Il Viaggio del Vichingo verso il Monforte
Mi chiamo Håkon, figlio del vento e della neve, un vichingo della Scandinavia. La mia vita è stata fatta di battaglie, di viaggi per mare e di inverni interminabili. Eppure, un sogno mi ha sempre accompagnato, un richiamo che sentivo fin da quando ero un bambino: visitare il castello di Monforte, il più bello del mondo.
Non sapevo perché quel nome fosse inciso nella mia anima. Forse era una leggenda ascoltata attorno al fuoco, o forse gli dèi stessi me l’avevano sussurrato. Così, quando l’età cominciò a pesare sulle mie spalle e la mia ascia non risuonava più come un tempo nei campi di battaglia, decisi che avrei intrapreso il mio ultimo viaggio.
Partii dal Polo Nord, là dove il mondo finisce e comincia, dove il ghiaccio è l’unica strada e il cielo si fonde con la terra. Camminai per mesi, forse anni, attraverso terre selvagge e popoli sconosciuti. Vidi l'aurora danzare sopra le foreste norrene, attraversai le montagne dove il vento ululava come un lupo solitario, e bevvi l'acqua dei fiumi che avevano visto re e guerrieri cadere nella polvere.
Le mie mani, abituate a stringere una spada, impararono a stringere il bastone del viandante. I miei occhi, temprati dalla battaglia, si riempirono della bellezza del mondo. Ogni passo mi avvicinava a Monforte, eppure ogni passo era anche un addio alla mia vecchia vita.
Quando finalmente lo vidi, il mio cuore si fermò. Monforte si ergeva davanti a me, avvolto dalla nebbia del mattino, le sue torri toccavano il cielo come mani protese verso gli dèi. Era più di un castello: era il mio destino.
Salendo le sue mura, sentii un sollievo mai provato prima. Il mio viaggio era compiuto. Non c'era più nulla da cercare, nulla da conquistare. Mi sedetti su una delle sue pietre millenarie, sentendo la vita scorrere via come un fiume che finalmente raggiunge il mare.
Chiusi gli occhi. Sorrisi. E in quel momento, se gli dèi mi avessero chiamato a sé, sarei andato con il cuore...
Read moreNon proprio fortunatissima, invero, la nostra recente esperienza al Castello Monforte 🏰 di Campobasso visto che, complici dei lavori di riqualificazione 🏗🧱 attualmente in corso, non siamo riusciti a visitare la struttura. Giunti al piazzale antistante verso mezzogiorno 🕛, non abbiamo potuto far altro che dare un'occhiata 👀 dall'esterno e goderci il panorama sulla città apprezzabile dai parapetti. Alcuni teli e cartelli affissi alle transenne 🚧 danno conto del progetto di recupero offrendo anche un prospetto dei risultati attesi. In loco sono pure presenti dei pannelli didascalici 🪧 recanti la storia sia del castello 🏰 che dell'antistante Santuario di Santa Maria del Monte ⛪️. Ad ogni modo, una passeggiata sin qui merita se non altro per la bella salita (soprattutto lungo il Viale delle Rimembranze 🌳) e il gradevole contesto paesaggistico del luogo. In conclusione, può forse giovare qualche cenno di carattere storiografico. La rocca, che sorge sulla cima dell'altura che domina Campobasso, fu costruita sui resti di un'antica fortificazione sannita. In epoca normanna un massiccio quadrilatero in pietra 🪨 sostituì la forma precedente e nell'area circostante si sviluppò la prima cinta di abitazioni ed edifici di culto 🙏🏻. Nel 1459 il Conte Cola Monforte, approfittando dei danni provocati dal terremoto avvenuto nel 1456, fortifica il castello aggiungendo le torrette angolari, svuota la parte alta della collina e la trasforma in una cittadella fortificata circondata da un sistema di mura e torri d'avvistamento. Oggi il castello conserva le spoglie dei caduti delle Guerre Mondiali. Visitando Campobasso una tappa anche qui non può in ogni caso...
Read moreIl Mollllise è un quartiere di Roma che si trova a ca. 180 km a sud-est dalla capitale . È un insediamento alquanto sconosciuto ed avvolto nella nebbia, quasi misterioso, sebbene consti di diverse ed originali attrazioni turistiche e gastronomiche. Una delle piu' rilevanti è Campobasso, il cui centro storico e' molto suggestivo e pittoresco, di stampo medioevale, coronato da questo interessante castello, sebbene piuttosto rimaneggiato. Perdersi per le stradine dell'originale borgo antico, per poi risalire verso il maniero , è una esperienza a tutto tondo, in quanto si è circondati da un pace che ti fa udire i rumori dei tuoi passi, le voci degli abitanti, i rumori domestici. Entrati nel Castello, che ospita una stazione meteorologica, si deve salire al camminamento apicale, situato a 808 m. s.l.m., per godere di uno spettacolo arioso ed armonioso. A sud-est ci sono i rilievi pugliesi della Daunia, ad ovest troneggia il massiccio del Matese, a nord si impone quello della Majella, in basso si distende la cittadina, che è posta sul crinale che fa da spartiacque tra la valle del fiume Biferno e quella del fiume Fortore. Osservando lo spettacolo non potevo esimermi dal riflettere che se Campobasso e il contado Mollllise fossero stati parte di una vera regione come la Toscana, Lazio, Umbria ,Marche, Abruzzo , ebbene sarebbero noti sul mercato internazionale del turismo e meta di un notevole flusso di visitatori. Invece sono sotto il giogo di un sistema politico locale di dubbia lungimiranza, concentrato esclusivamente su come prosciugare, a proprio favore, le dolenti risorse del territorio. Enrico Alfonso...
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