Una delle peggiori e ANSIOSE esperienze di sempre.
Prenotazione di un tavolo per 6 alle ore 20; nel momento della prenotazione siamo stati informati che la nostra fascia oraria sarebbe scaduta alle 21, orario in cui avremmo dovuto lasciare il tavolo senza se e senza ma, indizio che già lascia presagire niente di buono visto che una cena in 1 ora è più stressante che altro (considerando i vari tempi tecnici). Cerchiamo comunque di adattarci alle disposizioni del posto, non avendo altre alternative.
I primi 2 del gruppo arrivano alle ore 20 chiedendo del tavolo prenotato ma, non essendoci gli altri 4, non li fanno accomodare, bensì aspettano sotto la pioggia mentre viene ribadito il rischio di perdere la prenotazione nel caso gli altri non fossero arrivati in tempo utile per poi liberare il tavolo alle 21. I successivi 2 del gruppo arrivano alle ore 20.20 e nel frattempo i primi due li avevano fatti accomodare, sempre ribadendo ogni tot che avremmo dovuto liberare il tavolo alle 21. A tal punto, ci vediamo costretti ad ordinare immediatamente le 6 pizze, nonostante l’assenza degli ultimi 2 (arrivati 2 minuti più tardi) che non hanno avuto la possibilità di scegliersi la propria pizza.
Detto questo, attendiamo ansiosamente le pizze tenendo sott’occhio l’orario per renderci conto di quanto tempo ci sarebbe rimasto per mangiarci la nostra pizza. Ore 20.55 circa arrivano le pizze su cui ci fiondiamo con ingordigia visto che ormai eravamo entrati nel vortice della fretta e dell’ansia, scanditi anche dalle occhiate dei camerieri che girovagavano continuamente con occhio vigile; alle ore 21.15 i piatti vengono sparecchiati (mentre uno di noi è ancora intento nella masticazione) e pochi istanti dopo arriva puntuale il conto.
Che dire, la pizza non era male ma neanche niente di particolare per cui valga la pena ritornare, considerato soprattutto il tipo di gestione delle tempistiche dei turni di prenotazione. Di sicuro parte della responsabilità è nostra per via del ritardo, che però è da mettere parzialmente in conto, considerando i molti clienti che vengono senz’altro da città limitrofe, motivo per cui contare 1 ora per turno è decisamente molto restrittivo, tranne se non si tratti di un fast food.
Di sicuro, posto NON consigliato per godersi una cena tranquilla e serena. Tra le altre cose, ho trovato il conto sopra la media, ed senz’altro eccessivo per il servizio offerto.
RISPOSTA alla vostra risposta. Grazie per la risposta, nonostante le diverse incongruenze, come il fatto che l’ordinazione é stata effettuata per le 20.20-20.25, quando vi erano 4 persone su 6 e, considerando che la regola del vostro locale prevede di riservare il tavolo per max 15 min dopo l’orario di prenotazione, ordinare alle 20.20-20.25 rientrerebbe teoricamente nelle tempistiche tecniche. Tralasciando questo aspetto, il punto principale della recensione era lo stato d’ansia che ci ha accompagnato dal momento della prenotazione telefonica e per tutto il tempo della cena; dalla vostra risposta il punto non è stato evidentemente colto e, per giunta, pare ci abbiate fatto addirittura un doppio favore a farci sedere e a servirci. Forse sarebbe stato effettivamente meglio se ci aveste mandato via per risparmiarci questa surreale esperienza. Difficile dire ora cosa sia peggio, se l’esperienza in sé o la vostra risposta. Evidentemente, abbiamo diversi standard riguardo cosa dovrebbe prevedere un servizio decente, motivo per cui personalmente non ci ritornerei neanche in un giorno infrasettimanale (per giunta considerata anche la cifra pagata per una pizza non degna di nota, altro punto da sottolineare...
Read moreDelusione: Prenotazione x5 persone effettuata la mattina per la sera (ore 22.00) di sabato tramite APP e confermata via mail, fin qui tutto molto funzionale e innovativo. Questa è stata la terza volta che siamo stati nel Senti che Pizza a Trani. All’orario prenotato ci presentiamo in due perché gli altri tre non trovavano parcheggio. La ragazza all’ingresso ci vieta l’accesso poiché dovevamo essere tutti presenti e poi ci avrebbero fatto accomodare, regola questa che già conoscevamo nelle precedenti cene, dove purtroppo abbiamo constatato assumere lo stesso trattamento per donne in avanzato stato di gravidanza e persone anziane. Poiché si festeggiava il mio compleanno i 3 invitati, arrivati dopo 15 minuti) si sono presentati con un piccola torta – semifreddo- gluten free, acquistata in pasticceria. Alla vista della quale la ragazza all’ingresso riferiva che difficilmente avrebbero permesso di portare il dolce all’interno del locale poiché vietato. Veniamo accolti da un cameriere il quale mentre ci accompagna al tavolo notata la torta ribadiva che non potevamo portarla all’interno, in quanto non era consentito, comunque eccezionalmente prendeva la torta e dopo aver fornito, su sua richiesta, anche lo scontrino di acquisto della stessa la conservava nel freezer del locale. La serata è poi trascorsa nella quasi normalità (l’episodio aveva comunque tolto la tranquillità). Terminata la cena chiedevo, al responsabile, la possibilità di avere la torta al tavolo e che avremmo provveduto noi stessi al porzionamento. Il responsabile in tale circostanza mi riferiva che ciò non era possibile e che la torta al tavolo, per disposizioni aziendali, non poteva portarla, (l’aveva ospitata nel loro freezer solo per evitare di farla sciogliere) e che io avrei dovuto rappresentare tale richiesta all’atto della prenotazione e che al massimo avrebbe provveduto al porzionamento ma potevamo consumarla su un muretto fuori dal locale. La mia stima per Senti che pizza in quel momento è fortemente aumentata concordando con loro circa il divieto di portare nel locale alimenti confezionati da terzi, ma poi è fortemente scesa quando il responsabile mi riferiva che ciò era valido solo il sabato mentre gli altri giorni della settimana non ci sarebbero stati problemi. Effettivamente non sapendo nulla della “sorpresa” torta non potevo chiedere, all’atto della prenotazione, se fosse stato possibile portarla. In definitiva se vi sono regole interne da rispettare vi consiglio di renderle pubbliche in modo tale che il cliente possa liberamente decidere se scegliervi o meno. Sulle pizze nulla da dire sul servizio invece….( la pizza senza glutine è stata servita con molto ritardo) Rispettiamo la politica del SENTI CHE PIZZA ma il cliente, pagando anche qualcosa in più, vorrebbe essere sempre servito e riverito, ma poichè politica significa anche scegliere…...
Read moreSe potessi dare 10 stelle alla pizza che ho mangiato, lo farei. Purtroppo però se dovessi recensire come è andata la serata da quando siamo arrivati in pizzeria a quando siamo andati via, probabilmente non sarei così generosa e non spenderei parole troppo positive.
Prenotazione alle 22:30 di sabato: ho anche io in passato lavorato nell’ambito della ristorazione e vissuto in prima persona il disagio di tavoli prenotati ma non ancora liberati dal turno precedente…e questo potrei anche comprenderlo. Ore 23:30 ci chiamano perché il tavolo è pronto, promettendoci che per l’attesa si sarebbero fatti perdonare. I camerieri, gentilissimi, ci fanno ordinare prima di un tavolo che si era seduto poco prima di noi comprendendo il nervosismo e la fame. Antipasti ottimi e pizze leggerissime e buonissime, dolci originali e gradevoli. Del cibo vorrei che sappiate abbiamo apprezzato tutti e undici i commensali. Al termine della cena ci viene portato il conto (25,45€ a testa) ed insieme ad esso il cameriere ci comunica che per il disagio creato all’inizio ci avrebbero offerto degli amari. Qualcuno paga con contanti e qualcun altro, non avendone, chiede di pagare con carta. A quanto pare nello raccogliere le quote contanti mancano 30 centesimi che vengono comodamente distribuiti sulle transazioni degli ultimi due che pagano con carta (quindi 25,60€). Nessuna polemica sul voler pagare quanto spetta, ma pur mancando 30 CENTESIMI e visto il nervosismo generato a inizio serata, credo che chiunque altro ristoratore avrebbe fatto il gesto di dire “non importa”…ma va bene così. Andiamo avanti. Chiediamo a questo punto di bere un amaro così gentilmente offerto dal cameriere poco prima. Ci affacciamo al bancone del bar. Il barista appellandomi ‘Amore’ (mi sono persa il momento in cui fossimo diventati così intimi, ma va bene lo stesso) mi dice che la grappa e il bayles, seppure non ne avesse fisicamente la bottiglia, non avrebbe potuto servirli perchè la scelta era limitata a limoncello, amaro del capo e jagermeister. Alla fine fa uno strappo alla regola e ci concede un cicchetto di grappa e qualche limoncello e amaro del capo.
Brindiamo così alle prime volte…e forse...
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