondo lui- di sfottere. Della serie: loro possono scherzare su Furia e sulla furia (la fretta), i clienti no.
In ogni caso, mi sposto verso l'entrata del locale per chiamare al telefono mia moglie e per capire se avesse capito male lei che era pronto e invece non avevano neanche cominciato. In quel momento la proprietaria fa al proprietario, con me a 2 metri in modo che io possa udire: "lascialo perdere, lascialo stare, ma guarda questo". Allora io mi rivolgo a lei con "scusi, sto avendo una conversazione privata con mia moglie, le da fastidio? Non si può?" e lei comincia a inveire "oh ma ci sei o ci fai, se non ti sta bene ti ridiamo i soldi" e altre frasi così.
Il proprietario ai fornelli dice che lui non ha sentito la frase incriminata "ci sei o ci fai" (guarda caso, però era lì a 1 metro), la donna prima ritratta dicendo che è una frase tipica toscana e che, da toscano anche io, la dovrei comprendere, io rispondo che è semplicemente una frase scortese, maleducata. Allora lei mi avverte "occhio che ci sono le telecamere" (il colmo, come se avessi avuto atteggiamenti/parole minacciosi!), lui fono a quel momento piu' calmo, si inalbera dice che ho iniziato io con Furia, e mi urla frasi del tipo "hai rotto il _ _ _ _ _", "te lo dico anche io- ci sei o ci fai?" (menomale non l'aveva sentita!) e via dicendo. Chiedo di riavere i soldi, come mi avevano proposto loro pochi attimi prima ma è troppo tardi, mi dicono, la roba è sul fuoco.
In sintesi: la mia colpa è stata mostrarmi stupito (diciamolo pure, non avro' avuto neanche st'espressione entusiasta) perché pensavo fosse pronto il mio ordine dopo mezz'ora e invece dovevano cominciare. Non ho offeso o mancato di rispetto a nessuno. Lo ribadisco a scanso di equivoci, che ormai non si può più dire nulla che ti dicono subito che non hai rispetto per chi lavora, anche basta su.
Leggo recensioni con lamentele di altri clienti alle quali viene replicato che si trattava di situazioni con locale affollato in pieno Agosto. La mia esperienza è del 7 ottobre, immaginate la folla.
Magari la proprietaria replichera' qui come ha fatto con altri: battutine dove ti invita a stare a casa, ad andare al McDonald di Grosseto, braccino corto, etc. Ci sta: loro sono toscani (per la precisione pare siano fiorentini, così sgombriamo il campo da equivoci sui maremmani locali): le battute le "possan" fare. Solo loro però, come nel caso di Furia.
P.S ho riportato fedelmente i fatti e con onestà confermo che i panini sono buonissimi. Non Di Meno, (congiunzione con significato avversativo e limitativo), bisognerebbe essere meno cafoni coi clienti.