Se dobbiamo ad un paese, luogo, o cittadella della Romagna.. elargire una stellina in più, a Faenza possiamo forse assegnarla da sempre. Nel faentino si mangia bene, più che in altri posti, l'avrete sentito dire spesso .. l'elogio dovuto è anche però da considerare in base a con chi ci si batte nel confronto. Qui siamo in pieno centro e partendo dalla piazza principale dove è il Duomo, passeggiando per le vie collaterali troverete lungo il percorso ancora scorci e panorami della Romagna di un tempo. Camminando, appunto, sotto i portici dalla piazza del duomo si arriva alla fine, e, svoltando a sinistra, si prosegue fin all'entrata di un vecchio voltone dove si ha quasi l'impressione di un "fuori tempo" improvviso. Camminando ancora si entra in Vicolo chiuso sul fondo chiamato S. Antonio, passando davanti al un altro ristorante "la Balena", sul finire dello stradello vedrete un rustico portone spalancato con un insegna di legno inchiodata. Vi introduce nel locale un landrone dove sta accatastata la legna utile al camino acceso che troverete all interno. Aprite la maniglia di una vecchia porta d'ingresso a cui manca solo la campanella che suona, e vi troverete a piedi pari in un’atmosfera che ricorda senza scampo tante cose del passato ..per chi ne ha memoria. Una carta-menù scarna, essenziale, meravigliosamente scritta a mano dallo chef vi indicherà un percorso. Poche cose scritte ma rimarrà difficile scegliere subito fra tante bontà. Nella stagione invernale ,appena entrati ,nulla è più gradevole che accoccolarsi immediatamente vicino al camino...qui allora , nel gentile bisbigliare dei pochi clienti accomodati al tavolo, vi assalirà un indimenticabile atmosfera bucolica di pace e serenità quasi monastica, forse sconosciuta ai più ed estremamente rara da trovare quasi ovunque. Qui, a Ca' Murani, abbiamo in eredità una parte dell’atmosfera gastronomica brisighellese dei Raccagni, Tarcisio da Gigiolé, Nerio a La Grotta. Per chi ha vissuto quel periodo, è difficile che ne dimentichi il trapasso di come da tutta Italia giungevano alle loro tavole tanti gourmet o presunti tali. Per/con loro è nato l'olio di Brisighella, la prima dop italiana, poi a seguire anche il successo dei vini Ronchi di Castelluccio. Questo è il concime su cui sono cresciuti Remo e Daniela di Ca'Murani. Con Tarcisio, da Gigiolè ,Daniela è stata per anni a La Grotta, punto di riferimento indiscusso per quel periodo. Unico erede di queste atmosfere è rimasto Remo, dapprima nel 1994 con Strada Casale e ad oggi con Ca Murani a Faenza. Qui Remo Ca murani e Daniela Pompili, mantengono l’apparente semplicità di piatti del territorio, ricca di ingredienti e della buona collaborazione di piccoli produttori locali. Un ambiente caldo arredato dal un meraviglioso camino sempre operativo, pavimenti in cotto e splendido semplice arredo . Abbiamo preso. Una zuppa di cavolo nero con crostini Un tagliolino allo scalogno Un prosciutto alla brace con crostini di fegatini Cotechino con verdure alla brace e purè Un mezzo fiasco di vino della casa.. anche quello troppo buono per citarlo come "vino del contadino". Tutti piatti generosi che lasciano un segno nella memoria che vi ricorderà di tornare al più presto. Due dolci per chiudere uno alla crema di castagne, e una specie di cream brulè... di una bontà assurda ,"rum e caffè" ... senza dubbio uno dei più buoni mai assaggiati. Caffè eccellente come pochi e conto per 2 di 69 euro. Servizio preciso, puntuale.. inappuntabile. L 'unica osservazione che mi sento di fare, ma non so bene se considerarne un pregio o che altro, è sui crostini ai fegatini . Ho individuato la sapidità della sua primordiale cottura, un essenziale sapore di quasi solo bolliti... abituato invece a incisivi ricarichi di erbe scalogno pomodoro che ne modificano solito l originale sapore forse per divenire cibo ruffiano e piacere ai più. *Un sabato a mezzogiorno non è certo giornata di punta... ma per chi ne ha possibilità, scegliere di mangiare al di fuori di giornate più caotiche, aumenta il "buonviver" dello...
Read moreAppena arriviamo ci troviamo di fronte ad un locale suggestivo che ha suscitato una sorta di "wow" generale. Entriamo e le impressioni provate all'esterno si riconfermano anche all'interno, le fondamenta di questo vecchio granaio sprigionano un connubio fra incanto, armonia e semplicità. L'atmosfera calda e accogliente ci viene regalata dall'arredamento: i tavoli d'epoca enormi, il pavimento in cotto, la madia rovinata dal tempo. . Insomma sembrava proprio di essere in una "cà" romagnola di una volta dove regnava uno stile di vita spensierato e dedito ai piaceri mondani. Peccato per il servizio, la donna che ci ha accolto sembrava un po' su di giri, arrabbiata con il mondo.. magari non era contenta sul vincitore di Sanremo (?)
Appena ci sediamo ci viene portato al tavolo un cestino di pane stratosferico, focaccia morbidissima con la crosticina ricoperta di sale, pane nero soffice come una nuvola e pagnottine di pane croccanti ideali per fare la scarpetta. Che meraviglia.
Noi decidiamo di ordinare: 😋
Antipasti:
• Tortino di ricotta e carciofi con guanciale croccante: flan decisamente perfetto, morbido, delicato, compatto e pastoso (in chiave positiva) con una combinazione di sapori armonica. Una leggera sfumatura di sapidità veniva regalata dal guanciale croccante che contrastava la dolcezza della ricotta. Ottima anche la crema al formaggio che colava dalla cima del tortino irrorando tutto il piatto.
• Lonzino al fumo con olio di Ghiacciola e radicchio di campo: un lonzino di qualità, leggero e dal profumo di legno. Olio intenso, dal sapore di oliva che con quel tocco di amarognolo esaltava il sapore del lonzino.
Primo:
• Zuppa di cavolo nero, patate, fagioli, baccalà e passatelli: pasta e cottura al top, non ci sono scuse, qua c'è arte, storia tradizionalità. Unico neo l'abbondanza di prezzemolo che andava un po' a coprire la delicatezza degli altri ingredienti. Comunque vada grazie al passatello abbiamo avuto la possibilità di far risorgere un'emozione sprofondata e quasi perduta nei meandri della nostra anima. Grazie.
Secondo:
• Coniglio al tegame con olive taggiasche e origano: semplice e rustico e dalla consistenza tenera. Peccato per la quantità spropositata di olio che rendeva il tutto un po' troppo unto.
Dolci:
• Torta al cioccolato con crema al whisky e torta al mascarpone con crumble alla cannella e salsa ai lamponi. Dolci nella norma, vellutati, abbondanti. Niente di particolare.
Vino: 🍷
"Leggiolo" Sangiovese Superiore 2022 : colore rosso rubino, gusto intenso e deciso.
La cucina è senza fronzoli ma con parecchia sostanza, peccato non si possa dire lo stesso sul servizio. L'accoglienza è stata fredda, non quello che ci si aspetta quando si va a "casa" di qualcuno e il servizio altalenante, distratto, sfuggente, svigorito. . Ci siamo sentiti un po' trascurati. Insomma da Cà Murani vieni per gustare una cucina casalinga ma curata, sostanziosa ma delicata, tradizionale ma non scontata. Esci soddisfatto per quanto riguarda i piaceri del palato ma avvilito dal contesto.
Voto: 72/100 Prezzo: 120€ (con...
Read moreWe stumbled onto this fantastic restaurant by accident. Since we were in Faenza on a Sunday, we thought to ask at local ice cream shop just off the piazza if there were any good restaurants nearby that would be open. They recommended the Ca’ murani. We found the location through an archway and then through a portico area on Vicolo Sant’Antonio. Of course we arrived early and had to wait outside for a bit for the bread to cook (can’t have good Italian without fresh baked breads!). The waitress was a college student who wanted to practice her English, so we received wonderful service. She keep suggesting dishes which we had to try, so after more courses than we needed, we were absolutely stuffed. This was Italian dining...
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