Sono entrato nel locale più per una necessità biologica che per un’intuizione estetica o per il consiglio di qualcuno di cui mi fidi davvero. Avevo letto recensioni — alcune entusiaste, altre affette da quella forma di snobismo inverso che oggi scambia la mediocrità per autenticità — ma nessuna, davvero nessuna, mi aveva preparato all’esperienza che stava per avvenire. Lo spazio: caldo ma non soffocante, intimo senza mai risultare claustrofobico. L’illuminazione è calibrata per esaltare i piatti, ma non così bassa da costringerti a fingere di non aver bisogno degli occhiali. Ogni dettaglio d’arredo suggerisce attenzione, mai ostentazione. Il personale, umano — ovvero capace di sorridere senza sembrare programmato per farlo. E poi il cibo, che meriterebbe una recensione a parte, magari in forma di racconto breve, o di saggio filosofico mascherato da menu degustazione. Il cappuccino di seppie è un’esplosione di densità sensoriale: cremoso con una nota di fondo che sembra sussurrarti “lo so, è strano — ma fidati”. La trippa fritta con sugo romano e pecorino: insieme delicata e brutale, con un crunch che — se fosse un suono — oscillerebbe tra una cassa dritta e il crepitio del vinile. Il polpo rosticciato su hummus e ‘nduja è puro istinto: un’espressione di goliardia gastronomica, precisa e disinvolta. Il tonno scottato — oh, il tonno — eseguito con la precisione chirurgica di una mano giapponese, ma con un’anima profondamente mediterranea. Il vino? Una bottiglia scelta con quella sapienza quieta che non ha bisogno di impressionare, ma riesce comunque a farti sentire incluso in un piccolo, silenzioso privilegio. Alla fine, uscendo, ho avuto la netta sensazione che Roma — questa Roma viva, contraddittoria, eccessiva, meravigliosa — sappia ancora parlare in silenzio attraverso luoghi come questo. Posti che non ti gridano di essere scoperti, ma che si lasciano trovare solo se sei abbastanza fortunato (o abbastanza perso). E quando li trovi, ti restano addosso come il profumo buono di una sera lunga e...
Read moreAbsolutely belter ! We were recommended this place from an Italian friend in Sydney, we had an awful meal on our 1st night in Rome and didnt have high hopes for this place, especially as it is tucked out of the way. It didnt dissapoint though! Friendly staff, quality food, they kept bringing little extras out too. Really lovely place, full of locals too, didnt hear one tourist, which was lovely after hearing yanks yapping on all day !! 🙄 Probably the best meal weve had on our short trip round Italy...
Read moreMio marito mi ha portato in questo ristorante accogliente per il nostro secondo anniversario. Il servizio è rapido ed il proprietario è a disposizione dei clienti, chiedendo loro se hanno allergie o intolleranze o preferenze. Abbiamo ordinato due tipici antipasti, salmone marinato e mozzarella accompagnata da melone con il prosciutto. I prodotti erano veramente speciali, il salmone gustosissimo, servito con una salsa di tsatsiki, e il culatello molto saporito. Abbiamo poi preso orecchiette con vongole e bottarga, piatto che in estate non prevede gli asparagi perché non di stagione, e una calamarata con il tonno. Porzioni abbondanti, le orecchiette erano divine. Per concludere, nonostante fossimo strapieni, abbiano preso un dolce al cucchiaio al limone, pere e basilico, originale e veramente veramente buono. Prezzi giusti, parcheggio facile. Unico neo, quella sera non si pagava con il bancomat, ma spero sia stato un caso. Che dire..lo...
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