Sono stato in questa tipica osteria emiliana, situata in zona via Amati a Monza, in occasione di una cena prenatalizia con amici. Parto recensendo i punti di forza del locale, che di per sé non sono pochi. Il titolare, così come gli altri camerieri, sono gentili e alla mano, elemento certamente positivo da riscontrare in un locale. La cucina, inoltre, è ottima. Frequento spesso l'Emilia-Romagna, terra dove ho vissuto altresì per sei mesi e posso dire che le pietanze servite da Via Emilia non abbiano nulla da invidiare a quelle mangiare nella regione di Verdi. Ottimo il tagliere di salumi con tigelle e gnocco fritto, così come la cotoletta alla bolognese assaggiata qui per la prima volta. Il locale è carino e riprende lo stile delle trattorie italiane, seppur con alcuni elementi più moderni. Veniamo ora al punto dolente della serata, che non può che farmi considerare insufficiente l'esperienza: il servizio. Seppur, come detto prima, il personale di sala sia alla mano e solare, questo non basta per definire il servizio all'altezza delle aspettative e sufficiente. La maggior parte dei camerieri, giovani e probabilmente non del mestiere, peccano di inesperienza e disorganizzazione, elemento quest'ultimo che non viene coordinato come dovrebbe essere da chi li dirige. Affinché venisse presa la comanda sono passati venti minuti da quando tutti i commensali erano al tavolo, con tutte le tavolate presenti e arrivate dopo di noi che sono state servite prima, con il cameriere che pensava l'avessero già presa quando è venuto a chiederci cosa aspettassimo. Lo stesso vale per la carta dei dolci al termine della cena e per la carta dei vini all'inizio. Una volta, poi, ci sono stati portati piatti non nostri, con il ragazzo deputato al servizio ai tavoli che non sapeva più dove andare e chiedeva a tutti i clienti di chi fossero quei piatti. Al momento delle prime portate sono stati portati tutti i caldi, lasciandomi per ultimo ad aspettare almeno cinque minuti un tagliere freddo, cosa che chi come me lavora in cucina sa essere alquanto buffa essendo il freddo la prima cosa che dovrebbe essere pronta. Non mi sento di bocciare il locale e penso ci tornerò. Spero che questa mia recensione venga vista quale critica costruttiva quale è, affinché ci si possa migliorare, perché il locale nel complesso ha...
Read moreIl nostro giro tra le cucine regionali ci porta questa volta in Emilia Romagna…anzi in Emilia! Diciamo subito che ci siamo approcciati, o meglio mi sono approcciato a questa cucina con molta cautela…essnedo io di origine emiliana, però cosa vi devo dire? Qui si sta davvero bene e posso garantirvi che le preparazioni non solo portano in tavola i sapori e i profumi per i quali l’Emilia è conosciuta in tutto il mondo, ma direi che qui si possono davvero trovare le eccellenze, come ingredienti, e la maestria nelle preparazioni a cominciare dalla pasta rigorosamente fatta in casa e davvero simile (non posso dire identica, mi capirete!) a quella della mamma!! Scherzi a parte, le mie tagliatelle erano perfette: ruvide, spesse e cariche di ragù da cortile. I salumi erano molto buoni accompagnati a delle ottime tigelle e gnocco fritto…NON TORTA FRITTA!! Eccellente l’erbazzone e come secondo piatto mi sono concesso una prelibatezza che è davvero una rarità trovare in un ristorante, anzi penso sia la prima volta che la trovo in carta: le barzigole (bistecchine di pecora) con cime di rapa ripassate. Piatto perfetto! Per chiudere un abbondante assaggio di parmigiano reggiano 24 mesi con aceto balsamico Il pranzo è stato accompagnato da una chicca piemontese della Cascina San Michele, un Barbera in purezza il cui nome, La Briccona Bocciata dalla Commissione, sta ad indicare appunte questo vino che non ha passato le forche caudine della commissione per la DOC…sapete che vi dico? E chissenefrega! Il vino era eccezionale, di corpo, profondità e spessore con un piacevole goudron che lasciava un buon palato di lunga persistenza. La famiglia ringrazia sentitamente per la...
Read moreLe due stelle sono esclusivamente per la gentilezza dell'assistente di sala, una signorina simpatica e premurosa. Andiamo con ordine.
Ambiente: cena di sera ad agosto, con temperatura esterna 27 gradi, assolutamente vivibile. Dentro: freddo, aria condizionata tenuta alta, avevamo i brividi.
Cibo: spesa totale: 70 euro per: un'acqua frizzante, una coca zero piccola, un antipasto diviso in due, (salumi con tigelle e gnocco fritto), una tagliatella con ragù classico (manzo e vitello), una costoletta d'agnello, un tortino al cioccolato e una crostata alla crema. antipasto: due (letteralmente) fette di salamino; un vassoio di coppa e uno di culatello. Qualità mediocre. tagliatelle al ragù: dure che neanche si giravano sulla forchetta, a me la pasta piace al dente ma erano proprio crude. Poco sugo. agnello: umido (anche se fritte) e sapeva di selvatico. tortino di cioccolato fondente con gelato: niente da dire, è fatto senza lievito, nessuna lode e nessuna infamia. crostata alla crema: servita troppo calda (tremenda), stopposa e asciuttissima, è risultata un malloppo da mandare giù.
Mio marito è stato male tutta la notte (lui ha mangiato l'agnello e la crostata, temo che quest'ultima non fosse fresca)
Naturalmente...
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