Cena a dir poco surreale. Eppure, avremmo potuto intuirlo all’atto della prenotazione, quando, con fare sufficiente e sul filo della maleducazione, ci hanno chiesto di scegliere uno dei due turni per la cena, ma noi niente, abbiamo pensato di esserci sbagliati, e ci siamo andati lo stesso. Non è stata tanto l’accoglienza sgarbata e strafottente del personale che ci ha preparato il tavolo, fornendoci una sola carta dei menù per 4 persone e nemmeno l’estenuante attesa di due ore prima di essere chiamati a scegliere il taglio che preferivamo, non è stato nemmeno l’errore nella cottura della carne, la cui qualità non è in discussione, che avevamo chiesto al sangue e che ci è stata servita molto cotta e quindi quasi immangiabile, errore, peraltro, riconosciuto dal proprietario che, ciononostante, si è rifiutato di rimediare ( che poi, per la carne, la cottura è fondamentale, e, pertanto se non la sai cuocere dovresti chiudere… forse! Invece lui si autocelebra il messia della carne) . Ciò che ci ha lasciati a dir poco esterrefatti è stata la scena kafkiana alla quale abbiamo assistito nel mentre sceglievamo la carne. Il proprietario, in modo aggressivo, con piglio malavitoso e minaccioso dava del c******e ad un cliente che si lamentava dell’attesa ( a giusta ragione, direi) invitandolo ad andarsene e minacciandolo di “buttarlo a mare”. Pareva di essere nel bel mezzo di una scena del Padrino. Questo ci ha fatto comprendere, peraltro, il motivo del clima teso che aleggiava nell’intero locale. Lo sconsiglio vivamente e soprattutto non ci tornerò mai più.