Abbiamo scelto il ristorante su consiglio del titolare di B&B di Lido di Camaiore e valutate le positive recensioni. Tuttavia per noi e' stato un teatro dell'assurdo. Varcare la soglia de Il Campagnolo non è esattamente come entrare in un ristorante: è più simile a partecipare a un laboratorio teatrale sull’indifferenza. All’ingresso, un grande cartello “NO PIZZA” sul muretto che delimita l'area dei forni mette subito in chiaro la filosofia della casa: niente compromessi. Qui, nella bella area a piena vista dei "forni", ove ne spicca uno a legna all'apparenza spento, come reliquia di un’epoca passata, due figure quasi d’avanspettacolo: uno, imponente in total black, con epa importante, intento a meditare sul pesce che lentamente solleva da una teglia color lavagna; l’altro, con bandana, in movimento, sembra proprio affaccendato. Nel frattempo, tre o quattro clienti in attesa nel salottino attiguo all'entrata e due anziane signore alla cassa compongono la scena, inframezzata dall'affaccio di un paio di persone facenti parte dello staff. Dopo alcuni minuti compare finalmente un addetto: capelli grigi, fluenti, curati, portamento serioso, e un approccio al dialogo che definire “minimalista” è un eufemismo. Nessun sorriso, nessun “buonasera”, laureato con lode in Scuola dell’Accoglienza Negata, si preoccupa di fare pagare il conto alle due nonnine, alla vista peraltro anche simpatiche. Nessun invito con lo sguardo. (Nel frattempo un altro membro dello staff fa accomodare le persone in attesa e, questi, pur sicuramente vedendoci, non ci fila per niente. Allora ci facciamo coraggio e alla persona seriosa rivolgiamo la nostra timida richiesta di un tavolo per tre, la risposta: “No” con scuotimento della testa e sguardo abbassato. Essenziale, efficace, priva di ogni fronzolo. Forse quasi infastidito dell'aver osato chiedere un tavolo senza avere magari prenotato prenotato. E allora sì, il nome è sbagliato: non Il Campagnolo, troppo bucolico. Più realistico sarebbe Il Villano, inteso sempre come ‘abitante della villa’, cioè della campagna ma indicativo anche delle maniere, oppure, come se dice a Roma, Er Chissenefrega. Tanto i clienti arrivano lo stesso, e la cortesia – qui – è fuori menù.
Consiglio? Se cercate un pasto, andate altrove. Se invece volete un’esperienza di antropologia applicata alla ristorazione, accomodatevi pure… anzi no, non vi...
Read moreHo mangiato in questo ristorante svariate volte e finalmente mi sono decisa ad inserire una recensione. L'ultima mia esperienza, insieme alla famiglia e i miei due bambini, lo scorso 27 dicembre. Oltre al menù previsto, a pranzo era disponibile anche il cinghiale alla maremmana, con polenta. Tolto il fatto che per una bergamasca, benché trapiantata in versilia, la polenta sia sacra, e quindi quella precotts e grigliata sia per me un sacrilegio, il piatto era ottimo. Cinghiale cotto alla perfezione, e con un sughino che non si poteva lasciare nel piatto: quindi ho fatto fuori un bel po' di fette di pane casereccio e focaccia, molto volentieri, poiché ottimi anche quelli. Antipasto di terra molto abbondante (chi l'ha preso, ha abbandonato l'idea di prendere il piatto successivo....!). Cotoletta e patatine per il bimbo: la carne molto sottile, eppure tenera e per nulla unta. Patatine da manuale, tagliate in modo rustico, croccanti fuori e morbide dentro, ottime anche una volta raffreddate. Verdura mista fritta altrettanto abbondante, pastellata e poco unta. Poi solo qui si possono trovare i gamberi di fascina fritti: sempre in porzione molto abbondante e molto molto apprezzati anche dai bambini, che li mangiano manco fossero caramelle. Ciliegina sulla torta: i dolci. Tutti ad un prezzo più che ragionevole, molto particolari e golosi e soprattutto fatti in casa (cosa non comune). Io personalmente ho preso la macedonia, e anche qui una piacevole sorpresa: la frutta, rigorosamente fresca (compresi mirtilli e ribes rossi) sembrava quasi sciroppata, morbidissima...e la banana aveva il suo colore naturale, e non nera come a volte si trova, con macedonie preparate in anticipo e lasciate a "frollare". Camerieri disponibili e gentili: un uomo e una donna. Lui sembra tanto burbero, ma in realtà è simpatico e con la battuta pronta! In sostanza, una portata a testa con contorno, due bottiglie d'acqua, quattro dolci, tre caffè e limoncello offerto e fatto in casa a poco più di €20. È una garanzia e lo...
Read moreIn settimana, il martedì e il sabato appena trascorso, con altri sette amici, mi reco in questo locale. Posto confortevole, cibo buono, prezzi in media col mercato, oramai normalmente sopra le righe. Il martedì tre su sette di noi chiedono uno stesso piatto, e questo viene portato su un unico vassoio, all'insegna del..."divitevelo da voi".. Il sabato, tre le diverse portate, si ordinano inoltre due antipasti di mare e due spaghetti allo scoglio. Chiediamo che si servano portate singole. La cameriera ci informa che non è possibile, a meno che non si tratti di unica ordinazione, mentre nel caso di due, le disposizioni prevedono un vassoio per due persone. Chiedo perché non sia possibile, ma non ottengo risposte. Possibile mai? Siamo disposti in ordine sparso, antipasti di mare e spaghetti allo scoglio in modalità..."spartiteveli", avrebbe significato un pasticcio assicurato. Chiedo dunque a chi, nel locale, sembrava esserne il responsabile, e forse perché già avvisato dalla cameriera, alla domanda del perché non fosse possibile servire l'ordinazione come richiesto, questi risponde seccatamente "è così, figuriamoci poi al sabato"! Rispondo: ma perché non è possibile? Risposta, dal tono ancor meno tollerante: "le ho detto che è così "! Si dice che il Cliente ha sempre ragione, ed io non ne sono poi così convinto, ma in questo caso, cosa costava andare incontro al Cliente? Così facendo è sembrata un'impuntatura, una questione di principio. Devo anche aggiungere che in entrambe le serate, all'ingresso del locale, che ricordo essere anche pizzeria , campeggiava l'annuncio "no pizza". Sarà perché le altre portate, a prezzo più elevato, garantiscono un maggior guadagno? In ogni caso, visto il trattamento riservato ad un Cliente, che ricordo essere il motivo di esistere di un'attività commerciale, irritato per i toni poco concilianti del ristoratore, e la sua mancanza di buon senso, ho deciso di lasciare il locale. So che non ne avranno sofferto molto....
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