… a Campobasso x festeggiare il pensionamento di un amico, vagando per il centro città ricordiamo di aver saputo che un ristorante al centro aveva vinto la sfida dei 4 Ristoranti di Borghese Alla guida del noto ristorante “Monticelli Saperi e Sapori” la Chef Simona De Castro, già incoronata come “miglior chef donna”, allo Chef Award 2017 di Milano Il posto è caratteristico, dei locali ricavati lasciando a nudo la pietra viva, alcuni aggrottati, semplice negli arredi che ti fanno sentire a casa Il menù, ricco e raffinato con rivisitazioni di piatti della tradizione, … la scelta è ardua, ma ci proviamo e concordemente come sempre scegliamo di condividere le portate x assaggiare tutto Scegliamo il vino del ns caro amico Roberto De Stefano e quindi Tintilia Cantine di Remo, 2015, poi ci accingiamo a scoprire le portate del menù: Pallotte di agnello con macco di fave_polpette di agnello con purea di fave, ciuffi di cicoria, pecorino di montagna e farro soffiato, la base ricordava molto le mie origini salentine delle fave nette e cicureddhre de campagna, veramente molto sfizioso e ricco di sapore Il tartufo quel vagabondo_Tartufotto di patate di San Biase e tartufo con cuore filante, crema di parmigiano, spugna ai funghi e tartufo, carpaccio di funghi di e chips di granturco, un tripudio di gusto ed il sapore del buon tartufo, vero Soufflè di caciocavallo su cremoso di ricotta e pere, glassa di tintilia, chips di mais e cipolla caramellata, il caciocavallo molisano, già prezioso e delicato di suo, si sposa con ricotta, pere, cipolla caramellata e glassa di Tintilia, assolutamente eccellente Passiamo all’assaggio dei primi, anche qui cerchiamo di condividere il tutto a partire da: Tagliolini laccati alla manteca e tartufo Tagliolini laccati alla manteca e tartufo, fonduta di caciocavallo e noci caramellate al miele di castagno, cotti al dente legati in maniera eccellente, il tartufo, le noci, il caciocavallo, il miele, che raffinata delizia Cavatelli con asparagi, guanciale croccante, pomodorini confit e zest di limone, il gusto della pasta fatta in casa della domenica, i cavatelli di acqua e farina teneri come piacciono a me, che spettacolo Agnolotti ripieni di stracciatella con pomodoro e basilico, una pasta soffice, delicata, tirata finemente a mano racchiude nel suo scrigno un’esplosione di sapori, il sugo buonissimo con pomodorini freschi e basilico ne esaltano la semplicità Siamo in questa splendida location e vogliamo assaggiare anche qualche secondo, x cui: Torcinello arrosto_Gomitolo di torcinello molisano, con peperone in tre cotture, inutile dire che la presentazione di questo piatto è fantastica, io da buon Salentino ero abituato ad altra forma, ma queste pallette croccanti di budello fuori e tenere e saporite all’interno, la salsa di peperoni, beh lasciamo perdere, non puoi non assaggiarli, …… mi hanno sconvolto, fantastica esperienza Guancia di vitello Guancia di vitello cotta a bassa temperatura, nappata con la sua riduzione e ciuffi di bietolina scottata, la carne si scioglie in bocca, la salsa sprigiona un mondo di profumi ed il sapore lega bene il piatto, la bietolina, dolce e tenera accompagna con delicatezza questo piatto superbo Non è mai successo che non ci siamo fatti portare il dessert ed allora: Tiramisù soffiato con mou al fior di sale con briciole di crostata alla liquirizia, noci caramellate, mou al fior di sale e riduzione di caffè, un insolito ma delizioso tiramisù veramente ben confezionato dessert di cioccolato con croccante di pistacchi, mitico cioccolato buonissimo e una montagna di pistacchi parfait di limone con frutti di bosco e coulis di lime, qui si vede la mano di un’affascinante signora che prepara un dolce e fa un gran figurone con i suoi commensali, che delizia il padrone di casa ci offre un gran Porto vintage e noi non ci facciamo assolutamente pregare ed alla fine come si fa tra amici, ci porta una sua Marsala Superiore di Marco De Bartoli x allietare definitivamente la serata una bellissima esperienza che sicuramente ripeteremo...
Read moreFine Agosto 2025. Torno nella natia Campobasso dopo decenni... ho vissuto in tante città e girato il mondo in lungo e largo, 13 anni in USA... e fare capolino nella culla natia dei mitici anni '60 è una speranza di piacere. E invece no! Trovo una città devastata da mille problemi ed istituzioni locali come Lupacchioli ormai ridotte ad una triste parabola di lacrime. In serata la cugina mi dice se andiamo a mangiar fuori e dopo un pò di girovagare davanti a locali tristissimi, con 'sti ragazzini tristi e cupi, mi viene in mente Monticelli, da un programma tv. Andiamo lì... nella città vecchia. Che bello! Già il passeggiare tra quelle case è una gioia per l'anima. Entriamo, ci accolgono calorosamente sulla porta, dove incontro la Chef. Ambiente piccolo ma ben curato. Cameriere eccellente (sono chef de rang di vecchia data...) che sa parlare, fare ironia, muovere i piatti dalle direzioni corrette e consigliare secondo ascolto! Tenetevi e trattate bene questo ragazzo d'oro perchè là fuori è una giungla di barbari. LUI sa quello che fa. Applauso al servizio. Bene tutto, si vive bene da Monticelli, si fraternizza con altri clienti, ci si scambiano idee e battute sempre con eleganza, il tempo speso in questo locale è ben vissuto, lieto, appagante. Feels really good! Le pietanze? Santo iddiopadre... dammi quei cavatelli ogni giorno che mi resta da vivere! La chef ha la magia, RARA, di saper rispettare la tradizione con umiltà ed ossequio che la rende maestra di cucina e riesce ad avventurarsi epicamente in nuovi piatti di sua invenzione che ti lasciano in uno stato di ispirazione gioiosa e gloriosa. BRAVA! Chef, lei è uno spettacolo in cucina ed una persona meravigliosa nello scambiare idee, esperienze e risate insieme. I miei complimenti. Questo è un santuario di bellezza culinaria, gioia dei sensi e della ragione, calore umano, bella accoglienza, festa del palato e dei profumi! Ho ritrovato la cortesia e la gentilezza molisana di una volta, cosa ormai perduta in città, sono stato davvero bene ed invito con assoluta certezza di soddisfazione chiunque si trovi in città con voglia di una cena sublime... di andare a trovare questi ragazzi da Monticelli. Andate lì senza alcuna incertezza. E' il vostro battesimo di gioia molisana e cucina che riempirà corpo ed anima. Chef... si ricorda di me? Abbiamo parlato nel vicolo, fuori, a fine cena... le ho ripetuto più volte di aprire un ristorante a Manhattan (New York City). Lei mi ha risposto che altri le hanno consigliato la stessa cosa. Vede, noi che abbiamo vissuto a lungo in quelle metropoli, sappiamo che successo LEI potrebbe avere rapidamente in quei luoghi, cosa che merita ampiamente! Si porti dietro tutta la brigata, non cambi niente e riparliamone tra qualche anno. Mi inchino davanti alla sua volontà di contribuire alla qualità della nostra città e regione, ma io ho fatto un'altra scelta, avendo una ed una sola vita, ho preferito il cambiamento all'umiliazione, ed ho avuto ragione. Spero comunque TUTTO IL MEGLIO per voi, la vostra felicità ed una crescita continua nella vostra vita e professione. Monticelli, HIC...
Read moreSe desiderate vivere un'esperienza gastronomica che somigli più a una sfida di sopravvivenza che a un pasto raffinato, il Ristorante Monticelli è il luogo perfetto per voi. Situato in un angolo nascosto di Campobasso, questo minuscolo forno culinario è un vero e proprio parco giochi dell'inconveniente.
Appena varchi la soglia, ti trovi catapultato in un microcosmo dove il concetto di spazio sembra essere stato definitivamente abbandonato. Non è esattamente come entrare in un ristorante, ma più come partecipare a una seduta spiritica culinaria, con il cuoco che ti fissa direttamente negli occhi dalla cucina, come se volesse comunicarti telepaticamente che stai per fare un errore irreparabile.
La reception, posta strategicamente dietro la porta d'ingresso, sembra più una barriera doganale che un punto di accoglienza. Mentre attendi impazientemente che qualcuno ti noti e decida di dedicarti un po' di attenzione, hai il dubbio che la porta del bagno a sinistra potrebbe diventare il tuo peggior nemico, una sorta di arma di distruzione odorosa, pronta a colpire senza preavviso.
La cucina, che dovrebbe essere il fulcro di ogni ristorante, si rivela un'esperienza mediamente deprimente. In una città come Campobasso, nota per la sua tradizione gastronomica, il Monticelli riesce a distinguersi solo per la mediocrità delle sue proposte. Certo, si può mangiare di meglio da qualsiasi parte, basta allontanarsi di qualche metro in qualsiasi direzione.
La location è il vero colpo basso di questo luogo. Spazi angusti, tavoli schiacciati l'uno contro l'altro e camerieri che fanno slalom tra le sedie come se fossero in una gara di sci nella sala da pranzo. Le sedie sembrano un ritorno indietro nel tempo, un tuffo nell'arredamento vintage di nonna, e se non presti attenzione, il tuo pasto potrebbe essere accompagnato da un'improvvisa cascata di oggetti d'epoca.
I tempi di attesa sono un capitolo a parte: lunghi quanto una maratona e tanto avvilenti quanto la temperatura all'interno. Nonostante le gelide condizioni esterne, all'interno del Monticelli sembra di trovarsi in una serra umida, con spifferi di freddo che fanno capolino da ogni angolo.
In conclusione, se cercate un posto dove sperimentare il lato oscuro della ristorazione campobassana, il Ristorante Monticelli è la vostra destinazione ideale. Tuttavia, se preferite pasti gustosi, spazi accoglienti e servizio efficiente, vi consiglio di dirigervi altrove. Sbagliando si impara, ma preferirei evitare di ripetere...
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