Difficile se non impossibile recensire un ristorante dal quale siamo usciti senza mangiare per colpa dell'arroganza e maleducazione del padrone di casa. Avendo però passato una buona mezz'ora a leggere la carta dei vini molto importante e ben fornita, anche se, soprattutto nelle bollicine, leggermente un po' più cara delle media, ma ci sta, vista la varietà, spendo due parole per il menù.In primo luogo ci viene detto che si tratta del menu dell'anno che varia secondo la disponibilità del pesce, e quindi è solo indicativo, mi soffermo sulla parte destra, i prezzi e noto che anche sui cotti o i lavorati, i prezzi non sono a porzione ma a pezzo. Inoltre che non è indicato il prezzo a pezzo ma solamente un'indicazione. Un esempio, scampi italiani da 4 a 10 euro a pezzo. Già questo mi mete in allarme poiché non conosco le porzioni che solitamente portano (1 o 2 pezzi? , 1 etto, 2 etti?) . Inoltre il prezzo varia a seconda della pezzatura? Parliamo altresì di cifre particolari: 1 euro a cannolicchio, molluschi gratinati a 0,80 euro al pezzo, e via andare..., mentre per assurdo sul pescato al forno i prezzi sono indicati al kg ed in linea col mercato, il fritto a 12 euro all'etto mi fa sorridere. Quindi quando il titolare ti si siede al tavolo e comincia ad elencarti le cose che può portare, oltre a non sapere quanta roba ti porterà in tavola, non hai la minima idea di quello che spenderai. Tutto sto giochino e 100 euro a testa per mangiare 2 pesci crudi? Ultima nota, occhio a come vi rivolgete al titolare, ho provato a fare capire al soggetto che siete persone intenditrici sia di cibo che di ristoranti, perché nella sua arroganza vi risponde in malo modo, motivo per cui abbiamo deciso di andarcene lasciando un cinquantello per il disturbo e per la bottiglia di satin Monterossa che avevano appena aperto. Vi auguriamo buona fortuna ma per noi fare ristorazione o saper cucinare è...
Read moreQuando decidi di andare per la prima volta al Black Bass di Pieve di Cento, ci sono alcune cose che devono essere tenute a mente, ovvero che si debba essere aperti a qualsiasi soluzione il titolare proponga, che il portafoglio sia l'ultima priorità ma soprattutto che dal giorno dopo farete fatica a tornare ai vostri abituali ristoranti di pesce. Posto nel centro di un tipico paesino della Bassa, ove mai e poi mai penseresti di trovare una gemma del genere, il menù affisso affianco alla porta d'ingresso rischia di fuorviare il neofita, il quale entra convinto di avere in testa cosa ordinare e quanto. Stefano, il titolare, vi raggiunge al tavolo, si siede vicino e con fare serafico comincia una lieve analisi psicologica del "bencapitato" per costruirgli intorno il miglior percorso possibile, roba che nemmeno lui sapeva di poter desiderare.
Il crudo, proposto nelle sue millemila sfaccettature, la fa da padrone e la migliore decisione che potrete prendere è semplicemente informare lo Chef di cosa non vi piaccia e al resto penserà lui.
Un'attenzione maniacale verso la ricerca della miglior materia prima a disposizione, le preparazioni puntuali, mai fuori luogo e sempre bilanciate vi trascineranno in un vortice di sapori indescrivibile con il colpo di grazia, se gradite, di una degustazione di ostriche dalle svariate origini, da quelle rosa del Delta del Po a quelle Irlandesi.
Il problema è che il viaggio nei crudi preclude quasi a tutti la possibilità di provare altro. Il problema è soprattutto il fatto che una volta uscito, il primo impulso è vagheggiare su quando sarà la prossima volta che si potrà tornare, con l'obiettivo di provare quanto letto sul menù, appeso fuori.... sempre che lo Chef non vi...
Read moreNulla da dire sulla qualità del pesce, quanto più sul tipo di servizio in relazione al conto finale, pochissima chiarezza sui prezzi e porzioni piccole. 260€ in due e non siamo usciti certamente contenti. Ci siamo seduti e ci hanno chiesto 4 volte che vino volessimo ancor prima di aver ordinato perché dovevamo aspettare il proprietario per l’ordine, capite che se non so cosa mangio faccio anche fatica a scegliere il vino. Quindi alla fine ne abbiamo preso uno a caso per sfuggire alle pressioni delle cameriere. Inoltre in fondo alla carta dei vini c’è il listino prezzi del cibo e mi ha molto dato l’impressione che nessuno dei camerieri volesse che noi lo guardassimo con attenzione. Arriva l’antipasto di crudo (che più che un antipasto erano diversi assaggini, molto ini dal costo di 120€) che ci viene appoggiato sul tavolo, piatto dopo piatto, senza nessuna spiegazione, indicazioni sui condimenti o consigli su quale mangiare prima per esaltare i sapori. Molto bene se vado in trattoria e l’antipasto lo pago 15€, molto male se lo pago 120€. I primi buoni ma abbastanza risicati come porzioni. Come secondo la “grigliata di gamberoni”, 6 gamberetti miseri e semi crudi, buoni eh ma eccessivi per il costo di 32€. In sostanza, come detto all’inizio tutto molto buono ma bisognerebbe lavorare decisamente sul servizio e sulla trasparenza se si vuole mantenere un costo del genere. Decisamente non...
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